Usa: un altro Isp rifiuta di fornire alla RIIA i nomi degli utenti sospettati di pirateria

di |

Mondo



Charter Communications, un Isp americano specializzato nella banda larga, ha annunciato di essere ricorso a vie legali contro l¿associazione delle case discografiche americane, per non dover pi&#249 rivelare l¿identit&#224 dei suoi abbonati, sospettati di piratare musica dal Web.

Charter ha avviato la procedura venerd&#236 scorso a Saint Louis, anche se la notizia &#232 trapelata alla stampa soltanto oggi.

La decisione del Gruppo &#232 stata presa in seguito alle pressanti richieste da parte della RIIA (Recording Industry Association of America), di rivelare l¿identit&#224 di circa 150 utenti.

Charter &#232 il terzo Isp in America, dopo Verizon e SBC, ad aver avviato una procedura legale contro la RIIA.

I legali dell¿Isp ritengono, infatti, che acconsentire a una simile domanda, significherebbe violare il diritto di libera espressione dei propri abbonati e minacciare la loro vita privata.

Si creerebbe un pericoloso precedente che manifestamente ignora le basilari leggi sul rispetto della privacy.

¿Consideriamo la relazione con i nostri clienti come la nostra responsabilit&#224 maggiore¿, ha dichiarato Maggie Bellville, una delle dirigenti di Charter.

Che ha detto anche: ¿Abbiamo esercitato il nostro diritto di proteggere gli interessi dei clienti come anche quelli della societ&#224¿.

Il mese scorso, la RIIA ha denunciato 261 abbonati, accusati di aver scambiato su Internet, senza alcuna autorizzazione, brani musicali protetti da copyright attraverso reti peer-to-peer come KaZaA o Morpheus.

L¿associazione ha promesso che non si fermer&#224 qui, ma che andr&#224 avanti con le denunce, per portare avanti la propria battaglia contro la pirateria su Internet, e assicura che le ingiunzioni inviate agli Isp sono conformi al Digital Millennium Copyright Act (DMCA), la legge americana sulla propriet&#224 intellettuale e digitale votata nel 1998.

Secondo questa legge, le case discografiche, come anche gli altri aventi diritto, possono ricorrere contro i fornitori d¿accessi Internet, che hanno l¿obbligo di svelare l¿identit&#224 dei loro clienti sospettati di pirateria.

Un portavoce della RIIA ha dichiarato che ¿l¿azione legale di Charter &#232 di natura puramente procedurale, e contraddice in maniera vistosa la precedente posizione del Gruppo, che prometteva di ¿cooperare pienamente¿ nella raccolta di informazioni, in caso di denunce ai sensi del DMCA¿.

“Tutto ci&#242 ¿ ha detto in conclusione – non modifica in niente il fatto che gli utenti che violano la legge sulla propriet&#224 intellettuale su Internet non sono anonimi, e che i fornitori d¿accessi hanno l¿obbligo di rilevare chi sono¿.

Raffaella Natale

Leggi anche:

Pirateria: Verizon non vuole rivelare i nomi degli utenti