Roma: oltre la metà dei rivenditori Microsoft vendono software piratati

di |

Italia



Secondo le rilevazioni dei Mistery Shopper Microsoft, il 51% dei rivenditori di Roma attuano pratiche commerciali in violazione delle leggi sul diritto d¿autore. In parole povere, pi&#249 della met&#224 dei software venduti nella capitale, sono contraffatti.

Ancora pi&#249 elevate le percentuali nelle altre province laziali, che superano di gran lunga la gi&#224 elevata media nazionale, il cui valore si attesta al 31%.

Su 90 punti vendita romani visitati, 46 (il 51%) hanno offerto ai propri clienti dei software Microsoft illegali, cio&#232 privi della regolare licenza d¿uso. Non va meglio nelle altre citt&#224: a Latina, 10 punti vendita su 15 (67%) e a Rieti 9 su 13 (69%) praticano la cosiddetta forma di pirateria ¿hard disk loading¿ (HDL), consistente nell¿installazione di software duplicati illecitamente sui PC destinati alla vendita, offerti ai clienti sotto forma di ¿sconto¿ sul prezzo dell¿hardware.

Nel comunicato diffuso dall¿azienda si legge che i risultati delle indagini sono molto gravi e ¿¿pesano negativamente sulle prospettive di sviluppo del settore informatico¿ nel nostro Paese.

¿Preoccupa il fatto che in tutte le province il malcostume di offrire copie illegalmente riprodotte dei programmi Microsoft sia cos&#236 diffuso fra i commercianti mentre a livello nazionale ed internazionale s¿intensificano le azioni di governi e forze dell¿ordine a tutela del diritto d¿autore¿, afferma Norberto Didier, Direttore Antipirateria di Microsoft Italia.

I Mystery Shopper Microsoft svolgono verifiche sulla correttezza dei rivenditori dei prodotti dell¿azienda e si attivano dietro segnalazione degli stessi consumatori, spesso stupiti dalle differenze di prezzo tra i diversi punti vendita per l¿acquisto dello stesso prodotto. Tutto ci&#242 a discapito dell¿utenza, dell¿azienda e dei rivenditori onesti.

Secondo la Business Software Alliance (BSA) ¿ l¿associazione che si occupa di contrastare la pirateria informatica ¿ in Italia il tasso di illegalit&#224 riguardo i software &#232 pari al 45%. In base alle rilevazioni di IDC, la riduzione di questo fenomeno porterebbe, entro il 2006, alla creazione di 17.000 nuovi posti di lavoro nel settore high-tech, un incremento del gettito fiscale di 1,8 miliardi di euro e numerosi altri benefici, diretti ed indiretti, per il nostro sistema Paese.

¿Ecco perch&#233, parlando di pirateria informatica, sosteniamo sempre che essa &#232 un grave problema, oltre che per le aziende, anche per l¿utente, il fisco e per l¿economia in generale¿, conclude Didier.