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Federcomin: una legge quadro per rilanciare l¿Ict. Idc avverte: meno pirateria, più posti di lavoro

Italia



Presentato ieri a Roma dalla Federcomin il rapporto An@sin ¿Ict un mondo di competenze¿. Durante la conferenza, il presidente di Federcomin, Alberto Tripi, ha sostenuto la necessit&#224 di una ¿legge quadro per l”innovazione, strumento necessario per rilanciare il settore dell”Ict¿. Tripi ha affermato che ¿&#232 necessario che le istituzioni affermino la priorit&#224 dell”innovazione e della ricerca e contribuiscano a formulare indirizzi capaci di generare un nuovo impulso alla diffusione delle tecnologie nell”economia del Mezzogiorno e del Paese¿.

Il presidente di Federcomin ha poi auspicato la formulazione di un Piano di innovazione digitale che analizzi la domanda espressa dai cittadini, dalle imprese e dalla Pubblica amministrazione. ¿Federcomin – ha aggiunto Tripi – ha rilevato come la maggioranza delle realt&#224 imprenditoriali non abbia compreso appieno le potenzialit&#224 delle nuove offerte tecnologiche. Sono soprattutto le Piccole e medie imprese a non avere a disposizione gli strumenti adeguati¿. ¿Il tempo delle analisi sui ritardi dell”Italia &#232 finito – ha chiosato Tripi -, apriamo invece il secondo tempo dell”Ict, cercando, attraverso la formazione, di fare in modo che l¿Innovazione sia un processo vissuto con tutti i soggetti che hanno a cuore la modernit&#224 del Paese¿.

Obiettivo dell”indagine di An@sin (Associazione nazionale delle aziende dei servizi di informatica e telematica), i cui risultati saranno sottoposti a un continuo aggiornamento, &#232 aiutare le aziende a orientarsi nel complesso settore dell”Ict. ¿Il valore di un”impresa, forse il suo stesso valore patrimoniale – ha affermato il presidente dell¿An@sin Franco Patini, &#232 la somma dei valori delle competenze presenti nell”azienda. Nel villaggio globale, le competenze sono i nuovi strumenti e la conoscenza approfondita del settore pu&#242 essere utile – secondo Patini – per costruire percorsi formativi che soddisfino la domanda del mercato del lavoro¿.

Intanto, secondo i dati di una ricerca Idc, una riduzione della pirateria informatica entro il 2006 di 10 punti percentuali in Italia comporterebbe una crescita del settore dell¿Information Technology (IT) del 50% e la creazione di oltre 17.000 nuovi posti di lavoro.

Lo studio, che analizza l”impatto della pirateria dei software sull”economia di 57 paesi del mondo, pari al 98% del mercato IT mondiale, stima una crescita economica in Italia per 8,9 miliardi di euro, 17.742 nuovi posti di lavoro nel settore e un aumento del fatturato per l”industria locale IT di oltre 7,1 miliardi di euro. Entro il 2006 l”economia dell”Europa occidentale potrebbe crescere di 81,3 miliardi di euro e il gettito fiscale aumenterebbe di 20,1 miliardi di euro, con un netto miglioramento sull”occupazione, afferma lo studio, sempre riducendo del 10% il fenomeno della pirateria.

Il sito Federcomin-Anasin per il monitoraggio dell¿occupazione nell¿Ict

www.ict-job.it

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