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Rai: in Cda resa dei conti tra la Annunziata e Cattaneo

Italia


Fissata per le 15 la riunione del Cda della Rai, nella quale si dovrà discutere delle divergenze emerse nei giorni scorsi tra il presidente Lucia Annunziata e il direttore generale Flavio Cattaneo, inerenti la gestione dell’emittente pubblica.

Secondo alcune indiscrezioni le prime tensioni sarebbero sorte riguardo alla convocazione a Roma di un dirigente torinese.

La cosa non sarebbe stata condivisa da Cattaneo che avrebbe chiesto spiegazioni all’Annunziata, che ha ribadito la sua ¿libertà di incontro¿.

Pare che sia stato proprio per questa situazione che il presidente ha deciso di mettere al primo punto dell’odg della seduta la ¿verifica dei poteri¿ dei vertici Rai.

Altro elemento di disaccordo tra la Annunziata e Cattaneo è stata la programmazione dei palinsesti.

Dopo la protesta della redazione del Tg3, a seguito della scelta di Raidue di mandare in onda una striscia informativa che si scontrerebbe nel weekend con l’edizione principale del Tg3, il presidente ha scritto a Cattaneo.

Il presidente lamenta la mancata informativa in Cda su una ¿variazione editoriale cosi rilevante¿, che dà vita ad ¿una così vistosa sovrapposizione di programmi informativi¿.

 

Si sono intanto raccolti i pareri dei consiglieri sulla difficile situazione che si è determinata.

Giorgio Rumi, il più vicino alle posizioni del presidente, non sarà presente alla riunione del Cda, si trova, infatti, a Parigi.

Recentemente Rumi ha affermato ¿Chiamiamo le cose con il loro nome. Dietro tutto questo, chiedo io, c’è forse la politica? (¿) Tra direttore generale e presidente della Rai ci sono dei problemi. – aggiunge Rumi – Cattaneo e Annunziata non vanno d’accordo, pare. (¿) Ora, attenzione, – sottolinea – può darsi che i due debbano ancora carburare. In questo caso tutto si accomoda. Se invece queste tensioni sono l’effetto di problemi politici, allora sono guai seri¿.

Marcello Veneziani ha, da un lato, condiviso la posizione dell’Annunziata sul programma sovrapposto al Tg3 e, dall’altro, avvertito la presidente che i poteri del consiglio sono collegiali, invitandola a ad evitare iniziative ‘in solitudine’.

”Noi consiglieri non siamo piante, non abbiamo una funzione ornamentale ¿ ha aggiunto ironico Veneziani -. Nella disputa di competenze fra il direttore generale e il presidente della Rai ci si dimentica di uno snodo decisivo: che il presidente della Tv pubblica fa parte del Cda, non è un organo distinto, e che quindi deve essere l’intero consiglio eventualmente a rivendicare maggiori poteri¿.

Francesco Alberoni si è limitato a sollecitare un chiarimento in tempi rapidi ¿prima che la situazione degeneri¿.

 

La riunione chiarificatrice, durerà probabilmente parecchio. Il chiarimento sui poteri è questione non facile, tanto che non si ricorda un governo recente della Rai che non sia incappato in tensioni sulla divisione di competenze tra dg e Cda.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, azionista di controllo della società (attraverso Rai Holding), è intervenuto sulle questioni all’ordine del giorno della riunione del Cda con una precisazione.

I poteri nella Rai – rende noto il Ministero – sono disciplinati dalla Legge n. 206/93, la quale riserva al Presidente il diritto di convocazione del Consiglio di amministrazione e la legale rappresentanza della società, al Consiglio di amministrazione il potere di indirizzo e di controllo e al Direttore generale la gestione operativa dell’azienda. ”Ogni diversa tipizzazione o deviazione rispetto alle competenze legislative – si legge in una nota – costituirebbe un danno per l’azienda¿.

Nella riunione si dovranno anche decidere le nomine alla Fiction e al coordinamento dei palinsesti, per cui sono in corsa rispettivamente l’ex dg Agostino Saccà ed Alessio Gorla, già investito da Cattaneo, de facto, del ruolo di suo assistente al palinsesto.

Questo sempre che si arrivi ad affrontare i punti successivi alla verifica dei poteri.

 

Può darsi infine che nel Consiglio si parli anche della questione della tutela dei minori che, dopo la lite tra Baudo e la psicologa Parsi, è stata oggetto di uno scambio di lettere tra Gasparri e la Annunziata. Sempre nel merito dei programmi, a Viale Mazzini le voci danno per salvo lo show del sabato di Luisa Corna “Sognando Las Vegas”.

Proprio in merito al programma ¿Sognando Las Vegas¿, la Rai ha diramato un comunicato stampa, nel quale conferma la propria stima nei confronti degli autori e dei responsabili del programma da giorni adeguatamente pubblicizzato su tutte le proprie reti e smentisce categoricamente l’esistenza di traguardi prefissati di share.

Quanto alle polemiche sul nuovo programma di Raidue ¿Dodicesimo round’, si precisa nel comunicato che questo genere di trasmissione ¿ dedicata strettamente ad argomenti di costume e registrata alcuni giorni prima della messa in onda ¿ andrà ad occupare uno spazio analogo a quello destinato originariamente ad ¿Oblò¿, senza quindi variazioni del piano editoriale.

Oggi il Cda avrà anche possibilità di dare chiare indicazioni su quello che l’azienda intende fare rispetto alla sua presenza giornalistica all’estero, che richiede una soluzione urgente. 

 

Nel frattempo il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri è intervenuto in merito alla querelle che riguarda Cattaneo e la Annunziata, e ha fatto sapere: ¿Una polemica fatta di formalismi pretestuosi (¿) i due in Cda dovrebbero arrivare alla resa dei conti sulla questione della “verifica dei poteri¿.

Secondo il ministro, infatti, lo scontro tra presidente e dg non rappresenta in fondo alcuna novità.

“Sono rapporti  – commenta Gasparri – storicamente delicati. Basta guardarsi indietro. Zaccaria mise Cappon al posto di Celli. La Moratti, se non mi sbaglio, ne cambiò addirittura tre di direttore generali. E non diverso il rapporto tra gli ultimi due, Baldassare e Saccà”.

 

E l’indicazione che dà a tutto il Cda è ben delineata: “Vorrei che il servizio pubblico si occupasse di televisione di qualità. Soprattutto – dichiara il ministro – quando parliamo dei programmi di bambini e dei ragazzi. Lo abbiamo scritto nero su bianco nel contratto di servizio che il ministero ha firmato con la Rai: siglato in gennaio, è stato pubblicato il 12 marzo nella Gazzetta Ufficiale ma resta ancora lettera morta. Non è possibile. Prima di tutto c’é un problema generale di qualità. C’é un comitato di quattro persone, due dell’azienda e due del consiglio degli utenti. Ha tempo fino al 12 giugno per fare questo lavoro. Vorrei capire se sta lavorando. Poi ci sono le tutele specifiche per i minori: è previsto che siano dedicati a loro almeno il 10 per cento dei programmi nella fascia compresa tra le sette del mattino e le dieci e mezzo di sera”.

Da qui, l’ultimatum: “Ho scritto al presidente Annunziata per avere informazioni, ma non mi ha risposto. E dunque o il consiglio di amministrazione si occupa del problema alla prossima seduta oppure tirerò fuori il cartellino giallo di ammonizione. Vuol dire comminare sanzioni. Ovvero, in questo caso, il prossimo anno bloccherò l’adeguamento del canone della Rai”.

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