Cable & Wireless lascia gli Usa con meno sforzi del previsto

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L¿operatore britannico Cable & Wireless ha siglato un accordo per la cessione delle proprie attivit&#224 americane a Gore Technology Group per 125 milioni di dollari.

L¿operazione permetter&#224 al gruppo di uscire dagli Usa senza troppe conseguenze. Per limitare al minimo i danni, infatti, C&W porr&#224 preventivamente gli asset in vendita sotto la protezione del Chapter 11 della legge americana sulla bancarotta che consente di utilizzare i proventi per il rimborso dei debiti delle stesse societ&#224 interessate.

Mossa che consentir&#224 di risparmiare ¿ come precisa il gruppo in un comunicato – una somma sostanziosa ¿¿eliminando e rinegoziando alcune locazioni e altri impegni contrattuali¿.

Una volta epurato il resto dei debiti, il montante totale del disimpegno dal mercato Usa sar&#224 di circa 300 milioni di sterline (425 milioni di euro), molto meglio di quanto inizialmente previsto. Alcuni analisti stimavano infatti che l¿uscita dagli Stati Uniti sarebbe costata a C&W almeno 3 volte tanto. L¿operatore iscriver&#224 dunque, nei bilanci del quarto trimestre, spese eccezionali per 10-15 milioni di sterline.

“Stiamo cercando di uscire dagli Usa al minor costo possibile tenendo conto degli interessi dei nostri clienti – ha dichiarato l”amministratore delegato Francesco Caio Siamo perci&#242 soddisfatti di aver trovato una soluzione che dar&#224 alle attivit&#224 americane un futuro positivo sotto una nuova direzione“.

Francesco Caio &#232 arrivato alla guida di C&W a gennaio di quest”anno per sostituire Grahan Wallace, artefice della fallita espansione internazionale del gruppo, che non aveva lesinato spese per acquisire asset definiti strategici sul mercato delle telecomunicazioni Usa. Wallace aveva rilevato per 1,47 miliardi di dollari le attivit&#224 Internet di MCI (ex WorldCom) per 580 milioni di dollari Exodus Communications e per 340 milioni di dollari per Digital Island. Tutte queste attivit&#224, per&#242, si sono rivelate una continua fonte di perdite, nonostante tutti gli sforzi per la ristrutturazione.

C&W che, a causa delle massicce svalutazioni dei propri investimenti, ha iscritto 6,37 miliardi di sterline in oneri straordinari sull¿esercizio 2002-2003, ha dunque deciso di concentrare le proprie energie finanziarie sul mercato domestico, comunicando la dismissione dei propri business definiti non strategici.

L¿annuncioera stato dato gi&#224 ad aprile dal presidente Richard Lapthorne che aveva reso note anche altre misure strategiche prioritarie volte alla ri-dinamizzazione del core business, al rilancio di attivit&#224 nei mercati in cui l¿operatore ha ancora una certa forza e alla costruzione di un gruppo di ¿societ&#224 di telecomunicazioni nazionali produttive¿ legate da una strategia comune.

L”obiettivo della societ&#224 &#232 ritornare alla profittabilit&#224 nel corso dei prossimi 3 anni.

La strategia adottata da Lapthorne implica anche il taglio di 1.500 posti di lavoro sul mercato britannico che vanno ad aggiungersi ai 3.500 licenziamenti su scala mondiale gi&#224 annunciati lo scorso anno, quando il gruppo aveva dichiarato l¿intenzione di chiudere 23 dei 42 data centre internazionali.

Le drastiche misure di ristrutturazione prevedono anche la sospensione del dividendo da pagare agli azionisti. In questo modo, spiega Francesco Caio, ¿¿Il gruppo avr&#224 una struttura organizzativa pi&#249 semplice che, con l¿eliminazione delle divisioni globali e regionali, garantir&#224 costi minori, responsabilit&#224 chiare e un pi&#249 efficace trasferimento di conoscenze e abilit&#224¿. Caio assicura, comunque, che il dividendo verr&#224 sicuramente distribuito alla fine dell¿esercizio 2003-2004.

Cable & Wireless fu fondata 131 anni fa per garantire i servizi di telecomunicazioni all¿impero britannico. Si dedicher&#224, da ora in poi, principalmente ai settori della telefonia fissa e mobile in Gran Bretagna, Yemen, Macao e Carabi, Paesi in cui il gruppo vanta dei solidi business con un fatturato di 800 milioni di sterline e profitti operativi di 255 milioni.

Alessandra Talarico