Ciao Albertone

di Raffaella Natale |

Italia


Il mondo del cinema e dello spettacolo italiano è in lutto. E¿ morto Alberto Sordi che con la sua ironia e attraverso i suoi film ci ha dato uno spaccato della vita del nostro paese.
Una realtà romanesco-italica, fatta di tanti problemi, di tante debolezze, ma anche di tante grasse risate.
Sordi ha contribuito a fare la storia del nostro cinema. Aveva 83 anni ed era nato il 15 giugno del 1920 a Roma.
l’attore è morto questa notte nella sua villa di piazza Numa Pompilio, a Roma. Vicino a lui, ad assisterlo, la sorella Amelia.
La morte sarebbe stata conseguenza della grave malattia che lo aveva colpito negli ultimi sei mesi.

Sordi era figlio di un direttore d’orchestra e si è dedicato sin da ragazzo al mondo dello spettacolo: fantasista, comparsa in alcuni film, imitatore da avanspettacolo, boy di rivista, doppiatore.
Nel 1942 ha la sua prima parte importante nel film ¿I tre aquilotti¿, di Mario Mattoli, a fianco di Leonardo Cortese.
Continua anche durante i difficili anni della guerra, anche se con poca soddisfazione.
Nel 1947 comincia la sua avventura alla radio, suscitando grande successo con i suoi personaggi più amati dal pubblico degli ascoltatori, come Signor Dice, Mario Pio, Compagnuccio della parrocchietta  e Conte Claro.

E¿ però accolto freddamente dalla critica e dal pubblico, con il suo primo film da protagonista, ¿Mamma mia, che impressione!¿.
Nello stesso anno, però, Fellini – che lo conosceva da tempo e ne aveva intuito le straordinarie potenzialità -, lo sceglie per la parte del gaglioffo divo di fotoromanzi de ¿Lo sceicco bianco¿.
Nel 1953 escono due grandi film destinati a dar una svolta alla sua carriera: ¿I vitelloni¿ di Fellini e ¿ Un giorno in pretura¿ di Steno, il personaggio Moriconi Fernando, detto l”americano”, contribuisce a dare una sterzata decisiva nel cinema italiano di costume.
Dal 1954, inoltre, Rodolfo Sonego diventa il suo sceneggiatore di fiducia: un sodalizio di incredibile affiatamento, che continua a funzionare negli oltre 100 film segnati dalla presenza di Albertone, fino a oggi capofila (insieme a Gassmann e prima di Tognazzi e Manfredi) dei cosiddetti Mostri della commedia all’italiana.
Un genere che arriva al massimo del suo successo nella metà degli anni ’60, portando in scena un repertorio di eroi piccolo-borghesi di significativa negatività, delle caricature, però, d’inimitabile forza satirica.

Sordi firma, col suo travolgente carisma fisiognomico, quasi tutti gli esiti più graffianti e grotteschi di quella stagione: da ¿La Grande guerra¿ (1959) a ¿Tutti a casa¿ (1960), da ¿Il vigile¿ (1960) a ¿Una vita difficile¿ (1961), da ¿Mafioso¿ (1962) a ¿I complessi¿ (1965), da ¿Detenuto in attesa di giudizio¿ (1971) a ¿Lo scopone scientifico¿ (1972).

E¿ iniziata così la sua trionfale carriera, segnata da una serie di riconoscimenti nazionali e internazionali.
Nella ¿Storia di un italiano¿, realizzato da Sordi per la Rai a partire dal 1980, il collage di sequenze tratte dai film da lui interpretati, Sordi ricostituisce un’ideale storia dei valori e dei costumi dell’italiano medio dall’inizio del Novecento ad oggi.

Altri film: -1954 Il seduttore. -1956 Mi permette babbo! -1957 Il conte Max. -1959 I magliari; Brevi amori a Palma di Maiorca. -1960 Gastone. -1961 Il giudizio universale. -1968 Il medico della mutua. -1969 Nell’anno del Signore. -1973 Polvere di stelle. -1977 Un borghese piccolo piccolo. -1978 Dove vai in vacanza? -1981 Il marnchese del Grillo. -1984 Il tassinaro; Tutti dentro. -1986 Troppo forte.

E pensare che da ragazzo voleva fare l’antiquario. Come lui stesso dice visitando a Firenze la Biennale Internazionale dell’Antiquariato.

l’eredità del grande Albertone dovrebbe andare alla sua Fondazione, perlomeno questo è quello che Sordi ha dichiarato a Bruno Vespa, nel dicembre del 2001 durante una puntata di ¿Porta a Porta¿ a lui dedicata, dal titolo ”Storia di un Italiano”.
Sordi nell’occasione ha raccontato dei suoi esordi a Milano, di quando un’insegnante di recitazione gli dice che non sarebbe mai diventato un bravo attore. E per la prima volta confessa di rimpiangere ¿¿di non avere mai ricevuto un Oscar. Ma avrebbero dovuto candidarmi dall’Italia…¿.

Davanti casa di Sordi stanno, intanto, arrivando alla spicciolata i romani, per dare l’ultimo omaggio ad Alberto Sordi, il ¿loro¿ grande attore.
Quasi tutti portano con sé mazzi di fiori, rigorosamente gialli e rossi.

Nella villa sono arrivati poco prima delle 11 il sindaco Walter Veltroni e il regista Ettore Scola, preceduti dal regista Pietro Garinei.
Dalle 17,30 in poi l’aula Giulio Cesare, che finora aveva ospitato la camera ardente solo di sindaci come Petroselli e Argan, verrà aperta a quanti vorranno salutare Sordi.

La camera ardente rimarrà aperta tutta la notte e tutto domani.
I funerali saranno celebrati nella Basilica di San Giovanni, giovedì alle 10, e non a Piazza del Popolo, nella chiesa degli Artisti, come era stato detto in un primo momento.
Lo spostamento della cerimonia è stato deciso dal Campidoglio.

”¿Alberto Sordi ci ha aiutato a capire l’Italia dal dopoguerra ad oggi facendoci sorridere. Con Sordi scompare una delle star mondiali del nostro cinema ma soprattutto un grande italiano¿. Così il ministro per i Beni e le Attività culturali Giuliano Urbani ricorda il grande attore scomparso.
”I suoi personaggi sono un affresco dei pregi e dei difetti del nostro popolo (¿) Accanto alla grandezza artistica di Sordi mi piace ricordare il suo sorriso semplice ed entusiasta, simbolo di un Paese che dopo aver conosciuto momenti tragici si è conquistato la democrazia, il boom economico e il desiderio di sognare¿.
¿Nei prossimi giorni –
conclude il ministro – saranno rese note le iniziative con le quali il Ministero per i Beni e le attività culturali tributerà il giusto ricordo a chi ha dato tanto al cinema italiano¿.

¿¿Un grande dolore, per la città e per tutto il Paese¿. E’ il commosso commento del sindaco di Roma Walter Veltroni alla notizia della morte di Alberto Sordi.
Anche il presidente della Provincia di Roma, Silvano Moffa, ricorda l’attore, ¿¿Con Sordi se ne va uno degli interpreti più straordinari del cinema italiano. La sua umanità, il suo spirito, una comicità propria di una scuola tutta italiana, lo pongono tra i grandi interpreti del Novecento. Di Roma, Sordi è stato ambasciatore nel mondo di scanzonata romanità e Roma lo ha amato profondamente¿. Aggiungendo ¿¿Intere generazioni hanno riso con lui e ne hanno apprezzato le doti di simpatia e di geniale ironia. Il suo volto resterà scolpito per sempre nella storia del cinema italiano come quelli di Totò, Gassman e Mastroianni¿.

¿¿Un personaggio immortale, che rimarrà nei nostri cuori per sempre¿. Sofia Loren ricorda così Alberto Sordi. ¿¿Ero molto amica di Alberto nonostante non abbiamo mai fatto un film insieme a parte uno all’inizio di carriera intitolato ¿Due notti con Cleopatra¿ del 1954 (di Mario Mattoli) che resta per me un carissimo ricordo. Alberto mi aiutò moltissimo, era un film comico e allegro, lui è stato veramente un grande maestro. Poi abbiamo sempre parlato di fare qualcosa insieme ma non ci siamo mai riusciti. Purtroppo per me, perché ci tenevo tanto a lavorare con Alberto¿.