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Bertelsmann rafforza il suo potere su RTL. Ma si esasperano gli equilibri di vertice

Europa



L¿attuale presidente di RTL Germania, l¿austriaco Gerhard Zeiler, &#232 stato nominato alla testa del Gruppo europeo di media RTL Group, rimpiazzando Didier Bellens, chiamato a prendere le redini dell¿operatore di telecomunicazioni Belgacom.
Nominando Gerhard Zeiler, il gigante tedesco dei media Bertelsmann ha rafforzato il suo ruolo di leader nella Tv europea. Ma adesso corre il rischio di esasperare i rapporti, gi&#224 tesi, con il suo partner Albert Fr&#232re.

Molti erano rimasti sorpresi di fronte alla decisone di Bellens di lasciare RTL Group, per Belgacom, societ&#224 meno nota e prestigiosa.
Alcuni osservatori avevano attribuito la decisione alle frizioni tra Bellens e il principale azionista di RTL Group, Bertelsmann (90,2%).
Bellens sarebbe infatti, stato isolato in Consiglio d¿Amministrazione, e per questo costretto a lasciare la presidenza.
Bertelsmann, del resto, non aveva mai fatto mistero della sua intenzione di sostituire Bellens con uno dei suoi uomini.
In un primo tempo, il favorito sembrava essere Rolf Schmidt-Holtz, attuale presidente di BMG, la divisione di musica di Bertelsmann.
Schmidt-Holtz &#232 considerato come uno dei pi&#249 vicini ai Mohn, la famiglia a capo di Bertelsmann. Ma ha declinato la proposta, preferendo continuare a dedicarsi al riassestamento di BMG.

L¿uscita di Bellens rischia adesso di compromettere l¿influenza del finanziere belga Albert Fr&#232re in seno a Bertelsmann.
Dietro i cambi al vertice di RTL Group si nascondono, infatti, complesse e delicate relazioni tra Bertelsmann e la holding finanziaria di Albert Fr&#232re, Groupe Bruxelles Lambert (GBL).
Secondo il presidente di Bertelsmann, Gunter Thielen, i rapporti sono molto ¿amichevoli¿, ma molti sanno che si sono deteriorati dopo che i Mohn, lo scorso anno, hanno preso il controllo di Bertelsmann.

In base ad accordi precedentemente presi, GBL ha la possibilit&#224 di piazzare in Borsa il suo 25,1% a partire dal 2005.
E pare che Albert Fr&#232re sia proprio deciso a introdurre la sua quota in Borsa entro i due anni. Ma la famiglia Mohn, che ha rimosso Thomas Middelhoff lo scorso anno proprio perch&#233 aveva la stessa idea, non vede bene questo progetto.
Ha gi&#224 fatto sapere che non ceder&#224 una sola delle sue azioni, e questo rende la quota di Fr&#232re poco interessante per il mercato finanziario.
Questo potrebbe costringere Albert Fr&#232re a rivendere il suo 25,1% ai Mohn che recupererebbero così i pieni poteri all¿interno del Gruppo.

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