Montezemolo, a rischio il pluralismo televisivo

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In occasione del convegno per i 40 anni della legge istitutiva dell”Ordine dei giornalisti, il presidente della Fieg, Luca Cordero di Montezemolo, ha dichiarato che “…Il rischio &#232 che la situazione della Tv, con due monopolisti, uno pubblico e uno privato, e un sistema televisivo non clamorosamente pluralistico, possa incidere sul pluralismo della carta stampata in un momento in cui gli editori sono in una obiettiva difficolt&#224 di mercato, con un calo drastico della pubblicit&#224”.

Montezemolo sostiene che nella Tv di Stato c”&#232 “…un”esasperata ricerca dell”audience, che tra l”altro non favorisce la qualit&#224 del prodotto. La Rai &#232 una Mediaset col canone, basta vedere l”interruzione dei film e degli avvenimenti sportivi”.
Il presidente Fieg aggiunge che per la Rai si potrebbe pensare a ridurre il tetto per la raccolta pubblicitaria aumentando il canone”.

Intervenendo al convegno il presidente Rcs, Cesare Romiti, si &#232 voluto soffermare sul concetto della libert&#224 di stampa, asserendo che va coniugata in modo nuovo.
Romiti ritiene che infatti “…ci pu&#242 essere una stampa buona o cattiva ma senza
libert&#224 non potr&#224 mai esserci una buona stampa”.
Aggiungendo che il rischio maggiore viene “…da chi le notizie non cerca di influenzarle ma di crearle con una invasione di campo esterno che arriva in redazione”. Questo comporta la necessit&#224 di avere in redazione giornalisti molto preparati, “…senza dare spazio all”approssimazione”.

Romiti ha risposto ai giornalisti che chiedevano la possibile influenza della crisi Fiat sulle attivit&#224 editoriali del Gruppo, “…non vedo come possa incidere”.
Riguardo al settore televisivo, il presidente Rcs ha spiegato di essere “…sempre interessato all”allargamento nel settore, anche se non specificatamente a quello della Tv”.

Il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, parlando al convegno ha spiegato che l”obiettivo che si pone con la nuova riforma del sistema radiotelevisivo &#232 di “…Guardare alle dimensioni delle imprese italiane per evitare posizioni dominanti ma anche il nanismo imprenditoriale”.
Gasparri ha sottolineato che oggi il settore delle comunicazioni in Italia “…non &#232 in grado di confrontarsi con realt&#224 planetarie”, perch&#233 ci&#242 che pu&#242 sembrare
troppo grande nel nostro paese, &#232 in realt&#224 piccolissimo se messo a confronto con la realt&#224 mondiale”.
Insomma l”Italia deve “…evitare la colonizzazione del sistema italiano da parte di grandi gruppi multimediali che legittimamente in Italia ci sono e operano. Bisogna guardare alla regolamentazione del settore non trascurando quello che
succede nel mondo, soprattutto nel campo della Tv”.

Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha ricordato in modo particolare l”occasione che ha dato vita al convegno , “Libert&#224 di stampa, diritto dei cittadini, dovere dei Giornalisti”, ovvero la nascita il 3 febbraio del 1963 della legge firmata da Guido Gonella sulla riforma dell”ordinamento professionale.

Casini ha ricordato una frase del Papa “…I media servano la libert&#224 servendo la verit&#224”. Casini ha sottolineato che “…i giornalisti devono avvertire il peso della responsabilit&#224 che compete loro”, aggiungendo per&#242 che la politica deve “…rinunciare ad esercitare pressioni e sollecitazioni per adattare la verit&#224”.
“Si usa dire che giornalisti si nasce e non si diventa”, ha detto ancora Casini secondo il quale “…quel che potr&#224 ben difficilmente essere appreso come nozione n&#233 imposto come disciplina, perché appartiene alla coscienza di ciascuno, è il senso del rispetto profondo della verità”.