Vivendi Universal: Barry Diller molla il Gruppo. E si lancia nell´avventura di Expedia

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Dimissioni a sorpresa di Barry Diller dalla presidenza di Vivendi Universal Entertainment (VUE), la filiale che raggruppa gli asset americani di Vivendi Universal. La notizia va ad accentuare le incertezze, che gi&#224 pesano sull”andamento della societ&#224 francese di media.

Barry Diller, presidente della divisione VU Entertainment (cinema, televisione via cavo e parchi divertimento) da dicembre era stato nominato anche co-presidente per tutte le attivit&#224 americane di entertainment del Gruppo, che comprendono anche la musica (Universal Music) e i videogiochi (VU Games). Il suo contratto scadeva il prossimo maggio.

In un breve e conciso comunicato, pubblicato a New York, Diller spiega
“¿Adesso che Vivendi Universal ha avviato un formale processo di riesame della gestione dei propri asset di intrattenimento, &#232 giusto che io mi tiri fuori dalla direzione” di VUE. E” chiaro che Diller si riferisce alle intenzioni del presidente di VU, Jean Ren&#233 Fourtou, di avviare una campagna di vendita degli asset no -core del Gruppo, che potrebbero comprendere anche VUE.

Diller rimarr&#224 nel Consiglio di VUE, perch&#233 azionista del Gruppo attraverso la sua societ&#224 USA Interactive. Diller controlla – direttamente e indirettamente – circa il 7% del capitale di VU.

Secondo il parere di alcuni analisti, le dimissioni di Diller si spiegherebbero alla luce dell”operazione di fusione tra USA Interactive e Expedia, Ticketmaster e Hotels.com, progetto da diversi miliardi di dollari. Convinzione fondata, visto che all”indomani delle dimissioni, Diller ha comunicato di aver trovato un accordo con Expedia per rilevare le quote che ancora non possiede nel capitale del sito. L”accordo prevedrebbe uno scambio di azioni per un valore di 3,3 miliardi di dollari. USA Interactive controlla il 94,9% dei voti, del Cda di Expedia, con una quota del 64,6%. E detiene il 67,6% del sito Ticketmaster e il 68,3% di Hotels.com

Ma le dimissioni potrebbero anche nascondere la volont&#224 dell”uomo di non trovarsi in una situazione di “conflitto di interessi”, se VU decidesse di mettere in vendita tutto o parte del package di VUE. Visto che lui non ha mai nascosto la volont&#224 di rilevare queste azioni.

Pare anche che, recentemente, i rapporti tra il presidente Fourtou e Diller si erano fatti molto tesi. E riguardavano le clausole dell”accordo stipulato a suo tempo, dall”ex presidente di VU, Jean-Marie Messier, e Diller.

L”accordo prevedeva, infatti, che VU pagasse due miliardi di dollari di debiti fiscali di USA Networks, in caso di cessione anticipata di VUE. Clausola non condivisa da Fourtou.

In un primo tempo, il presidente di VU, riconoscendo la sua inesperienza nel settore, aveva nominato co-poresidente Diller, condividendo il suo progetto di creare “un Gruppo di entertainment forte sul mercato mondiale”. Ma non aveva escluso anche altre alternative, per la politica strategica di VU. Come quella di vendere VUE all”investitore americano Marvin Davis, vecchio rivale di Diller, per 20 miliardi di euro, o di aprire il capitale dell”asset a partner esterni, o ancora di quotare in Borsa la divisione. A VU &#232 giunta anche l”offerta di Summer Reditone, presidente di Viacom.

VU al momento sta valutando, infatti, l”opportunit&#224 di vendere nuovi asset, per tenere fede all”obiettivo di 7 miliardi di euro di cessioni e portare il suo indebitamento a meno di 11 miliardi di euro per il 2003. All”inizio di marzo il Gruppo ha pubblicato i propri dati di bilancio 2002, registrando una perdita di 23 miliardi di euro, con pi&#249 12 miliardi di debiti. E adesso &#232 impegnata in una politica di cessioni per sanare le proprie finanze esangui. Tra le controllate che potrebbero essere vendute c”&#232 VU Games (VUG), stimata in circa 1 miliardo di euro.