La tv che piace poco agli italiani. Secondo una ricerca Demoskopea insoddisfatti il 68%

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La maggior parte degli italiani boccia gli attuali programmi tv. Secondo uno studio di Ricerca-Demoskopea, infatti, 68 italiani su 100 ritengono insoddisfacente l”offerta televisiva degli ultimi due anni. La percentuale degli insoddisfatti sale tra chi vive al Nord, ha una laurea e si dichiara politicamente di centrosinistra. Il sondaggio &#232 stato condotto su un campione di 621 persone: la maggioranza degli intervistati, pari al 68,2%, ritiene il livello delle trasmissioni televisive ¿basso¿ o ¿molto basso¿. In particolare, i pi&#249 critici sono quelli che vivono al Nord (Nord Ovest 71,6%; Nord Est 75,6%), ancora di pi&#249 i laureati (80,4%), mentre l¿area politica conta per il 78,1%; alta anche la percentuale di chi ha un lavoro dipendente (73%).

Senza offese per nessuno, quindi, la tv sembra piacere maggiormente a chi ha un grado di istruzione inferiore. Tra coloro che ritengono il livello delle trasmissioni ¿elevato¿ o ¿molto elevato¿ (sono il 31,8%), spiccano coloro che hanno la licenza elementare (45,6%) o media (42,2%), e anche chi abita al Sud (41,7%), ha almeno un figlio sotto ai 18 anni (37%) e non lavora fuori casa (36,9%).

La stroncatura dei telespettatori italiani riguarda sia la tv pubblica sia le emittenti private, anche se gli intervistati sono pi&#249 severi con la Rai. Il 41,2% per cento del campione si dichiara soddisfatto dei programmi Mediaset mentre solo il 34,3% assegna la propria preferenza alla tv pubblica.

I programmi mandati in onda da Mediaset piacciono a chi ha un”et&#224 compresa tra i 35 e i 54 anni (48,9%), a chi risiede al Sud (49,8%), a chi ha la licenza elementare (57,3%) o media (53%), a chi non lavora (46,7%) e si colloca politicamente nell”area del centrodestra: il 53% ne d&#224 un giudizio positivo.

Gli insoddisfatti della Rai (57,2%) riscontrano con percentuali pi&#249 alte tra coloro che vivono nel Nord Est (71,3%) e sono laureati (62,5%).

Ai telespettatori italiani non piace l¿omologazione tra tv pubblica e tv privata; il 51% vorrebbe che la distinzione tra tv di servizio pubblico e tv commerciale si riflettesse maggiormente nei contenuti dei programmi trasmessi. Secondo gli intervistati, la Rai dovrebbe mandare in onda maggiormente programmi culturali ed educativi, dare pi&#249 spazio all”informazione relativa ai servizi sociali, trasmettere meno pubblicit&#224, fornire pi&#249 informazione in generale, bandire programmi dai contenuti violenti e dare pi&#249 spazio alle realt&#224 locali.

Nonostante le critiche, la tv generalista e gratuita continua a essere al primo posto nelle preferenze degli italiani. Solo il 23,3% del campione esaminato ha dichiarato di possedere un abbonamento alla Pay TV e, tra coloro che non lo hanno, appena il 7% ha dichiarato di avere intenzione di abbonarsi nei prossimi sei mesi.

Pierluigi Sandonnini