La crisi di Aol TW spinge Turner a lasciare le attività filantropiche

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La crisi del mercato americano e le grosse difficolt&#224 finanziarie del gigante dei media e di Internet Aol Time Warner, hanno spinto Ted Turner a rinunciare, almeno per un anno, ai suoi impegni nella salvaguardia dell¿ambiente.

Il Gruppo di media, infatti, ha ceduto in Borsa oltre il 70% del proprio valore dalla fusione tra America On Line e Time Warner nel gennaio del 2001.

La Turner Foundation, in una nota pubblicata sul proprio Web site, fa sapere che al momento intende mantenere solo gli impegni gi&#224 presi, in relazione al 2003 per circa 13 milioni di dollari, e al 2004 per altri 6 milioni di dollari.

La Fondazione in ben dodici anni di attivit&#224 ha elargito fino a 221 milioni di dollari ad associazioni a tutela dell”ambiente, e almeno fino al 2004, non prender&#224 in considerazione progetti futuri.

Secondo i vertici della Turner Foundation – nel cui consiglio di amministrazione siede anche l”ex moglie di Turner, Jane Fonda e i cinque figli – le sovvenzioni non spariranno per sempre stante la volont&#224 dell”istituzione di continuare a sostenere opere filantropiche negli anni a venire.

Nel 2002 la Fondazione aveva sostenuto 500 progetti per un totale di 28 milioni di dollari: una cifra inferiore a 69 milioni di dollari spesi per i 675 progetti del 2001.

La notizia ha sorpreso l¿opinione pubblica, visto che nel gennaio scorso Turner aveva annunciato di volersi ritirare dalla vicepresidenza di Aol Time Warner, per dedicare pi&#249 tempo alle sue attivit&#224 benefiche.

La notizia era stata data dal presidente Richard Parsons, a margine della presentazione dei dati di bilancio 2002 della societ&#224.

Sembra proprio che il pesante indebitamento del Gruppo, si parla di circa 20 miliardi di debiti, abbiano modificato i suoi iniziali propositi.

Turner, che recentemente ha ceduto 60 milioni di azioni del Gruppo, ha visto decrescere progressivamente il proprio investimento, passato dal valore di 7,6 miliardi di dollari al momento della fusione di Aol con Time Warner, a poco pi&#249 di 1 miliardo di dollari mentre sul fronte ”naturalistico”, ha dovuto registrare un crollo del prezzo dei bisonti (di cui &#232 un grosso allevatore) superiore all”80% nel giro di due anni.

Grossa perdita, se consideriamo i 30mila capi posseduti da Turner e lasciati al pascolo negli 1,8 milioni di acri sparsi tra il Montana e altri quattro Stati dell”Unione.

Cifre pesanti che adesso rischiano di compromettere anche le altre attivit&#224 umanitarie intraprese da Turner negli ultimi anni.

Rischia di saltare, infatti, la decisione di devolvere entro il 2007 ben un miliardo di dollari alla Fondazione Nazioni Unite, una associazione non-profit creata dallo stesso Turner nel 1997 per finanziare progetti dell”Onu cui, deve ancora 600 milioni.

La cifra verr&#224 saldata – cos&#236 &#232 stato promesso – anche se in termini pi&#249 ampi dei 10 anni previsti.

Intanto, dalla parte di Aol Time Warner vanno avanti le trattative e gli accordi per il rilancio della societ&#224 sul mercato dei media.

Va in questo senso la ripresa delle discussioni tra il Gruppo americano e Bertelsmann, per un¿eventuale fusione delle loro attivit&#224 di musica.

Le operazioni si erano interrotte la scorsa settimana per delle difficolt&#224 finanziarie avanzate dalla societ&#224 tedesca.

Secondo la stampa americana, le due societ&#224 starebbero pensando alla costituzione di una joint-venture BMG-Warner Music, posseduta congiuntamente.

Ted Turner