Microsoft chiude le chat room, rifugio di pedofili e spammer

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Cattive notizie per gli appassionati di messaggerie istantanee: Microsoft ha infatti deciso di chiudere il servizio di chat del portale MSN, a causa del numero sempre maggiore di messaggi di natura pornografica e pedofila.
Dal 14 ottobre, dunque, gli utenti europei, sud americani e asiatici non potranno pi&#249 utilizzare il servizio, che rester&#224 attivo solo negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone e in Brasile.

In questi Paesi, Microsoft chieder&#224 l¿iscrizione a un servizio a pagamento, in modo da poter registrare il numero di carta di credito dei partecipanti alle discussioni on-line e poter risalire ai dati personali di chi viola i termini dell¿iscrizione.

La decisione, spiega l¿azienda in un comunicato, mira a proteggere gli utenti pi&#249 piccoli da tutte le informazioni non sollecitate come lo spam o le pubblicit&#224 pornografiche, che inevitabilmente intasano la posta elettronica dei frequentatori delle chat room.

I siti di discussione sono infatti sono molto frequentati dai ragazzini, che accedono al computer senza nessun tipo di controllo, esposti alle insidie dei malintenzionati che si nascondono dall¿altro lato dello schermo, fingendosi loro coetanei per spingerli a incontri di tipo sessuale.

Stefano Maruzzi, direttore generale di Msn.it, spiega che ¿¿le chat si sono trasformate nel ¿territorio di caccia¿ dei gestori di siti equivoci, in gara per procacciarsi clienti. Per non parlare dei pedofili o di tutti coloro che usano il sesso per i loro commerci. Non poteva andare avanti cos&#236, considerato che le chat non si possono monitorare 24 ore su 24: sono diventate un terreno minato¿.

Secondo uno studio pubblicato marted&#236 da N2H2, le pagine a carattere pornografico su Internet sono circa 260 milioni, il 1800% in pi&#249 rispetto a cinque anni fa. Ricercando la parola ¿porn¿ su Google, si ottengono 80 milioni di pagine, senza contare i siti che sfruttano gli inevitabili refusi ortografici per indirizzare a loro insaputa i navigatori verso siti a luci rosse.

Microsoft ha ammesso che la decisione di chiudere definitivamente le proprie chat potr&#224 frustrare i milioni di appassionati onesti di questo tipo di comunicazione, e sono molti se, secondo gli ultimi dati, sono 582 miliardi i messaggi inviati attraverso i vari servizi di messaggeria istantanea sparsi per il web. Ma il rimedio, proporzionato all¿entit&#224 del male, &#232 stato a lungo ponderato.

Da ottobre in poi, dunque, sar&#224 disponibile soltanto il servizio MSN Messanger che permette di selezionare una lista di utenti ¿amici¿ con cui chiacchierare tranquillamente. Per entrare nella lista infatti, bisogna richiedere il permesso e fornire l¿indirizzo eMail.

Non dimentichiamo, per&#242, che la sicurezza dei bimbi pu&#242 essere garantita soltanto con un controllo attivo della navigazione da parte degli adulti. Certo, la drastica soluzione apportata da Microsoft &#232 un primo passo, ma pu&#242 fare ben poco se non cambier&#224 l¿attitudine degli adulti verso il problema. Recenti ricerche rivelano ad esempio che soltanto un genitore su quattro si informa su quali siti i figli passano il tempo quando sono collegati a Internet.

La soluzione migliore, secondo gli esperti, sarebbe quindi di ¿educare¿ insieme genitori e figli ad un uso consapevole della rete con la collaborazione dei fornitori di accesso. Questi ultimi, oltre a fornire gli strumenti per la comunicazione istantanea, dovrebbero anche creare un apposito spazio informativo che metta in guardia sui pericoli nascosti della comunicazione ¿anonima¿.

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Alessandra Talarico