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La Cassazione decide: Radio Vaticana di nuovo sotto processo per inquinamento elettromagnetico

Italia


I magistrati italiani possono processare i responsabili della Radio Vaticana. E¿ la decisione della Cassazione, che ha esaminato il ricorso contro la sentenza del 19 febbraio 2002, quando il giudice Andrea Calabria dichiarò il ¿non doversi procedere¿ per difetto di giurisdizione.

Il provvedimento a carico dell’emittente era stato bloccato sulla base di un¿interpretazione dei Patti Lateranensi, ma la Cassazione ha annullato il provvedimento facendo capire che l’immunità prevista dall’art.11 dei Patti non riguarda i tre dirigenti che sono accusati di ¿getto pericoloso di cose¿: il cardinale Roberto Tucci (presidente del comitato di gestione dell’emittente), padre Pasquale Borgomeo (direttore generale) e Costantino Pacifici (responsabile dei servizi tecnici) dovranno subire un nuovo processo.

La prima sezione penale della Cassazione presieduta da Renato Teresi, ha annullato con rinvio al tribunale di Roma la precedente sentenza di non luogo a procedere nei confronti dei responsabili della Radio, accusati di inquinamento elettromagnetico.

 

La suprema Corte ha accolto la richiesta del Pg Mario Fraticelli che non ritiene applicabili gli accordi tra Italia e Sanata Sede in riferimento al su citato art.11 dei Patti Lateranensi, secondo cui: ¿Gli enti centrali della Chiesa cattolica sono esenti da ogni ingerenza da parte dello Stato italiano¿.

A denunciare Radio Vaticana sono stati gli abitanti di Cesano, a nord di Roma, convinti della responsabilità delle onde elettromagnetiche dell’emittente sull’aumentato numero di persone della zona colpite da tumore o da leucemia.

 

Il Pg Fraticelli ha fatto valere il principio della Convenzione di Vienna sui rapporti tra Stati sovrani, chiedendo un nuovo giudizio e in subordine l’invio degli atti alla Consulta. Perché come sottolineato dagli avvocati di parte civile il principio di non ingerenza violerebbe diritti soggettivi fondamentali, come quello alla salute, tutelati dalla Costituzione.

Soddisfatti gli ambientalisti e il pm del processo, Gianfranco Amendola, che ha commentato ai cronisti: ¿Sono contento come magistrato e come cittadino. Soprattutto sono contento perché la magistratura ha dimostrato che i cittadini hanno tutti uguale tutela giurisdizionale e che lo stato italiano non è vassallo di nessun altro stato¿.

 

Immediata la replica di Radio Vaticana, che in una nota ha dichiarato: ¿Mai messa a rischio la salute della gente, si spera che l’orizzonte sia sgombrato da accuse ingiuste¿.

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