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Modelli e strategie per un eLearning per la valorizzazione delle risorse territoriali

Italia



di Luigi Giacalone

Vice Presidente e Managing Director MDG
SCHLUMBERGERSEMA

 


Premessa

 

Lo scopo di questo intervento è quello di presentare gli approcci e i modelli di eLearning che si stanno rivelando più promettenti, partendo dal contesto di riferimento costituito dalle indicazioni e dalle linee guida provenienti dalla Pubblica Amministrazione e dal mercato per derivare, per l’appunto, due esempi di tipici interventi di eLearning a forte valenza sociale e che possano costituire un valido aiuto alla valorizzazione delle risorse territoriali.


l’ importanza strategica delle iniziative di eLearning deriva principalmente dal forte impatto di questo genere di progetti sulla società, in termini di:

 

 

 

1. Il quadro di riferimento dalle Pubbliche Amministrazioni

 

Il quadro di riferimento strategico per le iniziative di eLearning nel mondo dell’istruzione e della formazione è quanto mai ricco, visto il grande fermento del settore e le numerose iniziative, gli altrettanti interventi, protocolli, intese e piani di azione predisposti dalla Pubblica Amministrazione. A titolo soltanto esemplificativo, ma comunque rappresentativo e qualificante, possono essere ricordati:

l’elenco potrebbe continuare, ad esempio con le importanti iniziative del Ministero del Lavoro, ma è comunque sufficiente ad inquadrare il contesto e a testimoniare la grande attenzione della Pubblica Amministrazione nei confronti dell’eLearning.

 

 

2. Il mercato dell’eLearning

 

Vediamo – in estrema sintesi – quali sono le informazioni provenienti dal mercato.

A livello mondiale, innanzitutto, il mercato dell’eLearning valeva nel 2002 all’incirca 6 miliardi di dollari, ma con un dato importante: ben tre quarti di questo fatturato erano nel mercato statunitense, a testimonianza di un notevole ritardo europeo.

l’Europa sembra, però, avviata sulla strada di un rapido recupero. Infatti, il mercato europeo dovrebbe passare dagli 1,4 miliardi di dollari del 2002 ai 3,5 miliardi del 2004. Se le stime si riveleranno corrette, la dimensione europea dovrebbe attestarsi per quel periodo intorno a poco meno della metà di quella del mercato americano.

 

Per quanto riguarda l’Italia, i numeri confermano comunque, sebbene su scala inferiore in termini assoluti, una tendenza fortemente positiva. Si passerà dai 53 milioni di euro del 2001 e dai 108 milioni del 2002, ad un fatturato eLearning che nel 2003 si aggirerà intorno ai 250 milioni di euro. Per il 2004 è previsto un incremento del 130% circa.

Inoltre, nel nostro Paese, siamo passati dallo 0,07% della spesa complessiva per l’ICT nel 2001 allo 0,14% del 2002. Quindi l’eLearning, anche in termini relativi di raffronto con le altre tecnologie informatiche, rappresenta un settore promettente.

Lo stato di maturazione delle tecnologie sembra condurre alla considerazione che queste siano in una fase di maturazione, tale da consentire la realizzazione di sistemi di distance learning complessi.

Dove siamo oggi? Le prime sperimentazioni e le prime standardizzazioni siano riconducibili all’ambito education: attualmente nel 72% degli atenei italiani sono presenti iniziative di formazione a distanza, seppure a diversi gradi di maturità. Molto lavoro resta da fare per superare ostacoli quali diffidenza, gap culturali / generazionali, ecc., mentre diventa sempre più cruciale il problema della formazione dei formatori (necessaria a fronte, ad esempio, del diverso disegno dei contenuti e delle modalità di valutazione).

Nonostante il ruolo di avanguardia esercitato dalle Università, è per le aziende private che sono stati sviluppati i primi grandi sistemi di eLearning. Il problema diventa allora la disponibilità di contenuti scientificamente validi e di livello qualitativo elevato: sono necessari cioè forti investimenti per il coinvolgimento di centri di eccellenza e per lo sviluppo di oggetti formativi avanzati.

Nella P.A. siamo probabilmente alle soglie di un¿epoca di grandi cambiamenti, grazie alla possibilità di knowledge sharing offerta dalla formazione a distanza. È iniziato cioè il recupero sui ritardi dovuti alla lentezza di realizzazione dei processi di cambiamento e alle dimensioni delle organizzazioni coinvolte.

 

 

3. Perché l’eLearning?

 

I principali vantaggi che l’eLearning può apportare possono essere schematicamente classificati, come segue:

Se diamo per soddisfatti questi prerequisiti, un raffronto rapido fra formazione tradizionale e formazione a distanza fa ipotizzare che per la formazione a distanza i costi fissi siano più elevati rispetto a quelli della formazione tradizionale, ma che, di converso, i costi variabili crescano meno rapidamente; ciò spiegherebbe il perché generalmente si ritiene che il parametro più rilavante da considerare è il numero di studenti.

 

Inoltre l’eLearning può rappresentare una leva per colmare il divario digitale fra realtà territoriali diverse:

l’eLearning può, in conclusione, dare un contributo importante come abilitatore di un processo di comunicazione a tutti i livelli del sistema della formazione, perché contribuisce a ridurre le barriere fisiche e ad aumentare la diffusione della conoscenza; in particolare la diffusione della conoscenza delle tecnologie innovative, in un circolo virtuoso di autoalimentazione.

 

Quello della formazione, tradizionale o di nuova generazione, è un tema che nel contesto macro-economico generale odierno è spesso richiamato come abilitatore e prerequisito chiave per la futura competitività dei ¿sistemi paese¿ e delle aziende.

Il capitale umano, in quella che viene definita economia della conoscenza, sembra ormai delinearsi come una componente strategica per l’acquisizione di un vantaggio competitivo duraturo e difendibile, per poter affrontare la concorrenza in un mercato, nel quale saranno le learning organisations ad avere successo, soprattutto sugli scenari internazionali.

La Knowledge Economy, le learning organizations e la necessità di colmare i gap venutisi a creare, fanno aumentare costantemente la domanda di sapere ¿nuovo¿ ed il bisogno di consolidamento di quello già acquisito. A tale domanda è auspicabile rispondere con un¿offerta valida in termini di modelli di apprendimento adeguati e calibrati sulle esigenze degli individui e delle organizzazioni. l’eLearning è una risposta a questa domanda.

 

* Intervento presso la XIV Tavola Rotonda con il Governo ¿ Business International, Roma, 7 ottobre 2003

 

 

Modelli e strategie per un eLearning per la valorizzazione delle risorse territoriali (2° parte)

 

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