Ddl Gasparri: oggi al Senato

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Il disegno di legge Gasparri di riforma del sistema radio-televisivo, dopo l”approvazione della Camera, approda entro oggi al Senato e si prevede l”assegnazione dell”esame del provvedimento alla VIII Commissione (lavori pubblici e comunicazioni) di Palazzo Madama entro stasera.

La Conferenza dei capigruppo potr&#224 poi decidere il tempo dell”esame in Commissione, scaduto il quale il Ddl pu&#242 passare all”esame dell”aula anche senza l”approvazione della Commissione.

A differenza della Camera, il contingentamento dei tempi in Assemblea &#232 previsto dal regolamento ma non obbligatorio.

Per il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, la riforma del sistema televisivo sar&#224 approvata entro l”anno. Ma al Senato, ha precisato il ministro – in un convegno che si &#232 tenuto a Eboli in una struttura ospedaliera di eccellenza (Campo Longo Hospital) – dovrebbe passare gi&#224 entro l”estate. Gasparri ha anche detto: ¿Il Senato &#232 un organo libero e sovrano, ma i tempi dovrebbero essere ragionevolmente questi¿.

Aggiungendo ¿Sarei contento se entro l”estate il Senato prendesse la sua decisione. Credo che la legge dovr&#224 tornare alla Camera. Mi auguro che l”iter possa essere completato entro l”anno¿.

Il ministro ha comunque chiarito che il governo &#232 pronto da subito ad avviare la discussione nella Commissione competente. ¿In Commissione per&#242 – ha chiarito Gasparri – la discussione potr&#224 iniziare gi&#224 nei prossimi giorni. Noi siamo pronti. Ci trasferiamo al Senato e proseguiamo l&#236 il lavoro sulla riforma¿.

Gasparri ha parlato con i giornalisti anche della Rai. Affermano che ¿La Tv pubblica &#232 una realt&#224 nazionale, radicata su tutto il territorio nazionale, deve essere in grado di valorizzare tutte le sue sedi, non solo Milano, ma anche Bari e Palermo¿.

¿Spostare una rete al sud? Non &#232 una decisione che spetta a me, ma al Cda e al direttore generale della Rai. A suo tempo abbiamo criticato il trasferimento a Milano della direzione di RaiDue per motivi di metodo pi&#249 che di merito. In ogni caso non si tratta di un festival delle reti sul territorio ma di avere un piano ampio e organico che punti alla valorizzazione dei vari centri di produzione. Come si sa, ci sono gi&#224 quelli di Roma, Milano, Torino e Napoli ma ci sono altre attivit&#224 che possono essere sviluppate tranquillamente a Bari e a Palermo. Occorre – ha concluso Gasparri – un piano organico perch&#233 la Rai &#232 una realt&#224 nazionale ma deve essere dislocata e radicata su tutto il territorio nazionale¿.

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