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Italia 23° nell¿Information Society Index. Anticipiamo i dati della ricerca

Italia



L”Italia e l”Europa sono in ritardo rispetto agli Usa sul fronte dell”ICT, settore da cui dipende il 48% dell”aumento di produttivit&#224 dell¿America contro il 36% di quella europea. Lo rileva ¿Italia Ict¿, una ricerca sull”Information Society Index che sar&#224 presentata a Roma a Palazzo Marini – presso la Camera dei Deputati – gioved&#236 6 marzo. Un incontro di alto livello, che vedr&#224 la partecipazione di esponenti del governo italiano, del mondo delle imprese, del commercio e della ricerca scientifica: Lucio Stanca, ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie; Pierferdinando Casini, presidente della Camera dei Deputati; Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni; Luigi Caruso, presidente e a.d. Enterprise Ericsson; Elio Catania, presidente e a.d. IBM Italia; Umberto Paolucci, presidente Microsoft Italia e vicepresidente Microsoft Corporation; Riccardo Ruggiero, a.d. Telecom Italia; Agostino Sacc&#224, direttore generale Rai; Antonio Emmanueli, presidente Smau.

L¿evento rappresenta l¿occasione ideale per richiamare con forza l¿attenzione delle istituzioni, delle imprese e degli operatori del settore, sulla necessit&#224 di mettere in atto una politica industriale e comportamenti adeguati per aprire una nuova stagione della societ&#224 digitale che si incentri sulla ricerca e sull¿innovazione.
Secondo l”indagine che sar&#224 presentata gioved&#236, e di cui siamo in grado di dare alcune anticipazioni, l”Information Society Index pone l”Italia solo al 23 posto, su un totale di 55 paesi presi in considerazione. Quel che &#232 peggio – continua la ricerca – &#232 che la esclude dalle prime posizioni nelle quattro aree prese in esame: pc, informazione, internet e sociale.

Dallo studio emerge un¿Italia divisa: da una parte il Nord, dove &#232 concentrato il 49,8% della banda larga, e dall”altra il Centro-Sud. Nelle regioni centrali la percentuale di presenza della fibra ottica scende infatti al 25%, a fronte del 25,2% del Sud e delle Isole. A questo si aggiunge che solo il 30,6% delle aziende usa connessioni a banda larga, con una netta prevalenza della tecnologia xDSL (22%).
I segnali di recupero del Sud non sono sufficienti a colmare il divario che lo separa dal resto del Paese ¿ continua la ricerca -, un ritardo presente sia sul fronte delle imprese, con ritmi di sviluppo pi&#249 lenti rispetto a quelli dei principali paesi europei, sia nel mondo consumer. Anche nel caso di un”infrastruttura importante come la rete a banda larga, esiste uno squilibrio a svantaggio del Mezzogiorno.
Per quanto riguarda il mercato italiano dell”Ict nel complesso, dopo il + 1% registrato nel 2002, quest”anno non si prevede un”inversione di tendenza per poi ripartire in modo pi&#249 promettente nel 2004, dove si prevede un + 4,5%.

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