Bambini, mass media e nuove tecnologie

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Italia



di Linda Laura Sabbadini

Direttore Centrale

ISTAT

La tematica del rapporto media-minori &#232 molto complessa e difficilmente sintetizzabile, per questo ho dovuto fare delle scelte e concentrare la mia relazione solo su alcuni aspetti tutti desumibili dalle ricche informazioni della IMF-Istat. Cercher&#242 di delineare in che contesto vivono i minori, come crescono nel rapporto con i media quanto a opportunit&#224 offerte dalla famiglia in cui vivono. Affronter&#242 poi lo scenario nella crescita dai pi&#249 piccoli ai pi&#249 grandi, come si evolvono i gusti e come questi sono fortemente connotati da un¿importante identit&#224 di genere. Infine cercher&#242 di rispondere alla domanda se tra i minori la crescita dell¿utilizzo delle nuove tecnologie va a detrimento dell¿utilizzo dei vecchi media o si integra ad essi. In che case vivono i minori? Quante opportunit&#224 hanno, quanti stimoli in termini di media e nuove tecnologie?

Pari opportunit&#224 nell¿accesso alla multimedialit&#224?

Le famiglie di minori sono 6.600.000 e presentano il maggiore accesso a vecchi e nuovi media, sia rispetto alle famiglie di anziani che di adulti.

Guardando il grafico si evince che nelle famiglie con minori al primo posto si colloca la disponibilit&#224 della TV, seguita da libri e radio. Il cellulare supera il 90% e il videoregistratore l¿88%. Il PC &#232 ormai maggioritario un po¿ meno internet, ma &#232 solo questione di tempo. La parabolica supera il 20%. Se si analizzano le famiglie di anziani nel secondo grafico si evidenzia che il panorama &#232 opposto, c¿&#232 un¿assoluta dominanza dei vecchi media con un ruolo pi&#249 importante della TV. Il cellulare e il videoregistratore non sono presenti neanche in un quarto delle famiglie di anziani. PC, internet, parabolica, videogiochi sono quasi inesistenti. Le famiglie di adulti si collocano in una situazione intermedia. Se le famiglie di minori sono quelle che hanno in casa di pi&#249 nuovi e vecchi media possiamo veramente affermare che esistono pari opportunit&#224 per tutti i minori nella multimedialit&#224? In realt&#224 no, permangono forti differenze sociali e territoriali. Le famiglie con minori e con genitore imprenditore, dirigente, libero professionista offrono pi&#249 opportunit&#224 delle altre. Le famiglie di impiegati si collocano a breve distanza dalle prime, tranne per antenne paraboliche ed internet. Le famiglie di operai si collocano in buona posizione per il videoregistratore (85%) ad una distanza di solo 6 punti percentuali. La distanza &#232 di pi&#249 di 40 punti per PC ed internet ed &#232 alta anche per la satellitare. Le famiglie con lavoratori in proprio si collocano a met&#224 strada tra le operaie e quelle di impiegati.

Accanto alle differenze sociali emergono anche differenze territoriali. Nelle isole le famiglie con minori presentano il livello pi&#249 basso di disponibilit&#224: la Sardegna si evidenzia per i valori pi&#249 bassi di due o pi&#249 televisori, internet, videoregistratore e antenna parabolica, la Sicilia per la consolle per video giochi e per il PC. Dunque differenze sociali e territoriali disegnano il quadro di differenti opportunit&#224 di accesso ai media da parte dei minori.

Al crescere dell¿et&#224 cambia il panorama dei consumi mediali

Se questa &#232 la situazione a livello di disponibilit&#224 &#232 fondamentale cogliere come cambia al crescere dell¿et&#224 il panorama dei consumi mediali nell¿esperienza dei minori. Da 3 a 17 anni il minore passa da una dominanza della Tv nella vita quotidiana ad un ricco men&#249 di consumi audiovisivi di cui la Tv &#232 solo il capofila. Inoltre bambini e bambine, ragazzi e ragazze vivono diversamente nelle varie fasi della vita il rapporto con i media. Analizzando la ¿piramide dei media¿ dei piccolissimi da 3 a 5 anni &#232 interessante notare che l¿uso del videoregistratore &#232 molto vicino a quello della tv, cio&#232 fin da piccoli i bimbi si abituano a maneggiare pi&#249 media. I video giochi sono gi&#224 al 26%, il PC &#232 ancora indietro. Emergono comunque differenze territoriali e sociali. Per esempio si passa dal 57% di bimbi di 3-5 anni che usano video cassette nelle isole all¿85% del Nord-Est. Ma la differenza non emerge per i video giochi, n&#233 da un punto di vista territoriale n&#233 sociale; in sostanza anche i piccolissimi non nascono e crescono in un mondo di sola Tv e passano dalla Tv al videoregistratore in piena autonomia.

Vediamo che cosa succede crescendo. Dai 6 a 10 anni da una totale dominanza della TV seppure in accoppiata con il videoregistratore si passa a una situazione in cui anche videogiochi e cinema hanno un ruolo importante, essendo utilizzati dalla maggioranza dei bambini. Dalla ¿piramide dei media¿ si vede che i videogiochi si pongono al terzo posto scavalcando la radio, seguiti dal cinema. Si collocano bene anche radio e libri. Un terzo dei bambini usa anche il PC; Le differenze territoriali sono per&#242 fortissime per il PC (18,8% nelle isole, 48,7% nord-est), per il cinema (42% isole e 62% nord-est) per i libri (28% isole, 60% nord-est), un po¿ meno per le videocassette e sono assenti per i videogiochi. Come si vede le differenze dunque esistono tra bambini, ma riguardano sia i vecchi che i nuovi media.

Passiamo ai ragazzi da 11 a 13 anni e vediamo la ¿piramide dei media¿. Si arricchisce il men&#249 di consumi audiovisivi. La TV continua ad essere capofila, affiancata non solo dalle videocassette, ma dai videogiochi e dalla radio. Cinema, libri e PC coinvolgono pi&#249 del 50% degli 11 – 13 anni. Comincia ad emergere per pi&#249 di un terzo di bambini l¿uso del cellulare e la lettura di settimanali. Internet, quotidiani, mensili, pay TV ne coinvolgono un quinto. Le distanze territoriali continuano ad essere elevate per il PC, il cinema e la radio, meno per il cellulare.

Infine analizziamo i pi&#249 grandi tra i minori (14 ¿ 17 anni). Questo gruppo si configura come un¿ autentica calamita nel complesso mondo della comunicazione. La radio sale al secondo posto dopo la TV, alle due si affiancano videocassette, cinema e cellulare. Seguono a poca distanza videogiochi e PC sopra al 50% ritroviamo anche i libri e subito dopo i quotidiani. Internet non &#232 ancora maggioritario ma a livelli alti. Insomma al crescere dell¿et&#224 aumenta la diversificazione e l¿integrazione tra i consumi mediali per i ragazzi.

Si consolida l¿identit&#224 di genere

Cresce anche la differenza di genere presente fin da piccolissimi. Considerando i piccoli (3-5 anni) dopo TV e videocassette si collocano i videogiochi per i bimbi e la radio per le bimbe. Da 6 a 10 anni emerge un¿apparente uniformit&#224, perch&#233 la graduatoria dei media &#232 la stessa, ma i bimbi usano pi&#249 videogiochi e le bimbe pi&#249 radio e libri. Tra 11 e 13 anni invece c¿&#232 una vera e propria rivoluzione perch&#233 l¿identit&#224 di genere si consolida e i gusti si differenziano completamente. I videogiochi passano al secondo posto per i ragazzi e al quarto per le ragazze. La radio e i libri spiccano maggiormente tra le ragazze. Infine tra i pi&#249 grandi (14-17anni) si consolida la maggiore apertura alle nuove tecnologie dei ragazzi e alla lettura delle ragazze.

Aumenta la personalizzazione del consumo

Ma al crescere dell¿et&#224 aumenta anche la personalizzazione del consumo. Si vede sempre pi&#249 la TV da soli, si ascolta pi&#249 la radio in tutti i modi possibili (nel tempo libero o come sottofondo), si vedono e si sentono le trasmissioni pi&#249 disparate, si sceglie quando e come sentirle: in questo senso l¿utilizzo del videoregistratore in tutte le sue funzioni, compresa quella di registrare, aumenta le possibilit&#224 di costruzione di percorsi individualizzati. Per la TV si passa dalla visione di trasmissioni per soli bambini a film, musica, quiz, trasmissioni sportive, racconti a puntate. Per la radio dalle trasmissioni per bimbi si passa all¿ascolto di musica e sport. Anche l¿uso del PC si trasforma al crescere dell¿et&#224, non si usa pi&#249 solo per giocare, ma anche per studiare, scrivere, fare grafica.

Tipologie di fruizione dei media da 3 a 10 anni

Sempre pi&#249 minori ¿manipolano¿ i media in libert&#224 e con autonomia. Un panorama complesso con una realt&#224 variegata in continuo mutamento, assolutamente non standardizzata e caratterizzata da una forte polarizzazione, eterogeneit&#224 interna, tendenza a integrare e intrecciare generi e formule comunicative vecchie e nuove, tendenze crescenti a vedere da soli la TV, e a riappropriarsi del video domestico in tutte le ore, la mattina appena alzati, il pomeriggio, la sera, al contrario degli adulti pi&#249 legati ad orari ed eventi standardizzati. I minori crescono in un¿ottica multimediale, ma il mix non &#232 sempre lo stesso per tutti e non tutti i bambini e ragazzi hanno le stesse opportunit&#224 di accesso legate ad un contesto sociale o territoriale favorevole.

Per analizzare pi&#249 approfonditamente i tanti profili di rapporto con i media abbiamo applicato un¿analisi multivariata ai bambini tra 3 10 anni e ai ragazzi tra 11 e 17 anni. Partiamo dai pi&#249 piccoli, sono stati identificati 6 gruppi ¿tipici¿. Il primo gruppo raccoglie il 18% dei bimbi. Questi vedono solo la TV, vivono nel Sud sono prevalentemente di 3-5 anni, di famiglie di status sociale basso. Questo gruppo rappresenta ¿il residuo del passato¿ e pone un problema di diritti di accesso ai media. Segue poi un gruppo di bambini che vedono sia TV che videocassette, &#232 questo il loro contatto con il mondo: si tratta soprattutto di bimbe che vedono cartoni o programmi per bambini che mostrano gi&#224 la capacit&#224 di passare in autonomia da un media a l¿altro. Questo gruppo raccoglie il 25% dei bambini e quindi ha una notevole importanza soprattutto tra 3 e 5 anni. Emergono poi quelli che ho chiamato ¿divoratori di TV, videocassette e videogiochi¿, nel Sud, in questo caso, soprattutto bimbi maschi, che vedono anche la pay TV e che stanno davanti al televisore pi&#249 di tre ore al giorno. Questi sono il 15,6 % dei bimbi. Si fanno strada poi due gruppi molto interessanti di bambini ¿multimediali¿, il primo che usa tutti i media tranne il PC, che comincia a variegare i suoi gusti, sente musica e trasmissioni per bimbi alla radio, vede film, telefilm, musica, giochi a quiz alla televisione e che &#232 in maggioranza formato da bambine pi&#249 coinvolte anche nella lettura e di famiglie di status sociale medio basso. L¿altro gruppo formato da bambini maschi &#232 pi&#249 tecnologico e meno coinvolto dalle letture. Anche in questo caso emergono le specificit&#224 di genere nei gusti: in TV vede film, sport e documentari, alla radio sente musica e sport, usa il PC per tante funzioni oltre il gioco, tra cui scrittura e grafica, appartiene a famiglie di status sociale pi&#249 alto del Nord Ovest. Infine, emerge il gruppo pi&#249 interessante e per certi versi pi&#249 armonico: quello delle bambine multimediali dai molteplici interessi, il gruppo della maggiore integrazione tra vecchi e nuovi media, il nuovo soggetto emergente tra i bambini.

Sono soprattutto femmine del Nord Est, di famiglie di status sociale pi&#249 elevate, che usano tutti i tipi di media, fanno di tutto con il PC, vedono molti tipi di trasmissione alla TV, sentono musica alla radio e leggono molti libri. E¿ il gruppo emergente per il futuro.

Le bambine di questo gruppo si presentano come vere e proprie ¿spugne¿ pronte ad assorbire ci&#242 che succede e a selezionare nell¿ambito dell¿enorme offerta crescente dei vari tipi di media. Hanno da 6 a 10 anni.

Come si &#232 visto la divisione nei gruppi fa emergere una sorta di polarizzazione nel mondo dei bambini. Emerge una parte ancora legata ad un basso profilo di utilizzo di media specie nel Sud e nelle famiglie di status sociale basso ed un¿altra pi&#249 vivace, pi&#249 capace di orientarsi nell¿ampia offerta esistente anche per le maggiori opportunit&#224 offerte dalla famiglia di origine e dal territorio in cui vive.

Tipologie di fruizione dei media da 11 a 17 anni

Di grande interesse i gruppi emergenti per i ragazzi da 11 a 17 anni. Emergono pi&#249 livelli e gradazioni della multimedialit&#224 da 11 a 17 anni, chi &#232 multimediale perch&#233 fortemente guidato da interessi specifici come lo sport e che in funzione di ci&#242 usa tutti i media: legge i quotidiani ma sportivi, vede trasmissioni sportive in TV, visita siti sullo sport, sente alla radio lo sport. C¿&#232 chi &#232 ¿multimediale dai molteplici interessi¿ diversi anche in questo caso in base al genere. Chi &#232 a met&#224 strada. Non manca anzi &#232 pi&#249 critica data l¿et&#224 la situazione di chi usa solo la TV, o il videoregistratore e i videogiochi, un totale di 35% di ragazzi ancora esclusi da un vero approccio multimediale.

Trasformazioni veloci

Se questa &#232 la situazione del dicembre 2000, va detto che soprattutto l¿uso di PC e internet &#232 in grande mutamento. Solo nell¿arco di un anno l¿uso del PC passa dal 55,5% al 71,3% da 11 a 13 anni e dal 60% al 77% per 14-17 anni. Per internet si passa nel primo caso dal 20,3% al 35% e per i 14-17 anni dal 34% al 55%.

La crescita &#232 maggiore al Sud dove i livelli erano pi&#249 bassi, quindi diminuiscono le disuguaglianze.

Vecchi e nuovi media: integrazione o sostituzione?

Lo sviluppo delle nuove tecnologie non sembra entrare in competizione con l¿utilizzo dei media tradizionali. Si sfata il mito, o meglio lo stereotipo che chi usa molto il PC non usa molto gli altri media. In realt&#224 se consideriamo i bimbi che usano TV, radio, videocassette, videogiochi e PC questi vedono la TV 3 ore e oltre e pi&#249 degli altri, leggono pi&#249 libri, giocano pi&#249 frequentemente con i videogiochi, usano pi&#249 spesso il PC, vanno di pi&#249 al cinema, praticano di pi&#249 sport e vedono pi&#249 amici. Guardano con meno frequenza solo le videocassette. Insomma fanno di pi&#249 quasi tutto. E¿ un oggetto pi&#249 complesso, esigente e consapevole di quanto non si pensi, dunque il bambino e ragazzo multimediale che emerge dai dati Istat. Il minore multimediale soggetto emergente non &#232 per&#242 ancora maggioritario nelle classi sociali pi&#249 basse e nel Sud del Paese. Il mondo dei bambini anche in questo caso si presenta come un enorme puzzle, con alti livelli di personalizzazione del consumo e mille percorsi individualizzati dati da una diversa combinazione di gusti, tempi e modalità di fruizione. E¿ un mondo che in molti casi non è compreso adeguatamente neanche dagli adulti.