Telekom Serbia: Marini ribadisce le accuse contro Prodi, Dini e Fassino

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Igor Marini ha confermato davanti ai parlamentari inviati dalla commissione bilaterale che indaga sul caso Telekom Serbia, le accuse mosse contro Prodi, Dini e Fassino in base alle quali i tre politici italiani avrebbero intascato una tangente di 55 milioni di dollari relativa all¿acquisizione del 29% del capitale dell¿operatore serbo da parte di Telecom Italia nel 1997, quando l¿azienda era ancora di propriet&#224 dello Stato italiano.

La commissione ¿ composta da Enzo Trantino di An, Alfredo Vito di Forza Italia e Michele Lauria della Margherita ¿ ha sottoposto Marini a un interrogatorio di 5 ore, nel quale il superteste ha sostanzialmente ribadito quanto gi&#224 detto nell”audizione dello scorso 7 maggio, il giorno prima di recarsi a Lugano insieme ad altri due commissari ed essere arrestato. Lui stesso ¿ racconta – avrebbe spostato i 55 milioni della presunta tangente dalla Jugoslavia all¿Inghilterra, poi a Giakarta, a Lugano e a San Marino, con destinazione finale a personalit&#224 politiche serbe e a funzionari italiani legati a quelli che in un primo momento ha chiamato ””Mortadella”” (Prodi), ””Ranocchio”” (Dini) e ””Cicogna”” (Fassino).

Alla delegazione della Commissione, Marini ha anche riferito che la magistratura svizzera gli avrebbe mostrato il 90% dei documenti depositati presso il notaio Gianluca Boscaro (morto nell¿agosto dell¿anno scorso in un incidente ndr). In questi documenti, la prova dei movimenti bancari delle tangenti tramite transazioni internazionali riferibili in particolare a una societ&#224, la ¿Judor Trading Limited¿, con base nelle British Virgin Islands e che non sarebbe altro che una scatola vuota come ne esistono molte nei paradisi fiscali. Mancherebbe comunque all”appello un restante 10% di incartamenti. Anche questi, sempre a detta di Marini, si riferirebbero all”affaire Telekom Serbia.

Secondo Roberto Cuillo, portavoce del leader dei Ds Piero Fassino , le dichiarazioni confermano il carattere calunnioso e provocatorio del supeteste, che dovr&#224 rispondere di fronte alla legge di accuse del tutto prive di fondamento.