Il telefonino sarà il quarto schermo del futuro? Saranno gli utenti a deciderlo

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La possibilit&#224 di guardare video, anche di una certa lunghezza, sul telefonino sar&#224 in grado di trasformare il cellulare nel ¿quarto schermo¿, dopo la televisione, il cinema e il computer?

S&#236, se il servizio riuscir&#224 a trovare una propria identit&#224, una nicchia di mercato da sfruttare per poter crescere. Il compito per&#242 si preannuncia arduo proprio perch&#233, essere l¿ultimo della lista, arrivare in un settore gi&#224 al limite della saturazione, si sa, &#232 faticoso.

La possibilit&#224 di effettuare video chiamate &#232 il fattore che differenzia la telefonia di seconda generazione (2G) da quella di terza (3G) e il servizio &#232 stato molto pubblicizzato dagli operatori che sono riusciti a lanciarlo. I video per&#242 sono stati introdotti in tono abbastanza dimesso o almeno gli operatori hanno puntato su filmati di interesse non proprio universale, quali quelli sportivi e musicali.

In attesa che tutti gli operatori scendano nell¿arena della terza generazione, molti stanno puntando sul GPRS (General Packet Radio Service), la tecnologia ¿ponte¿ tra seconda e terza generazione e per questo etichettata come 2,5G. Il GPRS si basa sulla trasmissione dati a commutazione di pacchetto sulle reti GSM e consente di effettuare streaming video.

Secondo molti operatori, per&#242, il GPRS dispone di un¿ampiezza di banda troppo limitata per i video in tempo reale, che non possono essere compressi troppo durante la trasmissione. Ragion per cui i servizi che includono questo tipo di caratteristica devono disporre di una maggiore ampiezza di quella messa a disposizione dal GPRS.

In Italia il servizio &#232 stato appena lanciato da Tim, come anticipo di quelli che saranno i servizi video con l¿Umts, che comunque non sar&#224 commercializzato ¿in modo significativo¿ prima della fine del 2004. Il nuovo servizio, gratuito fino al 31 dicembre 2003, permette di vedere la Tv direttamente sul proprio cellulare, anche se per ora il servizio &#232 disponibile solo con il cellulare Nokia 3650 e riguarda i programmi di La7, MTv, Cfn/Cnbc e trailer cinematografici.

Insomma, quando la TV incontra il telefonino, entra in gioco il 3G, e in molti casi, i problemi. Perch&#233 per rendere la video telefonia un prodotto di massa ci vogliono tanti soldi. I video telefoni devono avere tante qualit&#224 specifiche: molta memoria, processori veloci, schermi a colori e video camera.

Rendere disponibili queste caratteristiche richiede notevoli investimenti che non sempre indicano ritorni economici a breve termine. E gli operatori che si sono imbarcati nell¿avventura ¿terza generazione¿ sono gi&#224 tutti indebitati al limite del collasso.

Gli altri stanno a guardare: aspettano di convincersi dell¿effettivo valore commerciale dell¿affare e del potenziale appeal dei video servizi, prima di buttarsi nella mischia.

La sfida &#232 difficoltosa e gli ostacoli ¿ prezzi alti, ampiezza di banda insufficiente, copertura limitata, telefonini al di sotto delle aspettative, interoperabilit&#224 ¿ sono molti. Senza considerare la tiepida accoglienza del pubblico, almeno fin¿ora.

Eh si, perch&#233 alla fine &#232 questa la grande incognita: la suggestione che la gente voglia davvero i video sul telefonino (almeno abbastanza da essere disposta a pagare) non &#232 infatti ancora stata provata.

Alessandra Talarico