Vivendi : crescono gli interessati agli asset americani. Viacom entra in lizza

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Il gigante americano dei media Viacom sarebbe interessato a rilevare le reti via cavo di Vivendi Universal Entertainment, come ha rivelato Mel Karmazin, numero due del Gruppo americano, in un¿intervista al Financial Times.

“Se Vivendi decidesse di vendere l¿asset, noi saremmo un acquirente interessato¿, ha detto Karmazin.

L¿alto dirigente ha anche dichiarato che tra le due societ&#224 ci sono gi&#224 stati alcuni incontri informali, ma che al momento non c¿&#232 nessuna trattativa aperta.

Appare chiaro che Viacom non rileverebbe l¿intero package. Ma Vivendi, secondo alcune indiscrezioni, vorrebbe vendere tutta la divisione in una transazione unica, conservando una quota di minoranza, che rivendere nel corso di una successiva OPA.

Quest¿asset di Vivendi fa gola a molti investitori e operatori del mercato dei media. Primo fra tutti l¿attuale vicepresidente del Cda di Vivendi, Edgar Bronfman Jr.

Il package comprende gli studios cinematografici, la divisione musicale Universal Music, la Tv via cavo USA Networks, e i parchi divertimento.

Secondo le stime di mercato si tratta di un asset da non meno di 20 miliardi di dollari, che dovrebbe attestarsi sui 22 miliardi di dollari, debiti compresi.

L¿uomo d¿affari americano ha ottenuto una settimana fa un finanziamento per circa 9 miliardi di dollari, per sostenere la sua offerta, secondo alcune indiscrezioni di stampa.

Sulla linea di credito si sarebbe impegnato un consorzio guidato dalla banca Wachovia, di cui fanno parte anche l¿operatore via cavo newyorchese Cablevision Systems per l¿acquisto dei canali cablati, e la societ&#224 finanziaria Merrill Lynch.

La stessa fonte afferma che sia Bronfman, sia Wachovia stanno cercando altri finanziatori.

Nel 2000 Bronfman aveva venduto la divisione all¿allora presidente di Vivendi Jean-Marie Messier, per 34 miliardi di dollari in azioni, restando azionista del Gruppo francese.

In questa corsa all¿acquisto, c¿&#232 anche la cordata del magnate del petrolio Marvin Davis, composta dai fondi Carlyle Group, Bain Capital e Texas Pacific Group e dagli istituti di credito, Bank of America, Deutsche Bank e Fleet Boston, decisi ad avanzare un”offerta da 15 miliardi di dollari, oltre a 5 miliardi per l¿assunzione dei debiti.

Ma non solo, anche il Gruppo Blackstone e Liberty Media, che hanno gi&#224 detto di essere interessati alla divisione dell¿entertainment di Vivendi.