Hi-tech, niente ripresa nel 2003

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Duecentocinquantamila licenziamenti in tre anni. Questo il disastroso bilancio del settore delle telecomunicazioni stilato dal giornale britannico Times, che ha analizzato lo stato di salute dei maggiori protagonisti della produzione di terminali e reti per la telefonia mobile.

L¿ultima azienda in ordine di tempo ad annunciare drastici tagli al personale &#232 stata la finlandese Nokia che, a causa delle perdite registrate nella divisione network, ha comunicato l¿imminente licenziamento di 1800 persone. Nel giro di tre anni la societ&#224 ha tagliato 8.000 posti di lavoro, passando dai 60.000 dipendenti del 2000 agli attuali 52.000.

La riduzione di personale della Nokia, pur nella sua drammaticit&#224, potrebbe considerarsi poca cosa confrontata ai tagli di altri giganti del settore sia in Europa che negli Stati Uniti: un altro produttore di cellulari, la svedese Ericsson, ha licenziato 47.000 persone in due anni mentre la statunitense Lucent Technologies &#232 passata da 120.000 dipendenti del 2000 agli attuali 45.000 attivi.

Motorola, che nel 2000 contava su 150.000 impiegati, al momento ne conta 90.000 mentre la francese Alcatel &#232 passata da 113.000 agli odierni 60.000, con un taglio di 53.000 posti di lavoro.

Le aziende hi-tech mondiali hanno subito soprattutto il blocco degli investimenti nelle infrastrutture di rete ad opera dei maggiori protagonisti del settore telefonico, schiacciati dai pesanti debiti contratti per acquistare la licenza 3G e per la posa delle prime installazioni. Per il 2003, niente di nuovo all¿orizzonte, visto che gli analisti prevedono un”ulteriore contrazione del 20%.