Appendice: alcuni confronti internazionali

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Italia



di Giancarlo Livraghi

Esperto in Comunicazione

GANDALF

Ci sono, evidentemente, grandi differenze nello sviluppo dei diversi mezzi di informazione e di comunicazione in varie parti del mondo. Senza la pretesa di voler trattare in modo esauriente un argomento cos&#236 vasto e complesso, ecco alcuni semplici dati ¿macroscopici¿ che possono contribuire a inquadrare la situazione italiana nella prospettiva europea.

Per quanto riguarda la stampa, non solo la diffusione dei giornali in Italia non cresce, ma &#232 anche storicamente ¿arretrata¿ rispetto ad altri paesi ¿ come mostra questo grafico riguardante i quotidiani (per i paesi dell¿Unione Europea pi&#249 gli Stati Uniti).

Quando l¿Unione Europea si allargher&#224 a dieci nuovi membri, non cambieranno le posizioni ¿di coda¿ in questa ¿classifica¿ ¿ perch&#233 in molti paesi dell¿Europa orientale (e anche in Russia) la diffusione dei quotidiani &#232 notevolmente pi&#249 alta che in Italia.

Per quanto riguarda i libri, l¿arretratezza dell¿Italia sembra altrettanto rilevante. Secondo varie fonti le persone che leggono ¿almeno un libro all¿anno¿ sono il 38% della popolazione in Italia rispetto al 60% in Spagna, 69% in Francia e 80% nei paesi del Nord Europa (70% media europea).

In generale, la lettura sembra l¿area pi&#249 debole dell¿Italia rispetto al quadro internazionale.

Nel caso dei mezzi ¿audiovisivi¿ le differenze sono meno accentuate. La televisione ha una diffusione che, ovviamente, non &#232 in rapporto con la lettura e con il livello di ¿alfabetismo¿. Vediamo la situazione, anche in questo caso, nell¿Unione Europea pi&#249 gli Stati Uniti.

La radio &#232 lo strumento di comunicazione pi&#249 diffuso in tutto il mondo. Ovviamente nei paesi con un alto fattore di analfabetismo &#232, insieme alle televisione, il mezzo dominante. Ma &#232 la risorsa pi&#249 diffusa anche nei paesi ¿ricchi¿ di informazione e comunicazione. In molti paesi europei il numero di apparecchi radio &#232 superiore al totale della popolazione. Pare che la densit&#224 massima sia negli Stati Uniti, con pi&#249 di 2100 radio per 1000 abitanti.

&#200 interessante notare che, come all¿interno di ciascun paese, anche nel quadro internazionale ci sono aree in cui c¿&#232 una maggiore ¿abbondanza¿, cio&#232 concentrazione di diversi sistemi di informazione e di comunicazione, mentre altre sono pi&#249 ¿povere¿. Ma ci sono forti differenze nel modo in cui si ¿mescolano¿ le dotazioni e disponibilit&#224 di strumenti. Come risulta dai confronti che seguono.

Per quanto riguarda il rapporto fra la telefonia fissa e mobile, questa &#232 la situazione in dieci paesi.

L¿Italia &#232 al primo posto in Europa per numero di telefoni cellulari ¿in cifra assoluta¿ ¿ ma non per densit&#224 rispetto alla popolazione (anche se ha un livello vicino a quello dei paesi pi&#249 ¿ricchi¿).

L¿evoluzione della telefonia ha davanti a s&#233 un percorso ancora complesso, che probabilmente porter&#224 a una graduale ¿fusione¿ dei sue sistemi (mobile e fisso). La proliferazione dei cellulari &#232, per ora, un¿anomalia nella ¿dotazione di risorse¿ degli italiani, ma nel medio-lungo periodo probabilmente tender&#224 a equilibrarsi in Europa.

Un quadro diverso, naturalmente, si presenta nell¿uso del personal computer.

Questi dati ¿ufficiali¿ diffusi dall¿Unione Europea mostrano una situazione dell¿Italia migliore di ci&#242 che risulta da altri confronti internazionali.

Nell¿uso dell¿internet, nonostante la crescita in anni recenti, l¿Italia &#232 ancora lontana dal livello dei paesi pi&#249 avanzati. Vediamo i dati di hostcount nei paesi dell¿Unione Europea.

I dati sul numero di persone online sono assai poco attendibili, specialmente quando si tratta di confronti internazionali. Tuttavia pu&#242 essere utile osservare la situazione secondo le statistiche ¿ufficiali¿ diffuse dall¿Unione Europea.

Dal confronto fra diverse ¿dotazioni¿ si rileva che alcuni paesi hanno ¿abbondanza¿ di tutte le risorse mentre altri soffrono di generale ¿scarsit&#224¿. Le differenze sono radicate in situazioni economiche, sociali e culturali.

Il caso dell¿Italia è particolare per il suo squilibrio ¿ in cui ricchezza e povertà di risorse si mescolano in modo confuso e ¿disomogeneo¿.