FT dovrà chiarire le acquisizioni di MobilCom e NTL

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France Telecom (FT) ha concluso le operazioni relative a MobilCom e a NTL ¿senza fornire informazioni abbastanza dettagliate e senza tenere in considerazione le conclusioni dello Stato¿. Lo ha dichiarato il direttore francese del Tesoro Jean-Pierre Jouyet davanti alla commissione di inchiesta dell¿Assemblea nazionale sulle aziende pubbliche, aggiungendo anche che per l¿acquisizione di Orange ¿ avvenuta nel 2000 per 36 miliardi di euro ¿ l¿operatore ha presentato al ministero del Tesoro ¿¿informazioni importanti, necessarie e precise. Cosa che non &#232 successa per NTL e MobilCom¿.

Per quanto riguarda l¿operatore britannico del cavo, ¿l¿orientamento strategico ci &#232 stato presentato, ma siamo stati informati posticipatamente della conclusione dell¿accordo¿.

Il dossier MobilCom sarebbe ancora pi&#249 impreciso e insoddisfacente, presentato in tutta fretta dopo una riunione improvvisata. ¿Abbiamo saputo dell¿accordo qualche giorno dopo e non siamo stati informati delle obbligazioni politiche¿.

L¿ex presidente di FT, Michel Bon, l¿ex direttore finanziario Jean-Louis Vinciguerra e altri vecchi amministratori, interrogati dalla commissione, hanno decifrato le strategie adottate dal Gruppo e il ruolo svolto dalla direzione, dal cda e dallo Stato, azionista di maggioranza con una quota del 56,4%.

Le operazioni concluse negli anni tra il 1998 e il 2000 hanno contribuito in modo determinante al colossale debito dell¿operatore che alla fine del 2002 era pari a 68,7 miliardi di euro. Il governo, per&#242, ¿¿per quel che riguarda le acquisizioni, gli investimenti e i risultati in rapporto al mercato, non ha mai fatto ingerenza¿, afferma Jouyet, ribattendo cos&#236 a Michel Bon secondo cui lo Stato e il mercato non avrebbero mai avuto divergenze d¿opinione, influendo, di fatto, sulle decisioni finali del management.

Il direttore del Tesoro sottolinea ¿le carenze strutturali¿ che hanno creato ¿una frattura tra le tradizionali forme di esercizio della tutela (dell¿azionariato) e l¿espansione internazionale delle imprese pubbliche¿. E conclude che nel 2001 ¿¿abbiamo pi&#249 volte informato il ministero della necessit&#224 di procedere alla riduzione del debito e alla cessione di asset dell¿operatore¿, ma la crisi delle Borse ha azzerato qualsiasi strategia.