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Va avanti il piano dei Edgar Bronfman Jr per riappropriarsi degli asset americani dell¿entertainment di Vivendi Universal (Vivendi Universal Entertainment), venduti nel 2001 all¿allora presidente del Gruppo francese Jean-Marie Messier.
Accanto al giovane Bronfman, secondo indiscrezioni di stampa, in cordata ci sarebbero anche il fondo Blackstone Group, che controlla il 50% degli asset, e il fondo Thomas Lee Partners, già acquirente, sempre da Vivendi, della casa editrice Houghton Mifflin. Ma anche l”operatore via cavo Cablevision e le società finanziarie Wachowia e Merrill Lynch.
All¿operazione parteciperebbe anche il padre di Bronfman e la Providence Equity Partners, particolarmente interessata alla divisione americana, che comprende la Universal Studios, la casa discografica Universal Music Group e l¿emittente televisiva via cavo Sci-Fi.
Un package stimato in circa 20 miliardi di dollari. Secondo le valutazioni di alcuni dirigenti del Gruppo, la cifra della transazione dovrebbe attestarsi intorno ai 22 miliardi di dollari.
Interessati all¿operazione finanziaria ci sono altri importanti Gruppi del mercato dei media.
In primis la cordata guidata dal magnate del petrolio Marvin Davis, composta dai Carlyle Group, Bain Capital e Texas Pacific Group e agli istituti di credito, Bank of America, Deutsche Bank e Fleet Boston, pronti a fare un¿offerta da 15 miliardi di debiti, più 5 miliardi in assunzioni di debiti.
Ma ha manifestato il proprio interesse anche la casa cinematografica Metro-Goldwyn-Mayer particolarmente attratta dagli studios di proprietà della Universal.
Oltre a questi, la rete Tv Nbc (General Electric) e Liberty Media, entrambe sostenute da ingente liquidità.
Stamani alla Borsa di Parigi il titolo di Vivendi Universal si muoveva in lieve ribasso, in controtendenza a un mercato abbastanza tonico.
Il titolo segna un ribasso dello 0,24% a 16,35 euro. Il titolo non ha quindi beneficiato delle voci sulle nuove mosse di Edgar Bronfman, per mettere le mani sulle attività di Vivendi Entertainment.