Passa alla Camera il ddl che esenta le Tv locali dalla par condicio

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La Camera ha approvato, ieri, il disegno di legge che reca ¿disposizioni per l”attuazione del principio del pluralismo nella programmazione delle emittenti radiofoniche e televisive locali¿.
Commentando il voto dei deputati il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, ha dichiarato ai giornalisti che il ddl &#232 stato approvato ¿a larga maggioranza, con il 95% dei voti (solo Prc ha votato contro)¿ e ha detto che ¿¿questa riforma della par condicio per le Tv locali, approvata dalla Camera e che ora passer&#224 al Senato, permetter&#224 di aprire degli spazi di informazione sulle emittenti locali e questo dar&#224 un contributo ad una maggiore trasparenza del dibattito politico¿.

Per Gasparri, inoltre, il voto indica un grosso cambiamento, per snellire l¿organizzazione e consentire di fare informazione politica anche nei periodi elettorali sulle radio e Tv locali che ¿¿fino ad oggi, spesso, a causa della normativa vigente troppo complessa e farraginosa, hanno rinunciato a fare informazione, con danno soprattutto per quei candidati di collegi di provincia, per i candidati a sindaco in tanti comuni, che non hanno accesso ai grandi spazi dell”informazione nazionale riservati ai leader di partito¿.

Il disegno di legge affida alle organizzazioni pi&#249 rappresentative delle emittenti locali il compito di predisporre un codice di autoregolamentazione con quei criteri che consentiranno alle forze politiche parit&#224 di accesso nei media locali. Il codice dovr&#224 avere il parere sia della Federazione della Stampa che dell”Ordine dei giornalisti, oltre che delle commissioni parlamentari.

Sar&#224 deliberato dall”Autorit&#224 per le comunicazioni ed emanato dal ministro. Le sanzioni variano da mille a 20 mila euro. La par condicio resta invece in vigore per le emittenti di nazionali di televendita e per quelle reti regionali che le concessionarie nazionali (Mediaset o La 7) dovessero aprire, dal momento che i notiziari regionali della Rai vi si devono attenere.
L”auspicio di tutti &#232 che le nuove norme possano entrare in vigore per le prossime elezioni amministrative.

Domenico Falco, vicepresidente nazionale dell”Ordine dei giornalisti, ha dichiarato ¿¿il provvedimento legislativo (¿) &#232 un punto di arrivo fondamentale per ridare slancio all”editoria televisiva locale¿.
¿¿Inoltre nella legge – sottolinea soddisfatto Falco – &#232 stata ribadita la centralit&#224 dell”Ordine nazionale dei giornalisti e della Fnsi, che insieme agli altri soggetti preposti vigileranno sull”attuazione della nuova legge, in modo che sia correttamente applicata e dia la possibilit&#224 a tutti i soggetti politici di non subire discriminazioni o censure¿.

Aeranticorallo si &#232 detta ¿soddisfatta¿ per la rapida approvazione alla Camera della riforma della par condicio. ¿¿Fino a oggi – commenta in una nota Marco Rossignoli, coordinatore dell”associazione che rappresenta 1.014 imprese radiotelevisive locali – le emittenti locali si erano pressoch&#233 astenute dal fare comunicazione politica in quanto gli obblighi imposti dalla legge 28/2000 erano troppo onerosi per la maggior parte delle imprese radiotelevisive locali. Attendiamo ora fiduciosi la votazione del Senato per dar via, successivamente, alla redazione del codice di autoregolamentazione¿.


Positivo anche il commento del responsabile informazioni per AN, Alessio Butti.
Secondo Butti si &#232 finalmente sanata ¿¿la stortura prevista dalla legge 28/2000, meglio nota come par condicio (¿) Quella legge voluta e votata dal centrosinistra nella passata legislatura alla vigilia delle elezioni Regionali del 2000 prevedeva vincoli e termini legislativi estremamente rigidi oltre ad una burocrazia asfissiante a carico delle emittenti radiofoniche e televisive locali¿.
Butti ritiene che ¿¿questo provvedimento, proposto dal governo segnatamente dal Ministro Gasparri, di fatto sfila il mondo dell¿emittenza locale dal vincolo illiberale della par condicio, correggendo una legge da sempre contestata nella passata legislatura da Alleanza Nazionale¿.

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