Riforma Tv, a Marzo in Parlamento

di Raffaella Natale |

Italia


Si è conclusa, nelle commissioni Cultura e Comunicazioni della Camera, la discussione generale sul disegno di legge del governo di riforma del sistema radio televisivo con l’intervento del ministro Maurizio Gasparri.
Il disegno di legge verrà discusso in Parlamento a marzo.
Già mercoledì prossimo alle 15.00 si riunirà un comitato ristretto per esaminare gli emendamenti.

Gasparri, intervistato dai cronisti dopo l’incontro con le commissioni Cultura e Comunicazioni, ha dichiarato che “…il testo del governo è aperto a modifiche e miglioramenti, purché compatibili con un disegno di legge che costituisce un progetto organizzato, di sistema, come del resto ha affermato Enzo Cheli il 16 gennaio scorso”.

Il ministro ha anche detto di essere pronto ad un confronto “leale e sincero” sulla riforma del sistema radiotelevisivo, pur ribadendo che si tratta di un “…disegno di legge organico che si occupa di privatizzazione della Rai, di passaggio alla televisione digitale terrestre, di possibilità di far entrare chi oggi è editore di giornali nel mondo della radio e della televisione”.

Riguardo alla domanda sul futuro dei vertici Rai, il ministro ha precisato che “…il governo non interferisce sulla nomina del Cda della Rai, perché, secondo il ddl c’è l’indicazione del Tesoro ai presidenti delle Camere e il quorum qualificato dei due terzi della commissione di vigilanza”.

Gasparri nell’occasione ha anche controbattuto alla proposta di Giuliano Amato di istituire una Fondazione per la Rai, il ministro ha ricordato che “…lo stesso Amato, in un’intervista del 31 maggio del ’95 affermò di aver sbagliato ad istituire le Fondazioni Bancarie; non vorrei che sbagliasse un’altra volta, visto che c’è un precedente storico…”.

Riguardo alla privatizzazione Rai è stata immediata la reazione da parte del presidente FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) Luca Cordero Montezemolo.
 “…E’ un’ipotesi aleatoria e irrealizzabile. Piuttosto la Rai torni ad essere una Tv pubblica. Rispetti i nuovi tetti…faccia formazione e informazione…smetta di essere una Mediaset con il canone”, avrebbe commentato Montezzemolo, che in ogni caso assicura l’impegno per realizzare la riforma.
“…Ci batteremo per farla. Faremo iniziative per tutelare non solo i nostri interessi, ma anche quelli dei telespettatori”.