Ipse, il ministero delle Comunicazioni chiede agli azionisti il riassorbimento dei dipendenti

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Gli azionisti di Ipse potrebbero riassorbire nel loro organico i 109 dipendenti che stanno per essere licenziati dall¿operatore. E” quanto richiesto dal ministero delle Comunicazioni, durante un incontro con i vertici di Ipse e i sindacati. Ipse ha avviato nei giorni scorsi le procedure per il licenziamento di 109 lavoratori degli attuali 122. L¿operatore, le cui attivit&#224 sono bloccate da ormai 18 mesi, manterr&#224 soltanto 13 dipendenti con la prospettiva di vendere le frequenze di telefonia mobile, attualmente l¿unica reale alternativa alla chiusura definitiva.

L¿azienda infatti &#232 in attesa dell¿approvazione del nuovo codice unico per le telecomunicazioni che consentir&#224 il tanto atteso ¿trading delle frequenze¿, ossia il trasferimento dei diritti d¿utilizzo delle radiofrequenze ad altri operatori che dispongano di una rete con tecnologia analoga. Ipse &#232 stata quindi invitata a rimandare le procedure di mobilit&#224 a dopo l¿approvazione del nuovo codice che dovrebbe avvenire entro la fine di luglio.

Ipse aveva anche chiesto al governo di poter restituire i 5 Mhz di frequenze aggiuntive per potersi liberare dall”obbligo di pagamento delle restanti 8 rate annuali (per un valore complessivo di 826 milioni di euro). Ma il ministero delle Comunicazioni ha dato parere negativo.

Ipse &#232 controllato al 45% dalla spagnola Telefonica; gli altri soci sono la sono la finlandese Sonera – che di recente ha azzerato il valore della propria partecipazione – Capitalia, Atlanet (Ifi, Telefonica e Acea).

Il prossimo incontro tra l¿azienda e i sindacati, per verificare i progressi delle trattative &#232 in programma per il 27 giugno.