La Rai non integrerà Santoro entro il 4 agosto

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Un”ordinanza emessa dalla sezione Lavoro del Tribunale di Roma intima nuovamente alla Rai di reintrodurre Michele Santoro nei propri palinsesti.

Al giornalista televisivo, in base a quanto deciso dal giudice Massimo Pagliarini, dovr&#224 essere affidato un programma in prima serata.

“La Rai – conclude l¿ordinanza – deve affidare a Michele Santoro la realizzazione e la conduzione del programma indicato dallo stesso ricorrente a seguito di richiesta come idea numero due cos&#236 come ulteriormente definita e perfezionata con successiva lettera dello stesso Santoro del 7.7.2003. Tale obbligo va adempiuto dalla Rai entro e non oltre il 4.8.2003″.

I legali di Santoro, Domenico e Nicoletta d”Amati, hanno dichiarato in un comunicato: ¿Il provvedimento si &#232 reso necessario perch&#233 la Rai, dopo aver ricevuto, su sua richiesta, da Michele Santoro tre proposte di programmi da realizzare (…) ha condizionato la ripresa dell”attivit&#224 ad altri adempimenti, quali la precisazione dei contenuti e dei costi nonch&#233 delle modalit&#224 operative previste¿.

La Rai deve affidare a Michele Santoro la realizzazione e conduzione della trasmissione Circus, in prima serata su Raidue.

Santoro, autore di fortunate trasmissioni come “Samarcanda” e “Sciusci&#224”, era stato allontanato dalla Rai, perch&#233 ritenuto eccessivamente fazioso.

Pronta la replica della Rai, che in un comunicato sostiene che in riferimento alla nuova ordinanza del giudice del lavoro Pagliarini, &#232 necessario ricordare che contro la prima ordinanza la Rai aveva presentato ricorso al Tribunale Collegiale della Sezione Lavoro.

Aggiungendo, che il ricorso &#232 stato esaminato proprio ieri e il Tribunale si &#232 riservato la decisione.

Contro l¿ordinanza emessa ieri sar&#224 presentato ricorso perch&#233 va a ledere l¿autonomia editoriale dell¿azienda e dei Direttori di rete, sancita dalle normative di legge, e quindi anche i principi costituzionali della libert&#224 d¿impresa, si legge sempre nella nota.

Quanto alle dichiarazioni dell¿avvocato D¿Amati, circa le conseguenze penali della mancata osservanza, il legale Rai Oberdan Scozzafava, le considera infondate e dirette solo a condizionare l¿autonomia decisionale dei vertici Rai.

Scozzafava sottolinea in proposito che una recente sentenza della Cassazione Penale (15.05.2003, n° 21362), a conferma di un indirizzo gi&#224 consolidato, ha escluso la rilevanza penale della condotta del datore di lavoro che non ottemperi all¿ordinanza di reintegrazione di un lavoratore e a maggior ragione nelle mansioni. Ci&#242 perch&#233, dice la Cassazione, siffatti provvedimenti giurisdizionali attengono ad interessi puramente privati del lavoratore.