Rai: parte la devolution, infuria la polemica. Storace incontra Pera e Casini

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La devolution tocca anche gli uffici Rai. E si apre un acceso dibattito. ¿Il Consiglio d”Amministrazione della Tv di Stato ha deciso il trasferimento a Milano degli uffici del direttore di Raidue e, con la dovuta gradualit&#224, di alcune strutture della programmazione, nelle forme organizzative, produttive e di coordinamento aziendale che saranno precisate, approfondite e rese operative¿. E¿ quanto si legge nel comunicato Rai diramato alla stampa, che rende note le decisioni del Cda di Viale Mazzini.

Pronta la reazione del governatore della regione Lazio, Francesco Storace, che ha dichiarato di pretendere le dimissioni del vertice Rai. Lo avrebbe scritto in una lettera indirizzata ai quadri dirigenti del proprio partito, AN, chiedendo la riunione urgente dell”esecutivo nazionale.
¿¿E¿ una situazione insopportabile ¿ commenta amaro Storace ¿ (¿) le conseguenze del cosiddetto decentramento sarebbero devastanti. La Rai &#232 per Roma quello che la Fiat &#232 per Torino (¿) su certe cose chi fa politica non pu&#242 scherzare¿.

Ma il presidente Rai Antonio Baldassarre giustifica cos&#236 la decisone ¿¿Il federalismo ora &#232 nella Costituzione, non in un regolamento ministeriale. E questo &#232 un adeguamento della struttura Rai al principio: &#232 cambiata la Costituzione e noi cambiamo anche la politica della Rai in proposito¿. L¿intenzione, aggiunge Baldassarre, non &#232 quella di ¿spaccare¿ l¿Italia, in fin dei conti, conclude, ¿¿Per tanti anni la Rai &#232 stata a Torino e non si &#232 spaccato niente…””.

Il direttore generale Rai, Agostino Sacc&#224, ha anche inviato una lettera al presidente della Regione Lazio Francesco Storace, al sindaco di Roma Valter Veltroni e al presidente della provincia Silvano Moffa per chiedere un incontro e discutere la questione.
Sacc&#224 scrive ¿¿La decisione del Cda di trasferire a Milano gli uffici del direttore di Raidue e, con la dovuta gradualit&#224 e senza alcuna incidenza sui dipendenti, alcune strutture di programmazione, non intacca il ruolo della Rai a Roma, ma prosegue e sviluppa quel processo di riorganizzazione aziendale imposto dalla necessit&#224 di espandere le attivit&#224 come prevede la bozza del piano industriale 2003-2005¿.

Dall¿ufficio stampa della Regione Lazio si apprende che il governatore Storace ha respinto al mittente la lettera del direttore generale di Sacc&#224.
¿¿E” una schifezza, se ne devono andare¿, ha commentato Storace senza mezzi termini.

Anche il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ritiene che ¿¿Effettivamente una decisione di questa delicatezza sarebbe stato meglio che la valutasse un Cda completo, con una composizione pi&#249 pluralista¿.

Non condivide, invece, questa polemica il Ministro per le Riforme Umberto Bossi, che sostiene ¿¿Questa &#232 la volont&#224 del Consiglio di Amministrazione della Rai¿. (¿) E” stata una scelta federalista e sar&#224 anche di gradimento popolare¿. Bossi commenta ancora ¿¿La cosa pi&#249 importante &#232 che due reti siano strappate ai politicanti e lasciate al territorio¿, sottolineando che ¿¿Rete Uno rester&#224 politicante, ma delle altre due una andr&#224 al Nord ed una al Sud¿.

Dall¿opposizione arriva il commento del sindaco di Roma Walter Veltroni, alla delibera Rai.
¿¿La disponibilit&#224 e lo spirito di collaborazione che abbiamo dimostrato verso la Rai viene meno in considerazione della decisione ¿ che contraddice tutti gli impegni solennemente presi. Ci dispiace ma &#232 cos&#236¿.

Intanto gi&#224 questa mattina Francesco Storace ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Senato Marcello Pera e con il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, per discutere la questione.