Innovazione, la risposta contro il declino: la ricetta di Arturo Artom (Netsystem)

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La Unione europea stanzia 11,3 miliardi di euro per Ricerca & Sviluppo. La notizia fa fragore e pone il problema delle modalit&#224 attuativa di una tale opportunit&#224 unitamente alle possibili modifiche in corso d¿opera nelle modalit&#224 di assegnazione dei forndi.

La proposta che emerge &#232 quella di aiutare da subito piccole e medie imprese a vincere la sfida della competitivit&#224.

¿Il semestre italiano di presidenza UE &#232 l¿occasione da non mancare per contrastare la perdita di competitivit&#224 nelle piccole e medie imprese italiane ed europee e invertire il processo di declino produttivo: occorre subito una nuova Sabatini europea che aiuti le imprese a recuperare competitivit&#224 attraverso una diffusione capillare delle nuove tecnologie¿ – ha dichiarato Arturo Artom, Presidente di Netsystem, presentando oggi a Roma la sua proposta per destinare maggiori risorse alle piccole e medie imprese italiane ed europee che producono e utilizzano per reggere la competizione sui mercati mondiali.

Artom ha citato alcuni dati: la domanda mondiale di prodotti ad alto contenuto tecnologico cresce a un ritmo doppio rispetto a quella di altri prodotti. Nel periodo 1991-2000 gli Stati Uniti hanno aumentato la quota di esportazioni di prodotti high-tech dal 26% al 29% del totale esportazioni. L¿Europa nel suo complesso la ha aumentata dal 13% al 19%. Nello stesso periodo l¿Italia &#232 rimasta ferma all¿8%.

Secondo Artom, tre le cose su cui non emergono dubbi:

  • in Italia non si fa abbastanza ricerca, n&#233 di base n&#233 applicata,

  • l¿Italia soffre di una perdita di competitivit&#224 in parte attribuibile a una produzione e diffusione insufficiente di innovazione tecnologica,

  • la perdita di competitivit&#224 colpisce le grandi imprese, che tuttavia ne scaricano l¿onere sulle piccole, espellendo manodopera e decentrando funzioni e produzioni.

¿I soldi non mancano, soprattutto a livello europeo, purtroppo, non vanno alle piccole imprese¿ ha ricordato Artom, secondo cui il principale strumento di finanziamento dell¿innovazione tecnologica nell¿Unione Europea &#232 il Framework Program.

I Framework Program hanno durata quinquennale. L¿ultimo, l¿FP5, si &#232 concluso alla fine del 2002 e i risultati ne mostrano con chiarezza i limiti: su circa 13,7 miliardi di euro spesi dall” FP5 nel periodo 1998-2002 solo il 10% &#232 andato alle piccole e medie imprese. Se si prende solo il settore IST (Information Society Technology) la quota sul totale arrivata alle PMI scende al 3,5%.

¿La piccola impresa italiana ed europea ha bisogno di altro¿ – ha sottolineato Artom, aggiungendo – ¿Serve una svolta: alcuni importanti passi avanti sono stati gi&#224 fatti, a cominciare dalla decisione di riservare almeno il 15% del budget totale di 11,3 miliardi destinato alla ricerca, vale a dire 1,7 miliardi di euro, alle piccole e medie imprese. I meccanismi di finanziamento tuttavia restano sostanzialmente invariati e non consentono quel sostegno diretto di cui le PMI avrebbero bisogno.¿

Artom ha ricordato il successo della legge Sabatini, che per decenni ha consentito l¿ammodernamento degli impianti delle piccole e medie imprese italiane.

¿Oggi – ha evidenziato Artom – occorre una nuova Sabatini europea per l¿innovazione, semplice ed efficace, che vada ad abbattere il costo della ricerca e sviluppo proprio nel delicato e vitale passaggio al mare aperto del mercato.¿

Il governo italiano ha nei prossimi giorni un¿occasione irripetibile: mettere all¿ordine del giorno del semestre europeo una modifica all¿FP6 che renda veramente disponibili le risorse per le PMI.

Artom ha spiegato che la sua proposta &#232 diretta sia a sostenere l¿offerta di tecnologie innovative, sia a incentivare la domanda, sul modello della Sabatini.

Per il primo punto, l¿obiettivo &#232 aumentare le risorse e semplificare drasticamente i meccanismi di assegnazione dei fondi previsti dall¿FP6.

¿Il meccanismo che stiamo studiando insieme ai tecnici di Mediocredito Centrale ¿ ha aggiunto Artom, non senza sottolineare il costruttivo esempio di collaborazione tra banca e impresa – &#232 costituito da un finanziamento in conto interessi a fondo perduto di misura analoga a quello della Sabatini, da corrispondere subito in un¿unica soluzione, dimensionato sull¿investimento necessario ad adeguare la capacit&#224 produttiva a far fronte tempestivamente al primo ordine ricevuto, anche in forma di opzione, per una determinata innovazione tecnologica¿.

¿Proponiamo inoltre ¿ ha dichiarato Artom ¿ di attivare uno strumento mirato sugli investimenti effettuati dalle Pmi in information e communication technology: una vera e propria replica della Sabatini a sostegno degli investimenti delle PMI in Ict.¿

Artom ha sottolineato che le PMI italiane creano un valore aggiunto notevolmente superiore alle PMI europee e quasi pari a quello prodotto dalle grandi imprese europee.

¿Aiutare le PMI italiane ¿ha concluso Artom – d&#224 pi&#249 valore che aiutare le grandi imprese. Per questo proponiamo di raddoppiare la quota riservata alle PMI nell¿ambito dell¿FP6 da 1,7 a 3,4 miliardi di euro¿.