Enel unico azionista di Wind

di |

Italia



Enel ha presentato oggi i risultati finanziari consolidati 2002 di Wind e ha ufficializzato l¿acquisizione della quota del 26,6% che Orange ¿ divisione mobile di France Telecom ¿ deteneva in Wind per 1,33 miliardi di euro in contanti. L¿ex monopolista italiano dell¿energia elettrica, ottiene dunque il controllo del 100% dell¿operatore mobile che, probabilmente, verr&#224 quotato in Borsa entro l¿estate.

L”operazione, si legge nel comunicato diffuso dal gruppo, ¿rappresenta un ulteriore passo nella strategia di Enel di considerare Wind come un investimento finanziario. La piena propriet&#224 dell¿operatore telefonico garantir&#224 a Enel il controllo del business e una maggiore flessibilit&#224 nella strategia finalizzata a massimizzare il futuro valore di Wind¿.

In base all¿accordo, Enel dovr&#224 anche riscattare un prestito di 173 milioni di euro concesso a Wind da France Telecom, per cui il montante complessivo dell¿operazione &#232 di circa 1,5 miliardi. La cessione rientra nel piano di ristrutturazione inaugurato dal colosso francese ¿ uno dei gruppi europei pi&#249 indebitati – alla fine dello scorso anno: il presidente Thierry Breton aveva indicato, gi&#224 dal 5 marzo, che le performance di Wind erano sotto ¿stretta osservazione¿ e che non si escludeva una cessione nel caso in cui l¿operatore italiano non avesse raggiunto i risultati previsti.

Il Gruppo francese sottolinea che ¿Enel liberer&#224 Orange da tutti gli obblighi finanziari e azionari di Wind¿. Il prezzo pagato da Enel comprende, infatti, la cancellazione della call option detenuta da France Telecom per incrementare la sua quota di partecipazione in Wind al 44% del capitale.

L¿accordo prevede inoltre un meccanismo di rimborso parziale a favore di France Telecom nel caso in cui, entro dicembre 2004, Enel venda azioni di Wind incassando un prezzo maggiore rispetto al valore attribuito alla societ&#224 sulla base dell¿importo pagato a France Telecom per rilevare la sua quota.

Per quanto riguarda i risultati finanziari, l¿operatore telefonico ha chiuso il 2002 con un risultato netto consolidato negativo per 900 milioni di euro, in linea, comunque, con le aspettative di inizio anno. L¿anno precedente si era chiuso con una perdita di 782 milioni, ma, si legge nel comunicato, rispetto al 2001 &#232 cambiato il perimetro della societ&#224. ¿A parit&#224 di perimetro di consolidamento (considerando Infostrada consolidata in Wind per l¿intero arco del 2001)¿la crescita &#232 di circa il 13%, corrispondente a circa tre volte la crescita del mercato. I ricavi netti da servizi di telecomunicazioni salgono a 3.644 milioni di euro, con una crescita di oltre il 14% a parit&#224 di perimetro di consolidamento rispetto al 2001. L¿ebitda consolidato per l¿esercizio 2002 raggiunge i 614 milioni di euro, rispetto ai 18 milioni di euro dell¿esercizio precedente proforma, con un¿incidenza del 16,8% sui ricavi da servizi¿.

Nel corso del 2002 Wind ha sostenuto investimenti per 2.068 milioni di euro (rispetto ai 2.054 milioni di euro del 2001) finalizzati all¿implementazione delle reti fissa e mobile e alla realizzazione di nuovi servizi e contenuti per le varie piattaforme. Il flusso di cassa da gestione corrente &#232 positivo per 300 milioni di euro, rispetto ad un valore negativo per circa 200 milioni di euro nel 2001.

Il numero dei clienti ha raggiunto i 28,5 milioni, di cui 8,7 milioni nel mobile ¿ raggiungendo una quota di mercato del 46% – 7,4 nel fisso e 12,4 per Internet. I ricavi derivanti dalla telefonia mobile aumentano del 30%, grazie soprattutto ai ricavi da servizi dati – incrementati quasi del 70% rispetto al 2001 ¿ e che hanno avuto un¿incidenza sui ricavi pari al 12% (9% nel 2001).

L”indebitamento finanziario netto consolidato di Wind, a fine 2002, &#232 pari a 6.910 milioni di euro (nel 2001 erano 5.642 milioni) di cui 5.975 milioni di euro riguardano l”indebitamento finanziario netto verso terzi, 289 milioni di euro sono costituiti soprattutto dal debito per la parte differita del costo della licenza UMTS e 646 milioni di euro sono relativi a prestiti subordinati dagli azionisti.

Per quanto riguarda l¿anno in corso, l”operatore telefonico vede buone prospettive e punta a raggiungere l”indipendenza finanziaria entro la fine del 2004.