La rivoluzione digitale tra opportunità e rischi. Convegno a Napoli promosso dall¿Authority

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La ¿rivoluzione¿ digitale: una rivoluzione che viene da lontano, che &#232 in corso ormai da due decenni e che sta inesorabilmente cambiando i modi di comunicare, di lavorare e di divertirsi degli esseri umani. Ormai ci siamo dentro fino al collo, sia pure con una dinamica di stop-and-go ed &#232 quindi inevitabile parlarle ed analizzarne caratteristiche, sviluppi, opportunit&#224 e rischi. Va per&#242 detto che il dibattito &#232 ancor pi&#249 vivo da alcuni mesi a questa parte, complice probabilmente il lancio non pi&#249 remoto della televisione digitale terrestre, sottolineato anche dal forte dibattito politico che si &#232 sviluppato in Parlamento e nel Paese dalla recente discussione sulla legge Gasparri.

La televisione, assieme alla radio, &#232 forse uno degli ultimi baluardi dell¿era analogica che ancora sopravvivono e, trattandosi anche dei due mezzi a pi&#249 elevata diffusione tra la popolazione, &#232 inevitabile che il loro coinvolgimento sia cruciale per dar luogo a quel fenomeno di migrazione di massa e di transizione verso il nuovo mondo digitale da tutti atteso, da tanti auspicato, da molti costruito faticosamente.

Sull¿argomento si &#232 tenuto ieri a Napoli, presso la Citt&#224 della Scienza di Bagnoli, il convegno ¿La rivoluzione digitale. Come cambia la nostra vita e quali regole per tutelarla¿, promosso dall¿Autorit&#224 per le garanzie nelle comunicazioni, con il patrocinio del Dipartimento per le Politiche Comunitarie della Regione Campania.

Un convegno organizzato gi&#224 da tempo, che originariamente avrebbe dovuto forse rappresentare (a legge Gasparri gi&#224 approvata) il contesto ideale per una ricucitura tra Autorit&#224 e Ministero delle Comunicazioni, dopo le polemiche dei mesi passati.

La legge non &#232 ancora approvata, ma lo strappo &#232 stato ricucito, apparentemente.

Ci ha pensato il ministro Gasparri a evidenziare e sottolineare il modo costruttivo e fattivo con cui la struttura dell¿Autorit&#224 e del ministero hanno ¿operato assieme in armonia per giungere al risultato atteso¿.

Aprendo i lavori, Enzo Cheli, il presidente dell¿Autorit&#224, ha sottolineato come l”avvento del digitale presenti importanti opportunit&#224 sul piano del potenziamento dei processi produttivi, della nascita di nuovi mercati, dell”offerta di nuovi servizi. Positiva &#232 ¿la possibilit&#224 di un rapporto pi&#249 stretto tra cittadini e istituzioni, in grado di fare emergere con maggiore continuit&#224 gli orientamenti dell”opinione pubblica, rafforzando le basi dei sistemi democratici¿. Opportunit&#224 ma anche rischi, secondo Cheli, che si legano ¿alla nascita di nuove forme di concentrazione sovranazionale¿, e al sorgere ¿di nuove disuguaglianze legate al diverso grado di alfabetizzazione elettronica delle persone¿, ossia il cosiddetto digitale divide. Sul piano politico, poi, c”&#232 il pericolo ¿di un impiego delle nuove tecnologie non tanto in funzione di arricchimento, quanto di manipolazione dell”opinione pubblica¿.

La rivoluzione digitale, secondo Cheli, mette in gioco ¿le regole destinate a garantire non solo l”equilibrio dei mercati e la salute delle imprese, ma anche la difesa dei diritti fondamentali dei cittadini e dei consumatori¿. Su questo fronte l”Autorit&#224 ha avviato da alcuni anni una ricerca internazionale sull¿ ¿Economia della conoscenza¿, i cui risultati, ha annunciato Cheli, saranno presto pubblicati.

Al convegno, coordinato da Silvio Traversa, Commissario dell¿Autorit&#224 per le comunicazioni, ha partecipato anche il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha ricordato come grazie agli incentivi previsti nella Finanziaria, nel 2004 l¿Italia potrebbe dotarsi di un milione di decoder per la tv digitale terrestre. Il ministro ha poi ricordato che l”Italia &#232 ¿all”avanguardia¿ nei processi normativi su questo fronte, e come ¿l”azione del Governo stia anticipando e realizzando obiettivi che tutta Europa si pone¿. Gasparri ha quindi ricordato che il nostro Paese ha gi&#224 recepito, a differenza di molti altri Paesi europei che non lo hanno ancora fatto, a quanto prescritto dalla Ue ed ha poi citato il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche come una prova di armonizzazione normativa, di ¿ecologia delle regole¿ che ha posto fine ad una selva di norme e disposizioni frammentate ed in alcuni casi in contraddizioni.

Per quanto riguarda il digital divide, il ministro ha sottolineato che ¿con Sviluppo Italia stiamo predisponendo delle societ&#224 che possano utilizzare i fondi Cipe ed Ue per lo sviluppo della banda larga nelle aree del Paese che dispongono di minor reddito, come il Mezzogiorno¿. Concludendo, Gasparri ha ribadito che l¿ ¿l”Italia &#232 all”avanguardia nelle leggi per favorire e regolare la grande modernizzazione legata al digitale. La digitalizzazione &#232 un fatto di modernit&#224 e adeguamento del paese ai nuovi standard. Anche la televisione digitale terrestre consentir&#224 di offrire importanti servizi quali la telemedicina, gli acquisti a distanza e l”accesso all”eGovernment¿.

Di economia dell¿innovazione ha parlato Giuseppe Richeri, docente di Storia sociale della Comunicazione e strategie dei media all¿Universit&#224 della Svizzera italiana di Lugano. Richeri ha rimarcato l¿importanza della formazione a distanza, ¿una cosa complessa ¿ ha detto ¿ che prevede la trasformazione dei contenuti studiati per il cartaceo in contenuti per il supporto multimediale¿. Secondo Richeri, inoltre, ¿lo Stato deve intervenire per accelerare la transizione al digitale. In Italia mi sembra che il Governo stia facendo qualcosa.¿

La tecnologia nella vita sociale &#232 stato il tema affrontato con l¿usuale brillantezza dall¿intervento di Maurizio Decina, docente di reti per tlc al Politecnico di Milano e Cefriel, che ha ricordato come il traffico Internet cresca al ritmo del 100% annuo e che gi&#224 oggi &#232 ¿dieci volte maggiore del traffico voce, anche se i ricavi sono il 10%¿. Secondo Decina, la transizione in atto tra il mondo della voce e quello di Internet ¿finir&#224 nel 2007. Avremo nel mondo 2 miliardi di utilizzatori di Internet e 2 miliardi di utilizzatori di servizi voce¿.

Particolarmente stimolante l¿intervento di Derrik de Kerckhove, direttore del Mc Luhan Program in Culture e Technology all¿Universit&#224 di Toronto. ¿Siamo nella terza era del linguaggio, comincia il matrimonio fra linguaggio ed elettricit&#224¿. Definendo i nuovi destinatari della comunicazione come ¿persona digitale¿, de Kerckhove ha sottolineato il predominio dello schermo, come ¿passaggio obbligato del nuovo essere cognitivi, punto d¿ingresso per la persona connessa¿. Nel suo intervento, il professore canadese ha posto l¿accento sul significato dei blog, ¿la mia presenza e il mio network, un mondo dove la mia identit&#224 &#232 condivisa con gli altri¿.

Vincenzo Franceschelli, professore di Istituzioni di Diritto privato all¿Universit&#224 di Milano Bicocca, ha evidenziato la frattura che esiste tra il mondo del ciberspazio, ¿virtuale e informale¿, e quello del diritto, basato sulla ¿forma¿. Per questo, secondo Franceschelli si &#232 creato un ¿diritto comune della Rete¿. Un diritto riassumibile in tre punti: ¿diritto nella rete, diritto alla rete, convergenza¿. Sulla materia, ha fatto notare il professore, vige la ¿forte influenza del diritto comunitario¿, mentre esiste uno stretto legame tra comunicazioni e concorrenza.

Claudio Petruccioli, Presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi, ha dichiarato di essere ¿favorevole al digitale terrestre, principalmente perch&#233 risolve il nodo delle risorse scarse delle frequenze. Speriamo che consenta anche di fare un passo avanti nella liberalizzazione¿. Petruccioli ha per&#242 messo in guardia da una ¿utilizzazione forzosa del digitale terrestre a fini impropri¿. A margine del convegno, Petruccioli ha dichiarato che in Italia ¿oggi sicuramente nel settore televisivo c”e” un po” meno pluralismo di quanto non sia avvenuto in altri momenti¿. ¿Il pluralismo &#232 come la democrazia ¿ ha proseguito Petruccioli ¿ non &#232 detto che ci debba essere oppure mancare del tutto, possono esistere varie sfumature. Oggi non ci sono in Italia seri rischi per il pluralismo, ma una restrizione esiste senz”altro¿. Le cause, secondo il senatore dei DS ¿ stanno in ¿fattori politici riconducibili all”organizzazione del mercato e ai processi di concentrazione produttiva. Non &#232 un mistero per nessuno che anche nel campo televisivo questi problemi si siano accentuati, con processi di concentrazione e standardizzazione dell”informazione e delle fonti che la carta stampata aveva gi&#224 conosciuto¿.

Un¿analisi dei bisogni e dei consumi degli italiani &#232 stata tracciata da Remo Lucchi, Amministratore delegato di Eurisko. Dopo aver affermato che la sensazione generale delle persone, in questo momento, &#232 che le cose non vadano bene e che non si avvertono segnali di miglioramento, Lucchi ha evidenziato come ci siano aree economiche che non risentono di questa tendenza. ¿I mezzi tengono ¿ ha spiegato ¿ passano indenni¿. L¿Ad di Eurisko vede nel mezzo di comunicazione ¿uno strumento di protagonismo¿, destinato inevitabilmente ad aumentare ¿la frattura fra le generazioni¿. Rivolgendosi agli operatori del settore, Lucchi ha avvertito di fare attenzione alle ¿tecnologie che pensano solo a se stesse¿ esortandoli a seguire l¿indicazione secondo cui ¿le tecnologie devono fare del marketing¿.

La seconda parte del convegno promosso dall¿Autorit&#224 per le Comunicazioni ha visto lo svolgimento di due tavole rotonde.

La prima, dal titolo: ¿Le prospettive dell¿era digitale¿, &#232 stata aperta da Angelo Maria Petroni, Consigliere di Amministrazione della Rai. ¿Negli ultimi due mesi ¿ ha dichiarato Petroni ¿ la Rai ha accelerato molto il suo impegno sul digitale terrestre. Stiamo andando verso la costruzione di una rete efficiente e dal costo contenuto. In effetti, per l¿acquisto delle frequenze stiamo spendendo meno di quanto previsto. Per la copertura del 70% del territorio, quindi, prevedo che spenderemo meno dei 185 mln di euro previsti, che comunque non sono una enormit&#224 per un¿azienda che spende 1 mln di euro per una fiction…¿. Petroni ha inoltre ricordato che anche senza un obbligo di legge la Rai sarebbe comunque passata al digitale. ¿Cominceremo la sperimentazione nel 2004 ¿ ha affermato ¿ ma cosa dovremo inserire nei nuovi canali come servizio pubblico dovr&#224 dircelo lo Stato¿.

Gina Nieri, Consigliere d¿amministrazione di Mediaset, ha affermato che il digitale terrestre &#232 gi&#224 realt&#224. ¿Questa tecnologia ¿ ha detto ¿ ci consente di rimanere la piattaforma pi&#249 forte in termini di penetrazione della popolazione. Stiamo cercando di sfruttare l¿interattivit&#224. Certo, dire se ci saranno i risultati attesi in termini economici, oggi &#232 una scommessa¿. Nieri ha aggiunto che ¿siamo convinti che il digitale terrestre non sia un escamotage, ma un nuovo m odo di fare televisione, che ci mette in grado di competere con la piattaforma satellitare. Ci aspettiamo quindi, per il futuro, una competizione molto elevata¿. Nieri ha poi concluso: ¿Sono una suffragetta del digitale e sono contenta del fatto che siamo sempre di pi&#249¿.

A margine del convegno, rispondendo alle domande dei giornalisti su una ventilata intesa con Il Sole 24 Ore Tv per la fornitura di servizi giornalistici, Nieri ha affermato: ¿stiamo ragionando con diversi editori. Ancora sono tutti contratti in discussione¿.

Umberto Paolucci, Vice presidente di Microsoft Corporation, ha affermato che la rivoluzione digitale &#232 ¿il sogno di far parlare tutto con tutto. Mettere insieme informazioni che sono sparse su diversi device, sistemi operativi differenti, che oggi possono dialogare fra loro¿. Paolucci ha poi criticato l¿operato del nostro Paese nel campo dell¿innovazione: ¿Da quando l¿Europa si &#232 data gli obiettivi di e-Europe 2005, siamo andati indietro invece che avanti¿.

Franco Arzano, Presidente della Commissione Economia Digitale di Confindustria, ha ricordato il Piano di Innovazione Digitale presentato al governo, e in parte accolto nella Finanziaria. ¿Abbiamo richiesto al governo di rivolgere l¿attenzione verso alcuni settori particolari, sottolineando la necessit&#224 di incentivi. La Tecno-Tremonti &#232 solo una parziale risposta¿.

Antonio Pilati, Commissario dell¿Autorit&#224 per le garanzie nelle Comunicazioni, ha affermato che ¿di fronte a una grande trasformazione tecnologica, significa che anche la regolazione deve adeguarsi, altrimenti da strumento di aiuto diventa un intralcio¿. Nel suo articolato intervento, Pilati ha ricordato come la rivoluzione digitale non sia ¿una moda del momento, ma una trasformazione del lungo periodo¿. Con il digitale, ha fatto notare Pilati, ¿da una situazione di scarsit&#224 si passa a una situazione di abbondanza. Si pensi alla scarsit&#224 delle frequenze televisive. Ma occorre regolare i rapporti fra i soggetti¿. Per Pilati, oggi la competizione diventa fra ¿le reti, le piattaforme e per il regolatore si pongono problemi di regole nuovi¿.

Ha chiuso il convegno la tavola rotonda dal titolo: ¿Diritti dei cittadini e diritti delle imprese Ict¿.

Cesare Mirabelli, Presidente del Consiglio nazionale Utenti, ha affermato che ¿non ci deve essere contrapposizione tra diritti dei cittadini e delle imprese¿. ¿Le imprese ¿ ha detto ¿ non devono vedere i cittadino come utenti o clienti e i cittadini non devono essere soggetti passivi¿. Mirabelli ha poi ricordato che ¿di sviluppo abbiamo bisogno per la modernizzazione del Paese. Le tecnologie sono elemento di sviluppo ma anche strumento moltiplicatore di sviluppo¿.

Riccardo Perissich, Direttore Affari economici e pubblici di Telecom Italia, ha affermato che ¿il digitale non sar&#224 un mercato di massa se non ci porremo da subito l¿obiettivo della facilit&#224 d¿uso. Anche per i disabili¿. Secondo Perissich, la vera limitazione alla diffusione della banda larga in Italia sta nella bassa penetrazione dei pc tra la popolazione, limite che potr&#224 essere superato se questo non sar&#224 pi&#249 l¿unico strumento di connessione alla Rete.

Carlo Fornaro, Direttore Comunicazione e relazioni esterne di Vodafone, ha affermato che ¿le imprese si dotano di regole di comportamento che dovrebbero essere trasparenti rispetto alle tecnologie¿. Fornaro ha ricordato anche come ¿la scelta della tecnologia migliore da usare sta nelle mani del cliente e dipende dal prodotto e dal prezzo¿. Secondo il direttore della Comunicazione di Vodafone, esiste un ¿diritto alla trasparenza¿ da parte dei cittadini, ma esistono anche diritti delle imprese, che ¿vogliono certezze normative e di prospettive tali da permettere di assicurare gli investimenti necessari alo sviluppo ¿.

Giovanni Amendola, Responsabile rapporti istituzionali di Wind, ha ribadito il concetto secondo il quale non deve esservi contrapposizione tra cittadini e imprese. ¿Il diritto delle imprese a competere ¿ ha detto ¿ va nello stesso interesse dei consumatori¿. Amendola ha ricordato il ruolo delle Autorit&#224 nella tutela dei consumatori e della concorrenza, annunciando che entro il 20 ottobre ci sar&#224 un adeguamento delle Carte di Servizio dei gestori. Ciononostante, ha aggiunto, ¿nel settore della telefonia fissa non vi &#232 la stessa competizione che c¿&#232 nella telefonia mobile, e questo perch&#233 l¿infrastruttura per arrivare al cliente &#232 tutta in mano all¿ex monopolista¿.

Pierluigi Sandonnini

La rivoluzione digitale: opportunità e problemi sociali