La sperimentazione dei nuovi servizi per la televisione digitale terrestre

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Italia



di Secondo Montrucchio
Strategic Business Development Manager
PHILIPS SEMICONDUCTORS



Dopo diversi mesi di attivit&#224 condotta nei propri laboratori e centri di ricerca, i due maggiori broadcaster nazionali RAI e Mediaset, sono usciti allo scoperto ed hanno annunciato che partiranno entro l¿anno le sperimentazioni in campo della nuova televisione digitale terrestre (DTT).

Per essere pi&#249 precisi, gi&#224 da tempo sia RAI che Mediaset avevano dotato le loro reti con una serie di trasmettitori in grado di irradiare il segnale digitale, creando i presupposti per numerose prove e sperimentazioni, in laboratorio ed in campo, con l¿obiettivo specifico di verificare le caratteristiche di apparati e sistemi, la copertura radioelettrica e la qualit&#224 del servizio digitale. Tutto questo per&#242 di fatto era realizzato senza avere utenza televisiva e un bacino di utenza-campione dotata di ricevitori STB /iDTV in grado di ricevere i servizi offerti dalla nuova tecnologia digitale. Da canto suo, Tele+ aveva avviato sperimentazioni relative al DTT, con la diversit&#224 dovuta al fatto che queste avevano ed hanno una valenza commerciale, come ad esempio quelle realizzate nelle citt&#224 di La Spezia, Palermo e Brescia.

Anche la Fondazione Ugo Bordoni (FUB) &#232 pronta per portare avanti l¿attivit&#224 di coordinamento tecnico e di supervisione della sperimentazione DTT pubblica, nel rispetto del mandato affidatole dalla Commissione Digitale Terrestre presieduta dall¿On.le Giancarlo Innocenzi, Sottosegretario alle Comunicazioni. Concetto che &#232 stato ulteriormente affermato e rafforzato poco tempo fa dal Ministro delle Comunicazioni, On.le Maurizio Gasparri, con l¿istituzione della Commissione di Vigilanza per la sperimentazione DTT pubblica.

In particolare, la FUB dovr&#224 occuparsi della definizione delle aree interessate dalla sperimentazione pubblica e della vigilanza sulle convenzioni che saranno stipulate con le emittenti abilitate, nazionali e/o locali.

Inoltre le stesse emittenti locali stanno predisponendo il terreno al digitale terrestre, sia con interventi sulla componente infrastrutturale di rete, sia attraverso riflessioni sui contenuti e servizi pi&#249 idonei per la nuova televisione.

Questo &#232 quanto emerso dal convegno promosso da Business International su ¿Le opportunit&#224 della larga banda per una nuova generazione di servizi interattivi: Quale evoluzione e prospettive del mercato della banda larga e della TV Digitale Terrestre?¿ tenutosi in giugno a Roma.

Le sperimentazioni sulla DTT condotte sia dai broadcaster (RAI, Mediaset, La7, ecc.), atte a misurare il grado di rispondenza dei nuovi format televisivi e dei nuovi servizi, nei confronti del pubblico dei telespettatori, sia quelle coordinate e supervisionate tecnicamente dalla FUB relative a servizi a ¿valenza sociale¿ di tGovernment (servizi PA gestiti via televisore), Telemedicina (in particolare rivolte a soggetti cardiopatici e diabetici e a prenotazioni di visite mediche), tLearning, ect. saranno lanciate entro l¿anno.

Chiaramente le due tipologie di proposte di servizi, quella dei broadcaster e quella coordinata da FUB, non saranno sconnesse tra loro, anzi sono destinate ad armonizzarsi, ed avranno il compito di mandare un messaggio chiaro ed inequivocabile all¿utenza televisiva circa il ruolo che potr&#224 avere la nuova televisione. Quindi, la sperimentazione serve soprattutto a fare delle verifiche sui nuovi servizi offerti. Se i riscontri dovessero essere negativi si &#232 sempre in tempo, per la successiva fase commerciale, ad apportare i giusti correttivi e ad affinare la rotta tracciata.

RAI ha in essere alcuni trial pilota, realizzati dal suo Centro Ricerche di Torino, che coprono le aree di Roma, Torino, Aosta e Palermo. L¿area territoriale coperta &#232 comprensiva del 9,6% della popolazione italiana.

Mediaset attualmente ha in corso dei trial in Lombardia con un carattere preminentemente di laboratorio, nell¿area di Varese. Queste sperimentazioni vengono realizzate da Elettronica Industriale, societ&#224 del Gruppo Mediaset.

Sembra assodato che il denominatore comune delle sperimentazioni DTT di tutti gli operatori sia la piattaforma tecnologica di API (Application Program Interface) ¿aperta¿ MHP (Multimedia Home Platform). Tale piattaforma ha come prerogativa di base il fatto di supportare programmi / servizi multimediali ed interattivi.

L¿MHP ha richiesto un grande sforzo da parte di tutte le componenti in gioco nel DTT, ed ha l¿indubbio vantaggio di essere uno standard ¿aperto¿. Quindi, tutti coloro che sviluppano software hanno la possibilit&#224 di avere a disposizione le linee guida di come poterlo sviluppare. Sappiamo bene tutti, perch&#233 l¿esempio &#232 davanti agli occhi di tutti, come lo standard GSM della telefonia mobile ha potuto affermarsi proprio perch&#233 l¿elemento di fondo era la disponibilit&#224 di uno standard ¿aperto¿ e comune a tutti.

Infine &#232 doveroso ricordare che la Commissione DTT presieduta dall¿On.le Giancarlo Innocenzi ha gi&#224 potuto verificare in precedenza, in un ambito di laboratorio ed in una fase, per cos&#236 dire, di ¿pre-sperimentazione¿, una serie di servizi a ¿valenza sociale¿. Questo &#232 potuto avvenire grazie ad un concorso di collaborazione a pi&#249 mani tra diversi player della catena del valore (quali RAI, Mediaset, Philips, DMT, Freedomland, San Raffaele/Telbios, BAH e HDC, con il coordinamento della FUB), i quali hanno realizzato una dimostrazione pratica del ¿concetto¿ di servizi interattivi su DTT ed hanno verificato la reale fattibilit&#224 di tali servizi in maniera semplice ed idonea (quale deve essere) per il pubblico televisivo.

Ulteriori chiarimenti circa la natura delle sperimentazioni e l¿articolazione del suo processo.

evolutivo, si avranno nel corso di un incontro di riflessione che si terr&#224 in ambito ministeriale nella prima met&#224 di luglio, in occasione del lancio ufficiale della sperimentazione DTT pubblica.

Il dibattito continua.