Ue: l¿editoria italiana nel mirino dell¿Antitrust, ma la Fieg è tranquilla sull¿esito del procedimento

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La Commissione europea ha deciso di aprire un¿inchiesta ¿ex ufficio¿ sui regimi di aiuti di cui avrebbe beneficiato il settore dell”editoria in Italia.

Nel mirino la legge 62 del 7 marzo 2001 recante nuove norme sull”editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 416 del 5 agosto 1991.

Si tratta di quei provvedimenti che potrebbero aver inciso sulle attivit&#224 delle ¿imprese europee operanti nello stesso campo e in lingua italiana¿.

L”indagine conoscitiva aperta dalla Ue ha un ””valore precauzionale”” ed &#232 finalizzata a ””verificare l”eventuale impatto negativo sulla concorrenza”” in Europa.

Tilman Lueder, portavoce del commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti, ha cos&#236 chiarito la decisione presa dall¿Antitrust di avviare una procedura non richiesta da terzi.

Una indagine questa che ””servir&#224 a raccogliere ulteriori informazioni per fugare i dubbi riguardanti l”effetto marginale¿ che questi aiuti determinano a livello comunitario.

Gli schemi riguardano agenzie di stampa, imprese multimediali, ditte tipografiche, distributori di giornali, periodici e libri come anche emittenti Tv e radiofoniche.

L¿Antitrust Ue &#232 preoccupato per il sostegno statale in favore di ristrutturazioni tecniche, nuove attrezzature e formazione, che potrebbero riguardare mercati fuori dai confini nazionali.

La Commissione per&#242 precisa che i beneficiari degli aiuti non sono solo giornali e periodici italiani ma anche societ&#224 multimediali attive non solo in Italia. Il sostegno quindi sembra andare oltre la promozione della cultura italiana soprattutto quando favorisce progetti di ristrutturazione tecnica o riguardanti nuovi impianti.

I governi nazionali possono mettere a punto programmi che promuovono lingua e cultura, ma secondo la Commissione i programmi italiani sembrano andare al di l&#224 di tali obiettivi.

¿La sola vera questione¿ nell”esame europeo della legge italiana sui sostegni all” editoria &#232 verificare se i Gruppi editoriali stranieri che operano in Italia e in italiano siano esclusi o meno dai benefici delle leggi in materia.

E¿ quanto dicono a Bruxelles, dove si sottolinea che la decisione punta a consentire a questi Gruppi in questione a esprimere le loro osservazioni e comunque precisa che la decisione di aprire una procedura formale d”esame non pregiudica allo stato attuale la decisione finale in merito alle misure attualmente allo studio.

La FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) ha immediatamente fatto sapere che, secondo il proprio parere, non ci dovrebbero essere conseguenze per la procedura di infrazione avviata dalla Ue sugli aiuti di Stato all”editoria.

In una nota diffusa ieri, la Fieg ha dichiarato che &#232 ¿ragionevole prevedere che l”esito della procedura sar&#224 favorevole per la normativa italiana” e questo perch&#233 “trova riscontro in norme agevolative adottate da molti altri Paesi europei¿.

Poi riferendosi all¿eventuale discriminazione a danno di soggetti esteri che volessero esercitare in Italia attivit&#224 editoriali, la Fieg ricorda che ¿¿un articolo della legge in questione parifica esplicitamente ai oggetti italiani quelli in possesso della cittadinanza di uno Stato membro dell”Unione europea o di un Paese che applichi nei confronti dei cittadini italiani un trattamento di effettiva reciprocit&#224¿.

Raffaella Natale