Tv e minori: Gasparri e Annunziata d¿accordo nel tutelare senza censurare

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Si &#232 tenuto a Roma un convegno dedicato al rapporto Tv e minori: ¿Come educare i bambini all”uso dei mass media¿, organizzato dall¿associazione ¿Penelope e la Rete¿, di cui &#232 presidente Maria Ida Germontani.

Oggi, secondo una ricerca condotta dal Censis, la televisione resta il mezzo pi&#249 seguito dai minori. Tutelare i bambini dalla violenza, difendere la loro sensibilit&#224, avvicinarli alla realt&#224 senza turbarli, queste sono le esigenze a cui deve rispondere la televisione.

Il problema si &#232 presentato di recente, in merito alla guerra irachena, da pi&#249 parti ci si &#232 chiesti se fosse giusto mandare in onda le immagini tremende del conflitto o fosse pi&#249 giusto evitare i traumi dei pi&#249 piccoli e ricorrere alla censura delle scene pi&#249 crude.

Sono stati circa tre milioni i telespettatori tra i quattro e i quattordici anni che hanno trascorso diverse ore davanti alle immagini trasmesse da fronte iracheno.

Secondo il presidente Rai Lucia Annunziata e anche per il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ¿ presenti entrambi al convegno – il diritto di cronaca non si tocca ma va esercitarlo con una certa cautela.

Lucia Annunziata ha sottolineato l¿importanza di assicurare il diritto di cronaca e la libert&#224 editoriale.

Ma, ha aggiunto, ¿¿bisogna porsi il problema dell”impatto che notizie sconvolgenti e immagini crude trasmesse in Tv possono avere sui minori dall”altra parte dello schermo soprattutto in alcune fasce orarie. Per questo conta la sensibilit&#224 del giornalista, il cui lavoro non pu&#242 essere appesantito da appelli e regole¿. Il presidente Rai ha poi detto di ritenere i tempi maturi per investire maggiormente sulla programmazione mirata ai bambini: un investimento che avrebbe un impatto positivo sull”audience e sul ritorno economico e commerciale.

Il Ministro Gasparri intervenendo al convegno, ha dichiarato: ¿C”&#232 pi&#249 attenzione verso i bambini nella programmazione televisiva e si pu&#242 dire che si sta verificando una inversione di tendenza anche nei meccanismi di tutela¿.

Per quel che riguarda il diritto di cronaca, gli operatori dell”informazione televisiva devono sempre tenere in considerazione, nel momento in cui vengono realizzati i servizi da mandare in onda, che nelle diverse fasce orarie il pubblico &#232 di volta in volta diverso. ¿Deve essere il giornalista e la sua professionalit&#224 a saper affrontare questo aspetto con consapevolezza. Non serve la censura ma cautela¿, ha spiegato Gasparri.

Il ministro ha ricordato l”impatto positivo del contratto di servizio tra Rai e ministero delle Comunicazioni che ha portato a un +10% di programmazione per i bambini nella fascia oraria dalle 7 alle 22,30.

Passi avanti anche per la tutela e i meccanismi di garanzia, grazie al comitato di applicazione previsto dal codice di autoregolamentazione.

Gasparri ha parlato anche dell”esigenza di maggiore cautela a proposito degli spot pubblicitari, che in alcun fasce orarie non sempre sono adatti ai minori. Complessivamente, l”obiettivo deve essere quello di una maggiore qualit&#224 del prodotto televisivo offerto, ¿e questo &#232 un impegno in pi&#249 per la Rai in quanto servizio pubblico¿, ma, ha aggiunto, vale anche per le Tv private.

E la famiglia in ogni caso a dover fare da primo filtro ai bambini. Elisa Manna, responsabile cultura del Censis, &#232 del parere che la famiglia da sola non basta.

¿Il 60% dei genitori italiani ritiene che la famiglia abbia difficolt&#224 a contrapporre alternative valide ai modelli proposti dai media. Bisogna dare delle risposte. Una potrebbe venire proprio dalla televisione attraverso un programma di orientamento educativo trasmesso in una fascia oraria di grande ascolto¿, spiega la Marra.

Aggiungendo che anche le scuole dovrebbero essere coinvolte, con programmi cosiddetti di ¿media education¿. Ovviamente a questo si aggiunge l¿importante operato del Comitato che vigila sul codice di regolamentazione Tv e minori ¿ presieduto da Emilio Rossi ¿ e di tutte le emittenti che hanno firmato il codice.

Gianfranco Noferi ¿ che rappresenta la Rai nel Comitato ¿ ha dichiarato che parlare di Tv per minori, non significa certamente dover fare una Tv minore.

¿Nonostante il grande dibattito culturale degli ultimi trenta anni – ha osservato Noferi – in Italia non si &#232 sviluppata una forte industria multimediale per l”infanzia. Siamo grandi consumatori di prodotti importati e infimi esportatori di prodotti e contenuti¿. Solo pochi personaggi sono noti all”estero: Pimpa, Lupo Alberto e Topo Gigio: ¿La storia della Tv per i ragazzi della Rai &#232 una storia affascinante e gloriosa; il pubblico ne ha una immagine positiva, educativa, didattica, ma si aspetta di più sia qualitativamente che quantitativamente dalla Tv pubblica¿.