Rai: Ancora maretta. Gasparri ‘La Annunziata si attenga alla legge’

di Raffaella Natale |

Italia


Non sarà all’ordine del giorno del Cda Rai della prossima settimana il piano  per l’assegnazione delle sedi di corrispondenza della Tv pubblica.

Probabilmente le decisioni in merito dovrebbero essere prese nella prima metà del mese di maggio.

La notizia arriva direttamente da Viale Mazzini e smentisce le voci che ritenevano già fatti i nomi dei nuovi corrispondenti esteri.

Intanto non sembra ancora risolta l’impasse che coinvolge i vertici Rai. La riunione di martedì scorso del Cda sembra aver chiarito alcuni aspetti, ma nel merito della gestione dei poteri si attende ancora la mossa del presidente Lucia Annunziata, che aveva detto di rimettersi al parere del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e del Senato Marcello Pera.

Anche se adesso nel dibattito sarebbero intervenuti il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri e dell’Economia e Finanze Giulio Tremonti, (quest¿ultimo ministero è azionista di RaiHolding, ndr).

Il ministero di Tremonti ha emesso una nota sulla verifica dei poteri proprio alla vigilia del Cda Rai. In discussione c’è l’interpretazione della legge del ¿93 che riguarda il ruolo del presidente Rai.

 

Intanto il ministro Gasparri ha dichiarato: ¿Finalmente è chiaro un punto: con la relazione di martedì, non a caso approvata dall’intero Consiglio d’amministrazione, Cattaneo ha dimostrato di essere un vero direttore generale. Ora spero che tutti quei soloni che lo hanno pregiudizialmente considerato una specie di contabile prestato alla Tv ammettano di aver sbagliato¿.

Aggiungendo ¿L’ultimo Cda ha chiuso una prima fase, dopo che il direttore generale ha fissato i paletti delle sue competenze e farà ben altro che compilare buste paga, intervenendo anche sui contenuti. D’altronde la legge parla chiaro e nessuno può mettersi al di sopra di essa¿. Sul fronte politico ¿indubbiamente – osserva Gasparri ¿ sul ruolo super partes di Lucia Annunziata la politica ha dato una chiave di lettura diversa da quella normativa. Ma rimane, appunto, solo un’interpretazione. Inoltre, la presidente Rai, appellandosi ai presidenti delle Camere, si è messa su un crinale molto delicato. Cosa potranno mai dirle Pera e Casini più di quanto è già scritto nella legge?¿.

Il ministro per le Comunicazioni ritiene che è invece l’ora di far intervenire il buonsenso: ¿Chiusa la prima fase, che è servita a stabilire le competenze del direttore generale, bisognerebbe aprirne una seconda per valutare gli ambiti di intervento del Cda. Leggo – osserva in proposito ¿ che l’Annunziata rivendica una sua specificità. Ma non bisogna dimenticare che la legge attribuisce molte competenze all’intero Cda. Partendo da questa ottica, dico che la seconda fase del chiarimento nella Rai è vincolato a un presupposto: il ruolo della presidente si può valutare ma non si deve sopravvalutare¿.

 

Intanto da Viale Mazzini arriva un comunicato di smentita in riferimento a notizie apparse sulla stampa e diffuse dalle agenzie.

¿Si deve precisare ¿ si legge nella nota – che le voci relative alla istituzione di vice direzioni generali della Rai sono prive di fondamento e quindi non c’è alcuna ipotesi di una vice direzione generale con sede a Bari¿.

Conclude ¿Stupisce che le illazioni apparse in questi giorni sulla stampa, che per la loro aleatorietà non meritavano smentita ufficiale, possano addirittura creare un dibattito politico sui futuri assetti territoriali del Servizio Pubblico. Tale ipotesi non é stata ancora approfondita attraverso un progetto industriale e quindi valutata dagli organi aziendali. Per questo i commenti e le illazioni sull’argomento sono totalmente privi di fondamento¿.