Larga banda in ritardo. Tv digitale terrestre, Rai e Mediaset in prima linea, ma con quali contenuti?

di Raffaella Natale |

Italia


Internet a larga banda e tv digitale terrestre sono stati i protagonisti del convegno ¿Nuovi contenuti per nuovi vettori. Da Internet al mobile verso il digitale terrestre¿, organizzato lunedì 9 a Torino dall’Osservatorio TuttiMedia presieduto da Giovanni Giovannini, direttore della rivista ”Media 2000”.

All’incontro hanno partecipato Vittorio Zambardino, responsabile strategie internet e multimedia del Gruppo Editoriale L’Espresso, Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della Sera, Andrea Granelli, direttore Telecom Italia Lab, Gina Nieri, consigliere d’amministrazione Mediaset, Andrea

Piersanti, presidente dell’Istituto Luce, Mario Ricciardi,  presidente del Museo nazionale del Cinema, Tonio Di Stefano, Strategie e Sviluppo Business della Rai e Guido Salerno, direttore generale Fondazione Ugo Bordoni.

 

Filippo Bettini, responsabile Research e Operations di Telecom Italia Lab, introducendo il convegno ha sottolineato che nell’arco di un anno, dall’aprile del 2002 allo stesso mese di quest’anno, il numero degli europei che navigano in Internet su larga banda è cresciuto del 136%, e ormai rappresenta il 28% della popolazione della rete. ¿Nella maggior parte dei Paesi però – ha aggiunto Bettini – meno del 10% delle abitazioni è connessa in larga banda. Il paese leader a livello mondiale è la Corea, dove il 54% della popolazione dispone di connessioni a banda larga da casa. Grazie a ingenti investimenti statali che a fine 2005 raggiungeranno ben 11 miliardi di dollari, la Corea supera Canada, Giappone e Usa nella diffusione del servizio. L’Italia, pur appartenendo a uno dei paesi economicamente più avanzati, risulta essere in ritardo nell’utilizzo della banda larga. La penetrazione – ha concluso ¿ è del 2%¿.

  

Nel suo intervento Bettini ha ricordato come ¿le tecnologie in arrivo sul mercato possono permettere di realizzare commercialmente lo scenario di convergenza dell’Ict di cui si parla da molti anni¿. Per Bettini, tre delle principali industries mondiali convergono verso un mercato integrato: Media&Entertainment, per cui ¿la digitalizzazione dei contenuti apre nuovi canali didiffusione del contenuto e quindi opportunità di moltiplicazione delle  occasioni di consumo¿; Telecommunication, in cui ¿l’evoluzione e l’integrazione delle reti abilitino l’introduzione di nuovi contenuti e servizi¿; Consumer Appliances, dove ¿l’integrazione con le reti di comunicazione permette di realizzare sistemi sempre più complessi a prezzi costantemente decrescenti¿. Bettini ha aggiunto che ¿la tecnologia, che avvia fenomeni di trasformazione profonda di questi mercati, impone a tutti gli attori di prepararsi al cambiamento dello scenario competitivo¿.

Per quel che riguarda la tv digitale terrestre, Bettini ha sottolineato come ¿l’adozione del formato digitale anche per i contenuti televisivi favorirà l’introduzione di servizi basati sulla trasmissione di dati (anche non multimediali) fruiti direttamente sulla televisione. Gli apparati televisivi potranno trasformarsi da elettrodomestico ¿passivo¿ a piattaforma abilitante per la fruizione di applicazioni evolute anche di Tlc. I televisori, quindi, abiliteranno funzionalità simili a quelle attualmente ottenibili su Pc. Grazie alla diffusione della DTT e alla possibilità di fruire agevolmente dei servizi interattivi, l’informatizzazione in Italia procederà più speditamente e contribuirà a ridurre, in maniera notevole, il digital divide che attualmente esiste nel nostro Paese¿.

 

¿Il terzo millennio – ha detto Giovanni Giovannini, presidente dell’Osservatorio – sarà sempre più caratterizzato da una molteplicità di canali idonei alla diffusione di notizie sia in pillole, sia di approfondimento, sia personalizzata, sia di settore. Entreranno nuovi protagonisti in questo business? Quale fetta di mercato e di business si aggiudicherà il settore? Sono interrogativi che è importante porsi ora, nel pieno di questa nuova grande opportunità tecnologica¿.

 
Il convegno ha evidenziato come il primo servizio che attira gli utenti verso la larga banda sia l’accesso a Internet. Raggiunti certi livelli di penetrazione (nel caso di Corea e Stati Uniti quasi il 60% e 40% della popolazione, rispettivamente) la domanda di questo servizio tende tuttavia a saturare. La difficoltà nell’individuare i diversi servizi e contenuti da veicolare deriva dal fatto che ogni mercato ha caratteristiche proprie. L’incremento di velocità offerto dalla larga banda diviene necessario con servizi come video, musica e giochi. Internet broadcasting, distribuzione di musica e gaming online sono le tre categorie che ne trarranno beneficio. In Corea, infatti, i giochi in rete e le applicazioni audio-video sono tra le categorie più diffuse. Per avere successo, questi servizi devono affiancarsi a quelli più classici di comunicazione, che interessano la totalità della popolazione.

Dal convegno è emerso quindi un modello di business basato sull’unificazione del mondo del mobile, della multimedialità e di Internet, dove i mezzi di comunicazione (e fruizione di contenuti) mobili saranno i protagonisti a livello mondiale. Oltre alla capillarità di diffusione di questo vettore (nel mondo il 71% della popolazione adulta usa terminali mobili) un ruolo fondamentale gioca anche la componente di portabilità. Questo suscita un forte interesse degli operatori mobili, che contano di far leva sulla elevata diffusione unita alla semplicità d’uso dei terminali.

 

¿Il fatto più importante da segnalare ¿ osserva Maria Pia Rossignaud, vice presidente dell’Osservatorio Tutti Media ¿ è l’inizio della sperimentazione della tv digitale terrestre da parte di Rai e Mediaset. Entro il 2004 entrambi contano di raggiungere una copertura del 50% del territorio. Ma la domanda che più ci si è posta nel corso di questo convegno è: cosa si metterà all’interno di questo nuovo contenitore che è la tv digitale terrestre? Come impiegare l’interattività che esso consente? Quello che dovremo analizzare, nel prossimo futuro, è cosa vuole l’utente. Perché è l’utente che decide il successo di una tecnologia. Come ha ricordato il direttore della Fondazione Bordoni, Guido Salerno, nessuno avrebbe potuto mai immaginare il boom degli sms. E¿ quindi difficile fare delle previsioni. Il mio parere è che gli utenti saranno interessati a pagare una cifra contenuta per avere servizi utili ed efficaci. Come ad esempio servizi di pubblica utilità. Ecco, credo  che sia principalmente attorno a questo tema che si sviluppa la discussione¿.