Ddl Gasparri: passa un emendamento di Rifondazione. Trappola politica o incidente di percorso?

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Dovr&#224 tornare nuovamente al Senato il Ddl di riforma del sistema radiotelevisivo a firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.

La maggioranza &#232 stata battuta su un emendamento di Rifondazione comunista, approvato con voto segreto, che vieta l”uso di minori in messaggi pubblicitari e televendite. L”emendamento &#232 stato approvato a scrutinio segreto con 284 s&#236 e 278 no.

Al momento dell¿approvazione dell¿emendamento, annunciato dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, tutti in piedi dai banchi dell¿opposizione ed &#232 partito un lungo applauso al grido di ¿Libert&#224, libert&#224!¿.

In seguito a questa modifica rispetto al testo licenziato dal Senato, il provvedimento dovr&#224 tornare all”esame di Palazzo Madama, per un”ulteriore lettura.

Il presidente Casini ha sospeso i lavori dell”aula di Montecitorio che sono ripresi alle 15 con il Question time. Si &#232 poi passati all¿esame del provvedimento.

La Camera ha iniziato le votazioni sul Ddl di riordino del sistema televisivo alle 10 di questa mattina.

Nel corso delle dichiarazioni di voto da parte dell¿Ulivo, Pierluigi Bersani (Ds) ed Enrico Letta (Margherita) hanno lanciato un appello contro una legge definita quanto di pi&#249 ¿monopolista¿ ci possa essere. ””Con questa legge – ha scandito Letta – viene mortificato qualsiasi spirito imprenditoriale, qualsiasi volont&#224 liberale che cerchi di dare un contributo alla crescita del Paese¿.

Il commento a caldo di Luciano Violante capogruppo dei deputati Ds &#232 stato ¿Credo che sia la 24esima volta che il governo esce battuto in questa legislatura pur avendo 100 voti di scarto in pi&#249, questo &#232 un voto particolarmente importante perch&#233 era stata posta una questione di fiducia, evidentemente la maggioranza e il Parlamento hanno respinto la fiducia nei confronti del governo¿.

Violante ha aggiunto ¿A questo punto bisogna vedere fino a quando terranno, sarebbe bene che pensassero complessivamente a questa materia perch&#233 l”assetto che d&#224 strangola la carta stampata, il pluralismo televisivo e le piccole emittenti televisive¿.

Parla di imboscata il capogruppo alla Camera della Lega, Alessandro C&#233, ¿E” un avvertimento a Berlusconi che a gennaio ci sar&#224 la resa dei conti, purtroppo &#232 un atteggiamento che mira solo alle poltrone¿.

C&#233 aggiunge ¿Chi ha teso l”imboscata ha sfruttato l”irruenza oratoria di alcuni deputati di An per sconfiggere il governo su un argomento del tutto secondario, evidentemente &#232 un colpo di mano ben architettato e ben studiato¿.

Non &#232 d¿accordo, per&#242, il vice premier Gianfranco Fini. A suo parere il voto della Camera che ha emendato il Ddl Gasparri &#232 ¿una sorpresa, un incidente di percorso e non credo che abbia un significato politico, perch&#233 eventuali franchi tiratori si sarebbero espressi su una questione strategica e non cos&#236 marginale come il divieto per i bambini di fare spot sui pannolini¿.

Fini aggiunge che ¿se &#232 cos&#236 il Senato, dal 10 novembre, licenziata la Finanziaria, pu&#242 approvare la legge, pannolini compresi. Se non &#232 cos&#236 – conclude – lo vedremo ¿ nelle votazioni su articoli di contenuto strategico¿.

Si tratta, invece, di trappola politica per il Ministro delle Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione ¿la maggioranza &#232 caduta in una trappola politica”.

¿La reazione delle opposizioni dopo il voto – ha spiegato – dimostra che il loro interesse non era quello di tutelare i minori, ma di riportare la legge al Senato. Da parte nostra ci sono stati alcuni deputati che si sono lasciati impressionare da temi che non erano l”obiettivo vero dell”emendamento. Ora la prima preoccupazione &#232 quella di rinsaldare i ranghi”.

Per il ministro Gasparri non si tratta di un problema politico. ¿Ma vediamo il proseguo dell”esame che ci consentir&#224 di valutare questo aspetto¿, ha dichiarato ai cronisti.

Il Ministro rinvia quindi ai ”nodi” del provvedimento che devono essere ancora affrontati dalla Camera. “Valuteremo alla fine“, ha detto.

Raffaella Natale