Cyber pedofilia: oscurati cinque siti web. Tra gli indagati anche esponenti delle forze dell¿ordine

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Il Nucleo investigativo telematico (NIT) della Procura della Repubblica di Siracusa, in seguito a perquisizioni nelle abitazioni di undici indagati in sei regioni italiane, ha oscurato cinque siti web che ospitavano e a volte vendevano immagini di pornografia infantile.

L¿operazione, battezzata ¿Digilander¿, ha preso il via da una denuncia di Telefono Arcobaleno e coinvolge anche rappresentanti delle forze dell¿ordine e un sottufficiale dell¿esercito.

Il NIT, coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e dal sostituto Andrea Palmieri, ha svolto indagini e perquisizioni Piemonte, Marche, Lazio, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Alcuni giorni fa, le indagini della procura di Modena avevano portato all¿arresto di un poliziotto della Polaria di 26 anni, accusato di aver commercializzato filmati pornografici con minorenni come protagoniste. L¿indagine aveva preso il via lo scorso anno, quando l¿uomo ¿ che prestava servizio all¿aeroporto di Fiumicino ¿ aveva adescato su Internet una ragazzina di 13 anni, i cui genitori hanno denunciato l¿accaduto alla polizia.

L¿Italia &#232 al quinto posto mondiale per produzione di siti pedopornografici, con un incremento pari al 295,7% rispetto allo scorso anno, rilevato nei primi 273 giorni di monitoraggio nel 2003. Su un totale di 13.189 siti, ben 368 sono di produzione italiana.

Secondo Telefono Arcobaleno, presieduto da Giovanni Arena, e l”Osservatorio sui diritti dei minori, comitato scientifico presieduto da Antonio Marziale, ¿¿una chiave di lettura che rende intelligibile lo spostamento in massa di produzioni pedopornografiche in Italia &#232 da individuarsi nel mancato obbligo per i server provider nostrani della conservazione delle tracce dei collegamenti in Internet¿. Una mancanza di responsabilizzazione che rende il nostro Paese un porto franco per i cyber pedofili..

Alessandra Talarico