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Presto la Tv potrebbe fare il suo ingresso a scuola

Italia


Psicologi ed educatori starebbero pensando ad un programma per portare la Tv a scuola, già dalle elementari. Si ritiene, infatti, che è in quell’età che risulta maggiore la necessità che ai bambini venga insegnato a guardare la televisione.

Il Ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, pensa a portare la televisione nei Licei italiani, per insegnare ai giovani i nuovi linguaggi e i nuovi codici di comunicazione. Intanto, però, la realtà chiede maggiori programmi per i più piccoli nei palinsesti.
Sulle reti Rai, Mediaset e La7 ogni giorno vanno in onda oltre 160 ore di programmi, ma meno del 10% è dedicata ai bambini.
Questo nonostante in Italia ci siano oltre 5 milioni di bambini tra i 6 e i 14 anni, che passano mediamente tra le tre e le quattro ore al giorno davanti al teleschermo, il più delle volte vedendo programmi per grandi.

Eta Meta Research ha condotto un¿indagine su circa 200 fra psicologi, educatori e pedagogisti italiani sul consumo televisivo da parte dei bambini e sul rapporto tra scuola e piccolo schermo.
Dai dati emerge che alcuni esperti sosterrebbero la possibilità che alcuni programmi Tv possano servire da ausilio per moltissime materie, dalla letteratura alla storia, dalla geografia a scienza e biologia.

Il 93% degli psicologi e educatori intervistati ritiene che bisognerebbe pensare a dei veri e propri corsi per spiegare i linguaggi che usa e la differenza tra ciò che si vede sulla Tv e la vita reale.
Ecco allora che ben il 61% degli esperti vede positivamente un ingresso della Tv tra le discipline di insegnamento, già dalle elementari, quando i bambini sono più vulnerabili.

Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello Sviluppo alla Sapienza di Roma ritiene che ¿¿In realtà in molte scuole, e parlo di elementari e medie, la televisione è già entrata in classe (¿) Ciò richiede però una grande preparazione da parte degli insegnanti, perché la televisione non deve diventare un supplente, cui affidarsi per faticare meno, ma uno strumento essenziale per la crescita dei giovani, per approfondire e per interessarli a ciò che studiano¿.

Comunque il piccolo schermo potrebbe trasformarsi in strumento didattico utile: per ¿ridestare l’interesse dei ragazzi, accompagnando le spiegazioni con immagini¿ (35%), per ¿poter sviluppare degli approfondimenti¿ (20%) e in alcuni casi anche per ¿far appassionare a materie magari non troppo avvincenti¿ (19%).  

Se si guarda ai programmi d’oggi, nello specifico, per l’insegnamento della storia, i personaggi e le trasmissioni più adatte sarebbero Alessandro Cecchi Paone (31%) che con ¿La Macchina del tempo¿ ha rilanciato i documentari storici, e Alberto Angela (27%), con le sue trasmissioni come ¿Passaggio a Nord Ovest¿ e ¿Ulisse¿.  Per le scienze nessun dubbio: quasi unanimità di consensi per Piero Angela (58%), anche se per educazione sanitaria e biologia potrebbe intervenire Michele Mirabella (26%), conduttore di ¿Elisir¿ su Rai Tre, mentre per geografia e storia dell’arte italiana l’assistente televisiva ideale sarebbe Tessa Gelisio (49%), conduttrice di ¿Italia¿ , seguita da Licia Colò (33%). Su educazione civica il nome che ricorre di più è quello di Piero Marrazzo (53%), con ¿Mi manda Rai Tre¿. Infine, come assistente dell’insegnante di religione si dividono il primato il cardinal Ersilio Tonini e Don Mazzi (41% e 36%).

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