Stop-It ha presentato il primo rapporto sulla pedo-pornografia online

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Presentato il primo rapporto annuale di Stop-It, il sito contro la pedo-pornografia sul Web, curato da Save the children.

Lo studio,¿Un anno di lotta alla pedo-pornografia on line¿, &#232 stato illustrato in una conferenza stampa che si &#232 tenuta ieri 6 novembre a Roma.

A moderare l¿incontro, aperto al pubblico, il sociologo Lugi Manconi, i relatori: Roberta Cecchetti coordinatrice del Progetto Stop-it – Save the Children Italia, Claudio Caroselli Direttore della II° Divisione Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, e Paolo Nuti presidente dell”Associazione Italiana Internet Provider.

Nel rapporto viene fornita una panoramica del fenomeno della pedo-pornografia, la sua evoluzione in relazione al mezzo di Internet e la sua diffusione. Stop-It in un anno di attivit&#224 ha raccolto 2.000 segnalazioni da parte di utenti Internet che navigando in Rete si sono imbattuti in siti a contenuto pedofilo.

La pedo-pornografia, come conferma Stop-It, &#232 un fenomeno di business in crescita: in quattro anni la Polizia postale ha monitorato 85.699 siti e scovato 100 siti illegali allestiti in Italia.

Le persone denunciate sono 1.683 e 101 gli indagati sottoposti a provvedimenti restrittivi, mentre i procedimenti per reati di pornografia infantile sono stati finora 423.

Certo rimane difficile stabilire la vastit&#224 di questo fenomeno, di cui Internet ha sicuramente favorito la diffusione, per via del fatto che consente di rimanere nell¿anonimato e perch&#233 &#232 transnazionale. Un business mondiale che si aggira intorno ai 2 e i 3 milioni di dollari. Si pensi che in Rete circolano indisturbati circa 250 milioni copie di video pedo-pornografici.

Per quel che riguarda il carattere transnazionale del fenomeno, risulta chiaramente dalla ”residenza” dei siti che contengono materiale pedo-pornografico, oltre il 42% negli Usa, il 23,27% in Italia, il 17,49% in Russia, il 15,56% in altri Paesi Ue.

Quasi la met&#224 delle segnalazioni raccolte da Stop-It &#232 stato considerato potenzialmente illegale e indicato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni per l¿apertura delle indagini di merito.

Il 70% delle segnalazioni pervenute riguarda Web site a contenuto pedofilo, mentre il 12% denuncia le cosiddette junk-mail, vale a dire le eMail commerciali non sollecitate (spam) che inondano i box di posta degli utenti e che la maggior parte delle volte ti propone l¿acquisto di materiale pedo-pornografico.

Poche segnalazioni, invece, riguardo alle chat, nonostante siano fra i luoghi virtuali pi&#249 pericolosi e usati dai pedofili per adescare le vittime.

Stop-It, basandosi anche su altre ricerche condotte in materia, cerca di fornire un profilo, del fruitore tipo di materiale pedo-pornografico e degli effetti sul minore abusato provocati dai mezzi quali la telecamera o la macchina fotografica e la conseguente divulgazione in Internet.

La maggior parte dei casi (89%) &#232 rappresentata dal voyerismo, senza alcun contatto fisico con i bambini, mentre solo una piccolissima percentuale del campione (circa l”1%) &#232 costituita da persone che abusano sistematicamente di minori attraverso la prostituzione infantile e il turismo sessuale.

Roberta Cecchetti ha spiegato che ¿¿questo non significa che la pedo-pornografia non rappresenti un pericolo poco¿, aggiungendo che ¿la pornografia minorile &#232 sempre un abuso sessuale su un bambino. In queste immagini i bambini sono sottoposti ad azioni degradanti e umilianti. Il minore ritratto nelle immagini pedo-pornografiche subisce traumi profondi che richiedono sempre un”assistenza psicologica adeguata¿.

Non basta quindi oscurare i siti incriminati, ma scoprire chi opera dietro quelle foto e quei video e identificare le piccole vittime per aiutarle ad affrontare il trauma.

Un capitolo del rapporto &#232 dedicato proprio alla tecnica di adescamento dei minori usata in Internet, denominata ””grooming”” e ancora poco studiata in Italia.

Colui che abusa ”cura” (grooms) la vittima conquistando la sua fiducia, entrando nella sua intimit&#224 e inducendola a poco a poco a vincere le resistenze. Con la stessa tecnica di manipolazione psicologica, usata soprattutto nelle chat, nei forum e nei newsgroup, il bambino viene poi costretto a tacere l”abuso subito. Un dramma contro il quale Save the children chiede l”adozione di ””un piano d” azione nazionale contro l”abuso e lo sfruttamento sessuale, in linea con gli obblighi sottoscritti dal governo italiano a Stoccolma e a Yokohama””

Un capitolo del rapporto &#232 dedicato anche al quadro normativo internazionale e nazionale, in modo da fornire strumenti utili all”analisi del problema. Cercando anche di fare chiarezza su quali attivit&#224 costituiscano reato o meno in forza del nostro codice penale.

Raffaella Natale

Rapporto di Stop-it: “Un anno di lotta alla pedo-pornografia on line”