Privacy: continuano le polemiche sul servizio Gmail di Google

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Continuano le polemiche intorno al nuovo servizio di posta elettronica Gmaildi Google che, secondo le associazioni dei consumatori, violerebbe la privacy degli utenti.

GMail, annunciato alla fine di marzo, &#232 ancora in fase sperimentale ma ha gi&#224 provocato le ire di oltre 28 associazioni Usa a tutela dei consumatorieanche di una senatrice americana, che ha annunciato di essere al lavoro per fermare il servizio che collocherebbe messaggi pubblicitari nelle eMail dopo avervi individuato delle parole chiave.

Il servizio infatti offre gratis agli utenti uno spazio di 1 gigabyte, cento volte superiore allo spazio messo a disposizione da altri servizi gratuiti come Yahoo o MSN. In cambio, per&#242, gli utenti accettano implicitamente il fatto che le loro eMail in arrivo vengano esaminate per consentire il successivo invio di avvisi pubblicitari mirati, basati su parole chiave contenute nei messaggi.

Ora, l¿associazione londinese Privacy International ha dichiarato ufficialmente di aver presentato ricorso presso le Autorit&#224 garanti della privacy di 17 Paesi europei, Australia e Canada e davanti alla Commissione europea, alla luce del fatto che ¿¿il servizio Gmail minaccia la privacy degli utenti, sia dell¿Unione europea che degli altri Paesi. Il ricorso porta all¿esame delle Autorit&#224 preposte diverse possibili infrazioni al diritto comunitario¿.

Particolari dubbi ha suscitato proprio la capacit&#224 del sistema di scandagliare la posta elettronica per inserire messaggi pubblicitari fondati sul suo contenuto: ¿¿una tecnica che infrange il rapporto di fiducia nei confronti del fornitore del servizio, fissa un pericoloso precedente e riduce le aspettative di privacy della posta elettronica¿.

In pi&#249, la posta verrebbe catalogata e conservata per un tempo non meglio specificato. Caratteristica, questa, che potrebbe dare vita a loschi traffici da parte di societ&#224 di marketing prive di scrupoli che potrebbero vendere i database o usarli per campagne pubblicitarie e analisi di mercato, o addirittura per carpire preziosi dettagli relativi alla vita privata degli utenti.

Google, da canto suo, si difende dichiarando che il servizio, non ancora partito ufficialmente, &#232 perfettamente conforme alle leggi internazionali sulla protezione dei dati personali, ma sembra anche che il gruppo sia disposto a fare un passo indietro a seguito delle rimostranze dei consumatori.

Il rappresentante legale del pi&#249 popolare dei motori di ricerca dichiara che il sistema analizzer&#224 e sottoporr&#224 ad elaborazione statistica solo i contenuti dei messaggi e non i dati relativi agli utenti, ma, ¿¿Google invita gli utenti – comprese le associazioni per la privacy – a dire la loro sulla politica adottata in materia di privacy. Noi stiamo certo analizzando una serie di opzioni per modificare in parte il servizio ma non abbiamo ancora preso decisioni specifiche a riguardo.¿

La societ&#224, dunque, tiene aperta la porta del dialogo con le autorit&#224, al fine di assicurare loro che ogni perplessit&#224 pu&#242 essere discussa e risolta.

Le disposizioni comunitarie in materia di dati personali informatici, stabiliscono l”obbligo di non conservare i dati identificabili per un arco di tempo maggiore di quello necessario a conseguire le finalit&#224 per le quali sono rilevati, mentre l¿analisi dei dati contenuti all¿interno delle eMail &#232 sottoposta a condizioni molto rigide.

Gmail &#232 al centro di forti polemiche anche per il marchio: una piccola societ&#224 londinese specializzata nella ricerca di investimenti, The Market Age, reclama i diritti sul brand dal momento che il nome &#232 gi&#224 utilizzato per uno dei servizi erogati a circa 300 banche.

Per sottolineare la propria determinazione, l¿azienda ha anche provveduto a registrare il relativo domino Web, cosa che Google, presa dal turbine delle polemiche, non aveva ancora provveduto a fare.

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Alessandra Talarico