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Accessibilità del Web: le regole per non sbagliare

Italia



Nel corso della campagna lanciata da Puntoit e Key4biz.it a sostegno della proposta Campa-Palmieri per la piena accessibilit&#224 dei siti internet della Pubblica Amministrazione e dei siti di pubblica utilit&#224 in molti ci hanno chiesto maggiori dettagli sul concetto di accessibilit&#224 dei siti in rapporto alle disabilit&#224.
Per questa ragione abbiamo chiesto uno specifico contributo a Roberto Scano, coordinatore per Europa Medio Oriente ed Africa dell¡”IWA (International Webmaster Association) e rappresentante dalle stesse associazioni nelConsorzio W3C, per spiegarci nel modo pi&#249 semplice il concetto di accessibilit&#224 dei siti internet.


Accessibilit&#224 per cosa?
di Roberto Scano

Negli ultimi tempi si&#232 registrata una crescente attenzione di opinione pubblica ed un ampio risalto negli organi di stampa nei confronti del tema dell”accessibilit&#224 del Web. A ci&#242 ha anche contribuito l”iniziativa dell”Anno Europeo del Disabile e le stesse caratteristiche di sviluppo e di utilizzo delle tecnologie info-telematiche che si sono dimostrate un sistema di comunicazione efficace per la completa integrazione dei cittadini con disabilit&#224.
E questa&#232 anche una delle ragioni per le quali l”Italia, proprio grazie alla proposta di legge Campa-Palmieri, pu&#242 di fatto diventare un esempio per l”intera Europa.

Accessibilit&#224 del Web: se ne parla dal 1995..
Innanzitutto appare utile precisare che il tema dell”accessibilit&#224 dei contenuti del World Wide Web, ovvero ci&#242 che solitamente indichiamo con il termine generico di internet, non&#232 una novit&#224 degli ultimi anni. Nel Web esistono degli standard “de facto” definiti dal Consorzio internazionale W3C, consorzio mondiale costituito da Tim Barnes Lee (da tutti indicato come il padre di internet) nell”ottobre del 1994 presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology) in collaborazione con il CERN (organizzazione europea per la ricerca nucleare). E cos&#236, i linguaggi come HTML, XHTML, i fogli di stile sono nati da questa organizzazione che di fatto ha sviluppato linguaggi standard, internazionalmente accettati e condivisi, per consentire la comunicazione web a livello globale. L”ambizioso progetto del W3C era ed&#232 tutt”oggi quello di portare il World Wide Web al punto di espressione delle sue massime potenzialit&#224, definendo protocolli comuni con la finalit&#224 di assicurarne e promuoverne l”evoluzione, garantendo l”interoperabilit&#224 tra diversi sistemi.
Tra i progetti del W3C&#232 presente il progetto WAI – Web Accessibility Initiative (http://www.w3.org/WAI ) che ha come scopo la diffusione di un World Wide Web accessibile a chiunque con qualsiasi tecnologia di navigazione. Negli ultimi anni anche l”Unione Europea ha riconosciuto questo standard “de facto” ed ha invitato gli Stati membri all”adeguamento dei siti internet delle pubbliche amministrazioni e di pubblica utilit&#224.

I quattro punti per l”accessibilit&#224 del web
E” bene precisare che il progetto WAI, indicato come standard ¡°de facto¡&#177 dall”Unione Europea,&#232 un progetto formato da tre Raccomandazioni e da una Proposta di Raccomandazione in fase di approvazione:

a) Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) per la creazione di siti web accessibili che includono documenti, anche multimediali, e/o servizi realizzati con tecnologie e standards definiti dal Consorzio internazionale W3C;
b) User Agent Accessibility Guidelines (UAAG) per la creazione di applicazioni atte a percepire ed interagire con i documenti per il web;
c) Authoring Tool Accessibilty Guidelines (ATAG) per la creazione di applicazioni accessibili per la produzione di documenti per il web e di siti web che siano accessibili;
d) XML Accessibility Guidelines (XAG) per lo sviluppo di applicazioni accessibili che utilizzano il linguaggio XML.

Questi quattro punti sono tra l”altro contenuti nel disegno di legge Campa-Palmieri, che di fatto l”unico progetto di legge che attualmente recepisce completamente il progetto WAI.
Difatti, l”Unione Europea e le stesse pubblicazioni ufficiali italiane confondono la prima raccomandazione relativa ai contenuti del web (WCAG) con il progetto globale e questo di fatto non porta alla piena accessibilit&#224. Se l”utente con disabilit&#224 non possiede un sistema di navigazione e fruibilit&#224 dei contenuti multimediali (user agent¡) accessibile non potr&#224 accedere ai contenuti delle pagine web. Per lo stesso motivo se i programmi utilizzati per lo sviluppo dei contenuti (Authoring Tools) non sono progettati seguendo le linee guida per l”accessibilit&#224 dei tool di sviluppo, l”utente con disabilit&#224 non potr&#224 partecipare alla creazione e sviluppo dei contenuti per il web, trovandosi di fatto in una condizione di esclusione da quel processo produttivo all”interno del quale il disabile pu&#242 fornire un proprio apporto.

Quando un sito&#232 considerato accessibile?
Questa&#232 la domanda che si pongono gli sviluppatori, ma anche i committenti che di fatto affidano lo sviluppo di un servizio senza avere delle indicazioni chiare su come valutare il lavoro svolto.
Avrete notato come spesso nei siti web si vedano esposti dei bollini attestanti il livello di accessibilit&#224 raggiunto: A (il livello minimo che i siti devono soddisfare), AA (AA il livello che dovrebbero raggiungere, infine AAA (il livello che si auspica venga raggiunto).
La valutazione dell”accessibilit&#224 di un sito web&#232 attuabile con un controllo punto per punto attraverso la checklistpredisposta dal W3C (http://www.w3.org/TR/WCAG10/full-checklist.html ).
Di fatto questi punti di controllo possono essere paragonati al controllo di un capitolato di gara. Ma come controllare questi punti? Esistono dei sistemi automatici di validazione?
Innanzi tutto&#232 necessario chiarire che non tutti i punti di controllo sono controllabili in modo automatizzato ma richiedono il controllo umano, sia per errori dei validatori che non valutano tutte le possibilit&#224 di controllo che per l”impossibilit&#224 degli stessi validatori di controllare la corretta applicazione di taluni punti di controllo.
Un esempio&#232 l”utilizzo del tag ALT per le immagini: di fatto&#232 obbligatorio inserire una descrizione alternativa per le immagini se queste hanno una funzionalit&#224 necessaria all”uso della pagina e molte volte capita che gli utenti inseriscono come testo ALT il nome dell”immagine, rendendone incomprensibile la lettura ad esempio da parte di programmi di ausilio per non vedenti.
Per valutare quindi l”accessibilit&#224 di una pagina web,&#232 importante valutare due punti fondamentali: il codice e l”accessibilit&#224 reale.
La prima valutazione&#232 attuabile utilizzando tre strumenti:
– validatore del codice di pagina (HTML Validator)
– validatore del foglio di stile (CSS Validator)
– validatore dell”accessibilit&#224 (Accessibility Validator)
I primi due validatori sono disponibili direttamente dalla home page del Consorzio internazionale W3C (www.w3.org ) mentre lo stesso W3C ha scelto di non rendere disponibile un validatore per l”accessibilit&#224 con assegnazione automatizzata di un bollino in quanto, come si diceva prima, &#232 necessaria anche una validazione di tipo umano.
Per quanto riguarda invece la validazione dell”accessibilit&#224 reale, non esiste miglior sistema che simulare la navigazione utilizzata da utenti con disabilit&#224: ad esempio, per emulare la navigazione di un utente ipovedente,&#232 consigliabile ingrandire i caratteri dal browser al 150-200% per vedere se la vostra pagina mantiene una forma leggibile. Se vogliamo ad esempio valutare cosa viene “letto” da un programma di ausilio per non vedenti, possiamo visualizzare la versione solo testo del nostro sito web utilizzando un programma come Lynx (http://www.delorie.com/web/lynxview.html ) oppure utilizzando la visualizzazione in emulazione testo prevista da alcuni browser (ad esempio Opera 7.x).
Un esempio pratico di inaffidabilit&#224 dei validatori automatici sta proprio nell”utilizzo dei fogli di stile (CSS). Il checkpoint 3.4 delle WCAG, nelle relative techniques parla chiaro: utilizzare le dimensioni di caratteri in “em”. Tale impostazione consente agli utenti ipovedenti di ridimensionare i caratteri senza problemi: i validatori di codice e di accessibilit&#224 non effettuano questo controllo che va fatto manualmente e che, se il foglio di stile non supera tale punto di controllo, portano il sito a livello di singola A.

A questo punto quindi, il miglior sistema di valutazione dell”accessibilit&#224 &#232 quello di tipo manuale: stampando quindi la checklist e controllando punto per puntoè possibile comprendere se il sito analizzato supera la validazione o meno, ricordando che la validazione di una pagina non implica che tutto il sito superi la validazione.

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