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Cda Rai: digitale terrestre all’ordine del giorno

Italia


Si attende con ansia la riunione del Cda di Viale Mazzini che si terrà oggi 6 agosto, che ha come primo argomento all’ordine del giorno il progetto per la sperimentazione e l’introduzione del digitale terrestre, che tante discussioni sta sollevando in questi ultimi giorni.

Secondo alcune indiscrezioni, sarebbero tre i punti in cui si articola il progetto che sarà presentato oggi dal direttore generale Flavio Cattaneo.

Primo, l’acquisizione delle frequenze, con un contratto, sottoposto alla ratifica del Cda, che sarà usato anche come verifica della metodologia di trattativa.

Il contratto, frutto dell’accordo con uno dei soggetti disponibili a vendere alla Rai le proprie frequenze, tiene conto del prezzo del mercato, ma nelle trattative si è puntato ad ottenere il 70% di sconto, sempre stando a queste notizie di corridoio.

Secondo punto del progetto, lo stato delle cose della rete tecnologica della Rai. Terzo, l’accordo di programma con il ministero.

Il progetto è naturalmente in linea in linea con il piano triennale, approvato all’unanimità dal Cda ad aprile, che prevede 185 milioni di euro di investimenti per l’acquisizione delle frequenze necessarie allo sviluppo del digitale.

 

c’è attesa anche per i due pareri legali degli studi Pappalardo e Guarino, in cui si da atto della correttezza dell’operato sia del Consiglio che dello stesso Dg.

Gli autori dei pareri, sono unanimi nell’affermare che ¿gli atti finora compiuti dalla Rai nel progetto digitale terrestre non presentano profili di illegittimità e non comportano rischi di responsabilità per gli amministratori, essendo i loro comportamenti improntati a criteri di dirigismo, trasparenza e finalizzazione al perseguimento dell’interesse sociale combinato con l’interesse pubblico¿.

A questi si aggiunge il parere – anche questo sarebbe favorevole – dell’Ufficio Affari Legali dell’azienda.

All’attenzione del Cda ¿ che tiene l’ultima riunione prima della sospensione estiva – ci sarà anche la lettera del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che ha voluto così ricordare ai vertici Rai l’obbligo del passaggio al digitale dal 31 dicembre 2006, come previsto dalla legge 66/01, ma soprattutto quello, stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale, che stabilisce per il 31 dicembre del 2003 di eliminare la pubblicità da una rete Rai.

 

Gasparri spiega di aver assunto l’iniziativa ¿in vista delle decisioni che il Cda, nella propria autonomia di gestione dell’azienda, si appresta a prendere per l’avvio delle trasmissioni televisive in tecnica digitale¿ e in qualità di ministro vigilante ¿sull’osservanza degli obblighi della concessionaria derivanti dalla convenzione del 1994, dal contratto di servizio 2003-2005 e dalle altre norme vigenti¿.

Il presidente della Rai, Lucia Annunziata, nel corso di una audizione presso la Commissione parlamentare di Vigilanza, riferendosi alla riunione del Cda di oggi, ha dichiarato che si tratta ¿¿dell’avvio dei nostri investimenti sul digitale, e si presenta come una decisione straordinaria, non solo per la loro entità ma anche per le implicazioni che essi avranno sul futuro di questa Azienda¿.

¿A questa data – ha aggiunto – il Consiglio arriva stretto tra l’incudine e il martello: da un lato la necessità di fare in fretta per i tempi imposti dagli impegni presi e dall’altro la cautela che serve in un momento in cui si affrontano decisioni straordinarie come queste. Il Consiglio si trova, in altre parole, a dover decidere sul destino dell’Azienda – la sperimentazione e l’introduzione del servizio digitale terrestre comporta infatti investimenti per centinaia di milioni di euro – senza tuttavia il tempo necessario per affrontare queste decisioni con serenità¿.

 

”Voglio qui ribadire – ha continuato – che questo Cda crede nella prospettiva industriale che il digitale terrestre apre. In questi mesi, infatti, pur dividendosi talvolta su altre questioni, il Consiglio e il Direttore Generale hanno sempre proceduto uniti su tutto ciò che riguardava il digitale terrestre¿.

Nel merito della discussione aperta sul digitale terrestre e la Rai, c’è da registrare anche il commento del consigliere d’amministrazione Marcello Veneziani.

In una nota, Veneziani, ha spiegato che non porrà ¿ostacoli all’attuazione¿ del digitale e con ¿lealtà¿ né sosterrà il ¿percorso¿.

Ma esprime ¿qualche perplessità, qualche auspicio e il suo personale disagio a dover approvare in fretta e furia un percorso che il Parlamento non ha ancora definitivamente varato e di farlo in una condizione di precarietà grazie alla scadenza prematura imposta al Cda, che da un lato depotenzia il consiglio e dall’altro lo carica di un’ulteriore responsabilità chiamandolo a decidere rapidamente una trasformazione così radicale¿.

Aggiungendo che a parer suo è ”contraddittorio che un consiglio così delimitato nel presente debba decidere in modo così impegnativo il futuro della Rai¿.

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