Rai Smart, Cdl tra soluzioni e fratture. Possibile mozione di sfiducia An-Udc

di Raffaella Natale |

Italia


Potrebbe slittare la riunione della Commissione di vigilanza Rai, fissata per domani, che dovrebbe votare sulla fiducia al Consiglio d’Amministrazione dell’emittente pubblica.
Il vice premier Gianfranco Fini, proprio ieri ha reclamato che sarebbe un atto dovuto da parte dei consiglieri asserragliati in viale Mazzini, di dimettersi prima della riunione.
Ormai la questione si fa sempre più calda e almeno su un punto maggioranza e opposizione sembrano essere d’accordo, il Cda smart deve andare a casa.
Non è piaciuta la decisione del Presidente Rai Antonio Baldassarre e dell’unico consigliere rimasto Ettore Albertoni sullo spostamento della direzione generale di Rai 2 a Milano.
E anche se è vero che la devolution di alcuni uffici della Tv di Stato è prevista dal programma della Cdl, è altrettanto vero che non sembra corretto, né tanto meno democratico, che una decisone di tale importanza sia adottata da un consiglio dimezzato.
All’interno della stessa maggioranza, comunque, le posizioni non sono unanimi.
Mentre il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini vorrebbe le dimissioni, il presidente del Senato, Marcello Pera, sarebbe propenso per un reintegro del Consiglio, almeno fino all’approvazione del ddl Gasparri, che riforma il sistema radiotelevisivo e introduce nuovi criteri di nomina dei vertici Rai.

Intanto dai capigruppo dell’Ulivo al Parlamento è arrivata una lettera ai presidenti di Camera e Senato, in cui si chiede che sia promosso con urgenza un dibattito sulla decisione del Cda Rai di trasferire alcuni uffici Rai a Milano. Una decisione, scrivono i presidenti dei gruppi parlamentari del centrosinistra, ¿del tutto inaccettabile¿.
”Non riusciamo a trovare – scrivono ancora – alcuna ragione di merito per questa decisione (¿) Siamo di fronte a un fatto sconcertante che conferma la confusione e l’inadeguatezza di un Consiglio di Amministrazione ormai solo apparente, che sta distruggendo giorno per giorno il patrimonio e l’unitarietà di una delle principali aziende pubbliche italiane¿.
¿¿Consideriamo la funzione di quello organismo Rai assolutamente esaurita e la invitiamo
¿ hanno concluso i capigruppo del centrosinistra rivolti ai presidenti delle Camere – a valutare l’opportunità di assumere, nell’ambito della sua responsabilità istituzionale, le decisioni possibili e conseguenti. Il trasferimento di una rete a Milano, inoltre, interferisce gravemente con la riforma del sistema televisivo, che è in corso in Parlamento. Chiediamo perciò di convocare una conferenza dei capigruppo al fine di fissare in tempi strettissimi un dibattito parlamentare sulla questione¿.

La maggioranza, dal suo canto, avrebbe chiesto al presidente della Commissione di vigilanza, il diessino Claudio Petruccioli, un rinvio di almeno 48 ore della riunione.
Nella Cdl, sarebbe il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta a raccogliere i pareri fra le diverse forze politiche del centrodestra per definire una mozione comune in vista della riunione della Commissione. Nel frattempo i termini per la presentazione delle mozione restano fissati per le ore 17.

Petruccioli ha già dichiarato che ¿¿sono tre mesi che il Cda della Rai ha raggiunto e superato il capolinea: Baldassarre e Albertoni hanno dimostrato una testardaggine record. Adesso che i due partiti di maggioranza hanno dichiarato la loro sfiducia dovrebbero lasciare per decenza¿. Petruccioli aggiunge che si batterà per evitare ¿manovre dilatorie¿ e definisce ¿vergognosa l’ipotesi di reintegro¿. Per Petruccioli si dovrà arrivare al voto in Commissione di Vigilanza entro domani ¿¿o, al più tardi, dopodomani¿.

Nel frattempo il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri avrebbe risposto al leader della Lega Umberto Bossi, che ha minacciato la crisi sulla vicenda Rai, asserendo che ¿¿Non penso e spero proprio che non ci sia crisi di governo. Penso che poi il buon senso debba prevalere¿.
¿¿Ci sono valutazioni che sono state espresse da esponenti del governo e dai partiti della coalizione. Bisognerà tenerne conto. Ovviamente, anche a partire dalle considerazioni che ha espresso l’on. Fini, e che credo debbano avere qualche attenzione e qualche conseguenza (¿) Ma, da qui alla crisi di governo ce ne corre…¿, commenta Gasparri.

Ma Bossi non sembra dello stesso parere e in una recente intervista, dopo l’ultimatum del leader di An, Gianfranco Fini, che ha chiesto le dimissioni del Cda Rai entro martedì, avrebbe dichiarato ¿¿Io so che si delegittima automaticamente il governo e si va alla crisi se una parte della maggioranza va in Commissione di Vigilanza a votare con i comunisti per mandare a casa il consiglio più democratico che la Rai abbia mai avuto¿.
Si attende adesso la cena di questa sera ad Arcore, in cui Bossi e il premier Silvio Berlusconi discuteranno, tra l’altro, della attuale situazione Rai.
Altro argomento importante sarà la scelta del candidato governatore per la Regione Friuli Venezia Giulia.

Il presidente Rai sembra, in ogni caso, convinto della propria scelta e non comprende la posizione assunta da An. Baldassarre dice che il governo era informato della delibera sul trasferimento di Rai 2 al Nord, ¿¿Abbiamo preinformato i vertici politici¿, dichiara, aggiungendo poi che in merito a questa procedura ”non c’è nessuna legge, è stato solo un atto di cortesia istituzionale¿.
Quanto alla commissione di Vigilanza, per Baldassarre ¿¿non ha alcun potere sulla struttura organizzativa della Rai¿.

Dello stesso avviso anche Ettore Albertoni che avrebbe commentato ¿¿Da vent’anni si parla di trasferire Rai 2 a Milano e noi abbiamo semplicemente deliberato questa decisione per cui non si torna indietro, anzi si va avanti con risolutezza perché è una scelta assolutamente necessaria sia per la rete che per lo sviluppo del servizio pubblico che deve sempre più essere legato al territorio, interpretarlo, raccontarlo¿.

Per questa sera alle ore 19, intanto, è attesa la riunione dell’esecutivo politico di An sulla vicenda Rai. La convocazione è stata decisa dal presidente Gianfranco Fini.
Mentre diventa sempre più probabile che in Commissione di Vigilanza, An presenti con l’Udc una mozione comune di sfiducia al Cda della Rai.
A confermare la notizia è il leader dell’Udc, Marco Follini.

Nel frattempo sono iniziate le scommesse sui futuri nomi del vertice della Tv di Stato. I nomi più sentiti sono quelli di Carlo Rossella ed Ernesto Mauri.
Il direttore di ”Panorama” resta in pole position come candidato alla presidenza mentre l’ex amministratore delegato di La7 è indicato da più parti come possibile direttore generale.

Ma per la presidenza circolano anche i nomi di Francesco Mengozzi, Piero Gnudi e Marcello Sorgi. Così come si è sentita come possibile una conferma nel futuro Cda di Ettore Albertoni, che verrebbe rinominato dopo le dimissioni.
Quanto ai possibili consiglieri vicini al centrosinistra i più papabili restano quelli di Marcello Del Bosco e Franco Iseppi.