Perché Bin Laden circola liberamente in Rete?

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Due anni dopo l¿11 settembre, Osama Bin Laden e la sua rete Al-Qa&#239da trovano ancora largo spazio sul Web, con ruoli di primo piano su alcuni siti Internet islamici che promettono ¿l¿inferno agli americani in Afghanistan e in Iraq¿.

Uno di questi siti, http://www.faroq.org/news, che si presenta come quello ufficiale di Al-Qa&#239da, sembra ben informato: prima che avvenisse, aveva gi&#224 preannunciato la messa in onda mercoled&#236 scorso, sulla Tv del Qatar Al-Jazeera, della videocassetta che mostrava Osama Bin Laden e il suo braccio destro Ayman Al-Zawahiri elogiare i responsabili dell¿attentato alle Twin Towers dell¿11 settembre 2001.

Sembra che questo sito, abbia rimpiazzato l¿ex sito della rete terrorista, http://www.alndea.com, il cui accesso &#232 bloccato da diversi mesi ormai.

Questo sito pubblica anche delle brochure a cura del ¿Centro di studi e di ricerca islamica¿, fornendo una sorta di vetrina mediatica in Rete, ricca di informazioni su Al-Qa&#239da.

Esistono in Internet una quarantina di siti islamici, di cui alcuni gi&#224 oscurati.

Dalla caduta del regime del ra&#236s Saddam Hussein, il nove aprile scorso, l”Iraq si &#232 detto vicino ad Al-Qa&#239da, in questa letteratura elettronica.

¿L¿estate sar&#224 calda in Iraq¿, si leggeva all¿indomani della sconfitta dell¿esercito di Saddam Hussein.

Sul sito http://groups.yahoo.com/group/abubanan, c¿erano centinaia di pagine dedicate alla preparazione alla jihad, all¿iniziazione alla guerriglia urbana, all¿uso delle bombe e dei Kalashnikov o, ancora meglio, alla fabbricazione di esplosivi.

Ma non &#232 l¿unico sito che incita i musulmani alla jihad. Il sito Abubanan &#232 specializzato nelle informazioni e nei comunicati su Al-Qa&#239da e sull¿Afghanistan.

Alcuni siti, poi, (Una decina circa) timbrano il marchio di Al-Qa&#239da alcuni atti terroristici abbastanza truci, o insinuano il sospetto di una sua implicazione. Alcuni di questi delitti sono gi&#224 stati rivendicati da Al-Qa&#239da, sempre su alcuni siti Internet.

Come, per esempio, l¿attentato alla sede ONU a Baghdad, che ha fatto 24 morti il 19 agosto scorso, che &#232 stato rivendicato sul sito http://www.faroq.net/news, dalle Brigate Abou Hafs Al-Masri, che prendono il loro nome dallo pseudonimo di uno dei capi di Al-Qa&#239da, Mohammed Atef, rimasto ucciso in un¿operazione americana in Afghanistan nell¿autunno 2001.

Abou Abdel Rahmane Al-Najdi, che si presenta come un portavoce di Al-Qa&#239da in Afghanistan, ha per contro negato, domenica, il coinvolgimento della rete terrorista nell¿attentato a Najaf, uno dei luoghi di culto pi&#249 sacri per gli sciiti di tutto il mondo, dove ci sono stati 82 morti, il 29 agosto scorso.