Rai: mandato al Dg per acquisire nuove frequenze per il digitale. Intanto Veneziani chiede un nuovo Cda subito dopo il Ddl

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Nella riunione che si &#232 tenuta nella serata di ieri, il Consiglio d¿Amministrazione Rai, ha preso atto, condividendolo, del seguente comunicato della Direzione Generale: ¿Con riferimento al comunicato sindacale di Cgil, Cisl, Uil e Usigrai in materia di introduzione di ammortizzatori sociali, la Rai precisa, per ci&#242 che le compete, di non aver mai chiesto n&#233 l¿applicazione della Cassa Integrazione Guadagni, n&#233 di qualsivoglia altro ammortizzare¿.

Non solo ma il Piano Industriale dell¿Azienda 2003/05 ¿ si legge ancora nella nota dell¿azienda ¿ non contiene alcuna indicazione che possa ricondurre ad ipotesi di richiesta o introduzione di ammortizzatori sociali.

Come invece hanno voluto evidenziare le organizzazioni sindacali, manifestando e distribuendo volantini nel quale si dava come certo il ridimensionamento degli organici della Tv pubblica e la messa in cassa integrazione.

Nel proprio comunicato la Rai tiene a ribadire che, l¿applicazione di ammortizzatori sociali richiede condizioni e presupposti non rinvenibili nel caso della Rai.

¿Non solo non c¿&#232 alcuna ipotesi di questo tipo, ma non ci sono neanche le condizioni economico-finanziarie per ricorrere a questi interventi che sono riservati alle aziende in crisi. I conti della Rai sono in ordine, non ci sono debiti, e gli interventi fatti e in corso danno garanzie per il futuro in quanto sono di tipo strutturale e non contingente¿, continua la nota.

Il Consiglio ha inoltre dato mandato al Direttore Generale Flavio Cattaneo, a provvedere ad acquisire le ulteriori frequenze necessarie allo sviluppo del ¿Progetto per la sperimentazione e l¿introduzione del servizio digitale terrestre¿. I relativi contratti dovranno essere sottoposti alla ratifica del Cda.

Il Consiglio ha anche rinnovato l¿esigenza, per la parziale copertura finanziaria degli investimenti per il digitale terrestre, di ricevere una lettera di impegno che garantisca l¿azienda per i crediti vantati nei confronti dell¿amministrazione statale.

In vista della prossima riunione del Cda, fissata per mercoled&#236 prossimo 6 agosto, che dovr&#224 approvare l¿attuazione definitiva del Progetto del digitale terrestre, saranno richiesti due pareri legali, rispettivamente inerenti le procedure da seguire e le conseguenze di eventuali ritardi nell¿applicazione del Contratto di Servizio.

A margine del Cda i consiglieri hanno anche parlato della crisi che sta riguardando i vertici di viale Mazzini.

Alcuni decisi a rassegnare le proprie dimissioni, per la non condivisione dello scioglimento anticipato del Cda previsto per febbraio 2004 dal testo di riforma del settore radioTv.

Lo stesso presidente Lucia Annunziata aveva riferito, nel momento dell¿approvazione al Senato del Ddl Gasparri, che si sarebbe dimessa dalla presidenza una volta che il testo fosse diventato legge, passando alla Camera.

Il consigliere Giorgio Rumi, d¿accordo con l¿Annunziata, ha confermato ieri in Cda le sue dimissioni in caso di approvazione di questo testo della legge Gasparri.

Rumi in una recente intervista ha dichiarato: ¿Secondo la Gasparri i consiglieri vengono di fatto nominati dalla Commissione di vigilanza e dal Tesoro. La famosa separatezza sparisce. Siamo di fronte a una vera e propria spartizione partitocratica, al puro ritorno della vecchia lottizzazione, al desiderio realizzato per legge di vedere ampliate le proprie quote. Ambizione gi&#224 insopportabile per un consiglio comunale: figuriamoci per la Tv pubblica¿.

Ma non tutti i consiglieri sembrano d¿accordo su questa linea da tenere. A margine del Cda Rai, Marcello Veneziani (molto vicino al partito di An, ndr) ha rilasciato la seguente dichiarazione: ¿Mi auguro che il Parlamento, che sta discutendo il disegno di legge sull¿emittenza radiotelevisiva, risparmi alla Rai una sorta di semestre bianco ed approvi un emendamento che anticipi la scadenza del mandato dell¿attuale Consiglio, facendolo decadere all¿approvazione definitiva della legge in questione¿.

Aggiungendo: ¿Tale indicazione eviterebbe altre logoranti situazioni di attesa, disagio e precariet&#224 per l¿azienda e consentirebbe subito l¿insediamento del nuovo Cda nominato secondo i dettami della legge Gasparri. Se non &#232 possibile lavorare con un mandato pieno fino alla scadenza ordinaria si eviti almeno un Consiglio-yogurt con scadenza anticipata e, di fatto, con progettualità limitata.¿