Rai: Cattaneo e la Annunziata ai ferri corti. Il presidente ci ripensa e convoca il Cda per il 28

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Si fa sempre pi&#249 acceso il confronto tra il presidente Rai Lucia Annunziata e il Direttore generale Flavio Cattaneo.

Questa volta la sede del dibattito &#232 stata quella della Commissione parlamentare di Vigilanza, dove sono stati ripresi i motivi di discussione dell¿ultimo Consiglio d¿amministrazione Rai.

In quell¿occasione, la Annunziata aveva deciso di non convocare il prossimo Cda per protesta contro i consiglieri che non hanno voluto accogliere la sua proposta di trasmettere su Raiuno le finestre informative sulla manifestazione dei sindacati sulla riforma delle pensioni di oggi 24 ottobre.

Il presidente ha anche lamentato come in Rai si dia molto spazio ai ministri e allo stesso premier, che in merito alla vicenda pensioni sono pi&#249 volte intervenuti, e non si dia voce all¿opposizione.

¿Se il governo ¿ ha dichiarato senza mezzi termini – continua ad usare la Tv direttamente e senza contraddittorio ci troviamo di fronte a una violazione dei diritti¿.

Il presidente critica il metodo – ¿E lo dico anche se io sto pi&#249 con la posizione del governo che con quella dei sindacati¿ ha detto – perch&#233 alimenta uno squilibrio sostanziale nei confronti di un soggetto sociale che rappresenta un pezzo del Paese.

¿Non credo che quindici milioni di persone votino tutti a sinistra¿, ha aggiunto.

E poi, entrando nel merito dei rapporti con Cattaneo,ha detto: “La differenza tra me e il Direttore generale nell”interpretare alcune regole &#232 questa: lui non prende sul serio la regola del riequilibrio mentre invece prende molto sul serio tutte le regole che danno spazio al governo (¿) Ed &#232 un atteggiamento di pura ingiustizia, non &#232 una questione di interpretazione e i fatti lo provano¿.

La Annunziata si &#232, quindi, detta soddisfatta di aver trasferito in Parlamento il dibattito, imponendo cos&#236 la logica della trasparenza.

Cattaneo ha replicato affermando che lui le regole le rispetta ed elenca una serie di fatti, a partire dalle cifre sulle presenze dei politici nelle trasmissioni di intrattenimento, nell”ultimo mese, compresi “Porta a porta” e “Report”: “governo, 27 presenze; Cdl, 29; Ulivo, 35“. Cattaneo ha poi difeso la decisione dell”azienda di affidare la cronaca in diretta delle manifestazioni di oggi a una finestra a prima del Tg3 di mezzogiorno sottolineando come “mai prima d”ora &#232 stata aperta una finestra informativa sui comizi. E poi 40 minuti di allargamento del Tg non &#232 cosa da poco: non bisogna guardare solo lo share, ma anche la continuit&#224 del linguaggio”.

E se il coordinatore di An Ignazio La Russa ha sottolineato ¿¿contestare la liceit&#224 dell”intervento del Presidente del Consiglio &#232 fuori luogo: si faceva credere ai vecchietti che gli avrebbero tolto le pensioni, &#232 dovuto intervenire per tranquillizzare l”Italia””, aggiungendo di non credere che esistano elementi concreti di violazione delle norme da parte di Cattaneo;

Antonello Falomi (Ds) ha definito Cattaneo responsabile di comportamenti lesivi ¿delle pi&#249 elementari regole di pluralismo¿.

Il senatore Ds chiede quindi che la Rai rispetti le norme della Vigilanza sulla partecipazione dei politici nei programmi di intrattenimento e sulle dirette di eventi politici e sindacali, altrimenti ¿non ci rester&#224 che la strada del ricorso all”Autorit&#224 per le Comunicazioni¿.

Nell¿ambito della riunione in Vigilanza la Annunziata ha parlato anche della lettera del cdr del Tg1 – indirizzata a lei e al Direttore generale – relativa alle difficili relazioni con il direttore Clemente J. Mimun.

¿In questa lettera – ha sottolineato Annunziata ¿ sono contenuti fatti piuttosto gravi, si parla di un atteggiamento pesante del direttore verso la redazione¿, aggiungendo, anche qui il Direttore generale ¿interpreta il suo ruolo in maniera squilibrata¿.

Riferendosi al direttore del Tg1, ¿Mimun – ha detto ancora il presidente – stava l&#236 all”epoca della Moratti ed &#232 rimasto direttore con l”Ulivo per cinque anni, amato e rispettato. Non ci sono, quindi, pregiudiziali contro il Tg¿.

Chiamato in causa, Cattaneo ha detto che in questo momento sta ¿¿facendo delle verifiche. Ascolter&#242 la posizione di Mimun¿. E poi, dopo l”audizione davanti alla Commissione, &#232 tornato sulla questione sollecitato dai cronisti che gli chiedevano se sarebbe stata aperta un”istruttoria: ””Non tiriamo sempre in ballo le istruttorie. Si verificheranno le cose. Ho ricevuto una lettera e ho convocato Mimun””. In ogni caso l¿azienda sentir&#224 anche il cdr.

Al termine della riunione in Vigilanza la Annunziata ha poi rivisto la propria decisione e convocato il Cda per marted&#236 prossimo 28 ottobre. Accogliendo la richiesta dei consiglieri Rai Francesco Alberoni e Angelo Petroni, che hanno chiesto una convocazione straordinaria.

¿Mi pare ¿ ha detto il presidente – che la minaccia di non convocare il Consiglio abbia ottenuto il suo effetto, mi interessava sottolineare il profilarsi di uno stato di crisi e portare la documentazione interna sulle regole anche davanti alla Commissione¿.

Precedentemente Cattaneo aveva inviato una lettera all¿Annunziata, indirizzata anche ai cinque consiglieri e ai sindaci della Rai dove diceva che ¿¿far saltare la riunione del Cda della prossima settimana &#232 rischioso e potrebbe produrre dei danni all”azienda che, prima di fine mese, ha delle scadenze urgenti¿.

L”acquisto di frequenze nell”area del Piemonte, le opzioni sui contratti per ”Sospetti 3”, la proroga del servizio di autonoleggio della flotta aziendale, la definizione dell”accordo fra Rai e Toroc per le Olimpiadi invernale di Torino, l”invio al ministero delle Comunicazioni di una serie di documenti richiesti, in vista di una presentazione pubblica prevista per il 5 novembre: sono alcune delle ””indifferibili questioni”” citate dal Direttore generale nella lettera inviata al presidente Annunziata sull”urgenza della convocazione del Cda per il 28 ottobre.

Raffaella Natale