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Summit dell¿ Informazione: connettere il mondo entro il 2015. Ma sarà sufficiente una semplice dichiarazione?

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La spinosa questione della regolamentazione di Internet, che doveva essere affrontata a Ginevra nell¿ambito del primoSummit mondiale sulla Societ&#224 dell¿Informazione(WSIS ¿ World Summit on the Information Society), &#232 stata rinviata alla seconda parte del vertice, che si terr&#224 a Tunisi nel novembre 2005.

La mancanza di un accordo sulla cosiddetta Internet Governance, che si era gi&#224 registrata nell¿ambito delle riunioni preparatorie al Summit, ha rinviato la decisione sull¿eventuale trasferimento a un organo dell¿Onu del potere di controllo del Web, cosa alla quale si sono fermamente opposti gli Stati Uniti.

Attualmente la supervisione della Rete spetta ad alcuni organismi privati, come l¿ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), il W3C (World Wide Web Consortium) e la IETF (The Internet Engineering Task Force).

L”ICANN, creato nel 1998 sotto l¿egida delle Autorit&#224 americane, sovrintende all¿assegnazione dei domini e degli indirizzi Internet e opera sulla base di un accordo con il governo degli Stati Uniti e comunque vede l”adesione di pi&#249 di cento Paesi. Il W3C e la IETF gestiscono alcune regole per la posta elettronica e Internet.

Nel corso dei prossimi mesi, un gruppo di lavoro dell¿Onu dovr&#224 ¿analizzare i meccanismi esistenti, studiare qual¿&#232 il miglior quadro di governo e vedere se c¿&#232 bisogno di cambiamenti¿, ha spiegato Francine Lambert, portavoce dell¿Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU ¿ International Telecommunication Union), organismo dell¿Onu che ha organizzato l¿evento, che si &#232 tenuto dal 10 al 12 dicembre, e a cui hanno partecipato oltre 175 Paesi, circa 6 mila delegati, una sessantina di Capi di Stato, enti del settore pubblico e privato, associazioni e ONG di tutto il mondo.

La regolamentazione di Internet &#232 uno dei punti di maggiore scontro, con la libert&#224 d¿espressione, il ruolo dei media e il rispetto della propriet&#224 intellettuale, e sono stati regolamentati con delle formule alquanto vaghe o rinviati a documenti futuri, nella Dichiarazione di principi adottata venerd&#236 dai 175 Paesi presenti a Ginevra.

¿La gestione internazionale di Internet dovrebbe avvenire in modo multilaterale, trasparente e democratico, con la piena partecipazione degli Stati, del settore privato e della societ&#224 civile e degli organismi internazionale¿, hanno dichiarato i Paesi firmatari. Spiegando che Internet &#232 ormai diventato una risorsa pubblica mondiale.

Ma gli Stati Uniti sembrano determinati a impedire la creazione di un organo dell¿Onu incaricato di controllare Internet. Per Washington e altri Paesi sviluppati, &#232 fondamentale che il controllo di Internet resti nell¿ambito privato e non sia trasferito a un¿agenzia dell¿Onu, come invece hanno proposto Cina e Brasile

¿E¿ straordinariamente importante che il settore privato continui a gestire¿ Internet, ha dichiarato la scorsa settimana l¿americano David Gross, coordinatore del Dipartimento di Stato per le comunicazioni internazionali e la politica dell¿Informazione.

La Francia spera invece in un ¿codice universale¿ di regolamentazione di Internet elaborato dall¿Onu, che ¿&#232 la fonte maggiore del Diritto internazionale¿, ha detto a Ginevra il Primo ministro Jean-Pierre Raffarin.

Questa regolamentazione internazionale dovr&#224, secondo Raffarin, affrontare le questioni tecniche (attribuzione degli Indirizzi Internet, gestione dei nomi dei domini¿) ma anche vigilare sulla propriet&#224 intellettuale o i diritti degli utenti.

Il gruppo di lavoro dell¿Onu render&#224 le proprie conclusioni entro il 2005, prima dell¿inizio della fase preparatoria della riunione di Tunisi.

Lo staff comprender&#224 ¿rappresentanti delle imprese private, della societ&#224 civile, dei governi dei Paesi ricchi e poveri¿, ha indicato la Lambert.

Ma, al di l&#224 di quale sar&#224 l¿organismo regolatore, ¿l¿obiettivo ultimo &#232 di fare in maniera che Internet sia un mezzo per tutti e che ciascuno abbia il suo ruolo nella gestione¿, ha continuato.

E¿ stato inoltre adottato un Piano d¿azione per colmare il cosiddetto Digital Divide che divide il Nord ed il Sud del pianeta.

Nel corso dei lavoratori preparatori al Summit, uno dei punti controversi &#232 stato quello del finanziamento di un Fondo di solidariet&#224 digitale di cui gli Africani reclamavano la creazione per aiutare a diffondere pi&#249 largamente le nuove tecnologie come Internet e la telefonia mobile.

A Ginevra, si &#232 cercato di soddisfare entrambe le parti. I partecipanti hanno approvato la creazione del Fondo, dando tempo agli altri fino al 2004 per decidere se contribuire o meno.

Il 2015 &#232 la data traguardo fissata per colmare il Digital Divide. Intanto bisogner&#224 lavorare per la costruzione di un mondo dove gli strumenti di comunicazione – dal telefono, alla radio ed Internet – siano strumento di informazione e sviluppo per tutti. Il cammino sar&#224 duro e faticoso.

Raffaella Natale

Dichiarazione di principi del 12 dicembre 2003

Piano d¿azione



Disposizioni per la seconda parte del Summit



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