Crisi della Tv: soluzioni dai pubblicitari. Studio Eta Meta Research

di Raffaella Natale |

Italia


Per il prossimo inverno, via dai palinsesti i gran varietà del sabato sera, che costano molto e non sembrano più piacere al pubblico.

E’ quanto risulta da uno studio realizzato da Eta Meta Research, in collaborazione con il colosso della pubblicità Euro RSCG MCM, sugli ascolti della televisione estiva e sugli strumenti per porre un freno all’emorragia di pubblico dal piccolo schermo.

La ricerca è stata condotta su 130 tra pubblicitari, esperti di marketing e responsabili comunicazione di grandi aziende italiane.

Per questi operatori di settore bisognerebbe inserire nei palinsesti Tv programmi nuovi, dedicati e creati ad hoc per target mirati. Basta, quindi, con i programmi contenitore, che oltre ad essere costosi, hanno stancato il pubblico, come dimostra il calo di ascolti.

Per gli sponsor, bisognerebbe avere il coraggio di proporre radicali cambiamenti e, per esempio, ¿¿imparare da spot e videoclip: veloci e mirati su una fetta di pubblico ben precisa¿.

 

La Tv perde circa un milione di spettatori l’anno, alcuni target, come i giovani e i giovanissimi sono quasi totalmente assenti (in media tra le 2 e le 3 ore), e gli unici fruitori restano gli anziani (la fascia che va al di là dei 65 passa in media tra le 4 e le 5 ore al giorno con la Tv accesa) e gli over 45 (in media tra le 5 e le 6 ore).

Inoltre, a evidenziare il calo degli spettatori del piccolo schermo, è sufficiente vedere come il varietà, che un tempo raccoglieva anche 10 -12 milioni di spettatori, non riesca oggi, salvo rare eccezioni, a far registrare ascolti superiori ai 4-5 milioni.

Sono il 59% di pubblicitari ed esperti di comunicazione a ritenere che l’attuale Tv generalista sia ormai fuori tempo. Questo non significa trasformare Rai e Mediaset in canali monotematici e super specializzati ¿ lo sostiene solo il 7% -, ma evidenzia la necessità di inserire nei palinsesti ¿spazi e programmi più mirati¿, come sostiene il 71% del campione.

Secondo i pubblicitari intervistati, le caratteristiche che dovrebbero avere i nuovi programmi sono, in primo luogo velocità (63%), più ritmo (54%) e adottare codici e linguaggi più attuali, in cui gli spettatori possano riconoscersi (51%).

 

Altro discorso, riguarda i volti della Tv. Il 43% ritiene ormai necessario svecchiare il piccolo schermo da quei visi, a cui i telespettatori sono affezionati, ma che ormai hanno fatto il loro tempo.

Marco Magnani – direttore creativo di Euro RSCG MCM ¿ sottolinea che: ¿Il pubblico televisivo è sempre più evoluto e questo vale per tutte le età. Linguaggi e ritmi perfetti solo pochi anni fa, ora annoiano, spingono lo spettatore a fare altro, a non sopportare le lungaggini di certi programmi. Di questo però gli autori televisivi non sembrano essersene accorti¿.

Secondo l’inchiesta, poi, si dovrebbe aver maggior cura, nel programmare, delle mamme.

Sono loro che trascorrono più tempo con la Tv accesa e secondo recenti dati dell’Eurisko, sono sempre loro che tengono i conti della famiglia, anche per quegli oggetti un tempo di pertinenza maschile, come auto e oggetti tecnologici. Per cui il 58% chiede più trasmissioni dedicate a proprio a loro.

Come conduttrici si fanno due ipotesi, la giornalista del Tg2 Maria Concetta Mattei (37%), ¿affascinante, elegante e sicuramente rassicurante¿, e Cristina Parodi (33%), ¿lei stessa una mamma, vissuta come modello da donne in attesa¿.

 

Da salvare c’è poi certamente il target giovani (43%). Al fianco di telefilm, e news giovani, servono più programmi musicali e trasmissioni dedicate alle nuove tendenze, anche in prima serata e con volti nuovi come quelli Iene Luca e Paolo (51%) o Tessa Gelisio, volto nuovo di Rete 4 (43%).

Sette sponsor su dieci ritengono che per riportare i giovani davanti alla Tv (d’estate fugge il 60% del pubblico tra i 14 e i 30 anni) bisogna programmare concerti live e rock star in prima serata. Gli esperti, investitori e pubblicitari, parlano di “effetto Vasco”: investire sulla musica per risollevare gli ascolti. Secondo gli sponsor, le manifestazioni musicali live e i big della musica piacciono non solo agli under 35 ma anche ai “figli di Woodstock”, che con le grandi rockstar sono cresciuti. Per questo le grandi aziende sognano Vasco, Eminem e manifestazioni come il Festivalbar per i palinsesti estivi della Tv italiana

Ci sono poi alcuni intervistati che chiedono programmi mirati per i bambini e infine un 33% che è ritiene che servirebbero più programmi anche per gli over 65.